A Wall Street rally record da Seconda Guerra Mondiale, Piazza Affari fa boom. Buy scatenati sulle banche italiane. Ma attenti al messaggio che arriva dai futures USA.
Un rally, quello di ieri di Wall Street, che ha fatto la storia dell’azionario americano, e che ha contagiato subito l’azionario globale, Piazza Affari compresa, dopo i potenti sell delle sedute precedenti. Ma un rally che Wall Street sta praticamente già dimezzando, nella sessione di oggi, giovedì 10 aprile 2025.
Alle 18,30 circa ora italiana, il Dow Jones affonda fino a -2.100 punti, lo S&P 500 capitola fino a -6% e il Nasdaq crolla di oltre il 6%.
L’annuncio del presidente americano Donald Trump che, nella serata italiana di ieri aveva reso noto di aver deciso di mettere in pausa per 90 giorni i dazi reciproci sferrati contro alcuni partner commerciali degli Stati Uniti, aveva fatto andare immediatamente subito su di giri la borsa americana, scatenando una febbre di acquisti che non si vedeva da anni, se non decenni, addirittura dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. E l’effetto domino positivo c’è stato.
Oggi l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso volando di oltre il 9%, a quota 34.609 punti. Bene anche le borse di Hong Kong e Shanghai, con rialzi rispettivamente di oltre il 2% e l’1%, mentre la borsa di Sidney è scattata del 4,54% e la borsa di Seoul è balzata del 6,6%.
Il Ftse Mib di Piazza Affari è schizzato subito fino a +8% nei primi minuti della giornata di contrattazioni. L’indice ha poi chiuso la seduta in rally, ma lontano dai massimi, portando a casa un rally del 4,73%, che lo ha portato a salire a 34.277,09 punti.
In deciso calo lo spread BTP-Bund a 10 anni, a seguito della decisa accelerazione delle ultime sessioni, che era stata alimentata dalla decisione degli investitori di puntare più sui Bund tedeschi che sui BTP. Il risultato è che nella giornata di ieri i tassi dei BTP decennali erano balzati a un soffio dalla soglia psicologica del 4%. Oggi, l’allentarsi della tensione ha permesso ai rendimenti di prendere le distanze da quella soglia, scendendo fino al 3,80%.
Piazza Affari, insieme alle altre borse europee, è riuscita quindi a scampare il nuovo dramma di Borsa che si è ripresentato oggi negli Stati Uniti. Ma l’interrogativo su cosa accadrà domani tartassa tutti, in un momento in cui i mercati sono tenuti in ostaggio dalle dichiarazioni (continue) rilasciate da Donald Trump e dalla Casa Bianca sui dazi.
Piazza Affari schizza al rialzo, aggiornamenti in tempo reale di Money.it
Money.it ha seguito gli aggiornamenti in tempo reale dell’andamento dei mercati, nel giorno successivo allo storico rialzo incassato da Wall Street.
Piazza Affari e borse europee si scollegano da Wall Street. Chiusura in rally, Ftse Mib +4,73%
Chiusura positiva per gli indici principali delle borse europee, che oggi si smarcano dal trend di Wall Street. L’indice Ftse Mib chiude la giornata di contrattazioni in rialzo del 4,73%, a quota 34.277,09 punti. Nessuna azione è in rosso. Titoli migliori si confermano UniCredit +8,36%, Telecom Italia, +8,31%, Banco BPM +7,58%, Prysmian (+7,50%). Il Ftse di Londra ha chiuso la sessione in rialzo del 3,19%, il Dax ha incassato un guadagno pari a +4,80%, il Cac di Parigi è salito del 3,83%. L’indice di riferimento dell’azionario europeo Stoxx 600 è balzato del 3,93%, a 488 punti circa.
Dazi Trump contro la Cina sono pari al 145%. Dow Jones collassa di 1.000 punti, Nasdaq -3,6%
Wall Street torna ad accusare perdite decisamente pesanti, mentre dall’amministrazione Trump arriva l’annuncio di dazi ancora più aggressivi contro la Cina, fino al 145%. Il Dow Jones capitola di più di 1.000 punti (-2,56%), a quota 39.568,29 punti, mentre lo S&P 500 scivola di oltre il 3% a 5.290 punti circa, e il Nasdaq segna un tonfo del 3,51%, a 16.524,45. Interpellato dalla CNBC, un funzionario della Casa Bianca ha affermato che, al momento, sommando tutti i dazi che Washington ha sferrato contro la Cina, il valore totale delle tariffe ammonta al 145%. Oltre a quelle alzate dall’84% al 125% attraverso l’ordine esecutivo firmato da Donald Trump, ci sono i dazi del 20% imposti per punire l’arrivo del fentanyl dalla Cina negli USA, ha chiarito il funzionario.
Wall Street snobba dietrofront inflazione, dato ormai superato
Wall Street non reagisce positivamente al dato relativo all’inflazione degli Stati Uniti misurata dall’indice CPI che, relativo al mese di marzo, è stato considerato dagli economisti già superato, alla luce dei dazi imposti dall’amministrazione di Donald Trump, pur messi in pausa. Il Dow Jones scivola di quasi 700 punti (-1,69%), a quota 39.922 punti circa, mentre lo S&P 500 e il Nasdaq Composite perdono rispettivamente il 2,2% circa e il 2,8%.
Inflazione USA, CPI marzo rallenta e sale meno delle attese
Nel mese di marzo 2025 la crescita dell’inflazione degli Stati Uniti misurata dall’indice dei prezzi al consumo CPI ha rallentato il passo. Dal dato macro appena reso noto è emerso di fatto che l’inflazione headline è salita al ritmo annuo del 2,4%, rispetto alla precedente crescita del 2,8%, e rispetto al +2,6% atteso dal consensus degli analisti, mentre la componente core è avanzata del 2,8%, meno del +3% previsto e al ritmo annuo più basso dal 2021. Su base mensile l’inflazione headline è addirittura scesa, segnando un calo dello 0,1%, rispetto al rialzo dello 0,1% previsto, mentre l’inflazione core è avanzata su base mensile dello 0,1%, come da attese.
Rally in Europa prosegue ma a Wall Street futures DJ giù. L’attenti degli economisti
Prosegue la corsa dei principali listini azionari europei, con il Ftse Mib di Piazza Affari che fa meglio di tutti, schizzando di quasi il 7%, a quota 34.989 punti circa. Il Ftse di Londra avanza del 4,6%, il Dax di Francoforte fa +5,71%, mentre il Cac di Parigi sale del 5,6% circa.
Tuttavia il trend dei futures sui principali indici azionari americani rimane negativo. I futures sul Dow Jones perdono più di 500 punti, quelli sullo S&P 500 scendono dell’1,74%, mentre i futures sul Nasdaq arretrano del 2%.
Wall Street sembra orientata ad aprire dunque la sessione odierna in rosso, dopo il rally storico della vigilia. “Credo che ciò di cui c’è bisogno sia la certezza. Credo che 90 giorni siano un buon periodo (di pausa), ma presto la gente inizierà a chiedersi cosa accadrà successivamente ”, ha detto Mohamed El-Erian, responsabile consulente economico di Allianz.
Jeffrey Roach, responsabile economista di LPL Financial, ha lanciato anche lui un avvertimento a chi sta brindando alla notizia della pausa dei dazi di Trump forse con troppa leggerezza, almeno a suo avviso: “Sui mercati la volatilità potrebbe rimanere elevata, nonostante la pausa dei dazi a favore dei Paesi che non hanno annunciato ritorsioni (contro le tariffe imposte dall’amministrazione americana)”. Tra l’altro, “i dati della prima parte dell’anno suggeriscono che l’economia sta rallentando, a prescindere dalla politica commerciale ”.
Grande attesa per la diffusione tra poco più di un’ora dell’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti relativo al mese di marzo. Il dato, parametro dell’inflazione, potrebbe dare ai mercati ulteriori indicazioni sulle prossime mosse della Fed sui tassi. A tal proposito, occhio alle minute relative all’ultima riunione del FOMC, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, pubblicate alla vigilia.
Intanto in Europa si guarda alla decisione dell’Unione europea di allinearsi alla strategia di Trump, e di mettere in pausa le contromisure ai dazi che aveva appena annunciato, anche in questo caso per 90 giorni.
Nexi in cima al listino Ftse Mib, ieri il commento del numero uno di CDP Dario Scannapieco
Le azioni Nexi si confermano le migliori del listino Ftse Mib, con uno scatto superiore al 10%, che le porta a volare a 4,661 euro. Tra i titoli migliori dell’indice benchmark di Piazza Affari Interpump e Fineco Bank, che scattano entrambe del 10% circa, e UniCredit, che balza di oltre il 9%. Al momento l’indice Ftse Mib segna un rally del 6,14%, a quota 34.739,43 punti.
Nexi rimane osservata speciale dopo la risposta che l’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco, ha dato nel corso della conferenza stampa indetta per commentare i conti di CDP del 2024 sulla possibilità che il gruppo salga ulteriormente nel capitale della società attiva nei pagamenti digitali.
Wall Street: futures USA lanciano attenti più forte. Futures Dow Jones -600 punti
Attenzione alle indicazioni che arrivano dal trend dei futures sui principali indici azionario americani. I futures sul Dow Jones accelerano ulteriormente al ribasso, affondando di oltre 600 punti, mentre i futures sullo S&P 500 e sul Nasdaq arretrano entrambi di oltre il 2%.
OPA lanciata da Confindustria, schizzano di quasi +40% le azioni del Gruppo Il Sole 24 Ore
A Piazza Affari si mette in evidenza il rally delle azioni del gruppo Il Sole 24 Ore, dopo l’OPA annunciata nella serata di ieri da Confindustria. I titoli, quotati sull’Euronext Milano, volano di quasi +40%.
Forex, euro torna a correre sul dollaro: EUR-USD oltre quota $1,10
L’euro torna a scattare al rialzo sul dollaro, con il rapporto EUR-USD che balza dello 0,70% circa, a quota $1,1026.
Il dollaro perde anche nei confronti dello yen, con il cambio USD/JPY in calo dell’1%, a JPY 146,20. In evidenza anche il cambio tra la sterlina e la valuta americana GBP-USD, in crescita dello 0,43%, a $1,2869
Occhio ai Treasury, rendimenti in calo dopo fiammata alimentata da timori debito USA. I risultati dell’ultima asta
A fronte del calo dei futures sui principali indici azionari di Wall Street, gli investitori tornano a posizionarsi sui Treasury.
Il risultato è che i rendimenti decennali dei Titoli di Stato americani arretrano attorno al 4,287%, dopo essere schizzati nelle ore precedenti fino al 4,51%.
Il timore sul debito americano ha fatto scattare nelle ultime ore al rialzo anche i rendimenti dei Treasury a 30 anni, che sono volati fino al 5,02%, al record dal novembre del 2023. I rendimenti sono poi scesi, e al momento viaggiano attorno al 4,715%.
Occhio anche ai rendimenti dei Treasury a 2 anni, che alla vigilia hanno segnato un balzo imponente, volando di quasi 17 punti base, al 3,908%. Ora i rendimenti arretrano al 3,843% circa.
A riportare la calma sul mercato dei Treasury è stato l’esito positivo dell’asta di ieri, con cui il Tesoro americano ha piazzato ieri Titoli di Stato Usa a 10 anni per un valore di 39 miliardi di dollari. Il rapporto bid to cover è stato pari a 2,67, superiore all’ultima asta di titoli a 10 anni, e ha così confermato la forte domanda di debito americano. Di conseguenza, la paura per le sorti del debito federale è per ora rientrata. I fatti confermano tuttavia come proprio il debito degli Stati Uniti sia la grande spina nel fianco dell’amministrazione Trump.
Rally scatenato ovunque, ma attenti al messaggio che arriva dai futures USA
Azionario mondiale inondato da una raffica di buy, ma i futures sui principali indici azionari USA invitano già alla prudenza dopo il forte rally di Wall Street della vigilia. I futures sul Dow Jones perdono più di 380 punti, mentre i futures sullo S&P 500 e sul Nasdaq retrocedono rispettivamente dell’1,3% e dell’1,77%.
Volano le banche, a Piazza Affari UniCredi e Intesa SanPaolo schizzano fino a oltre +13%
I titoli delle principali banche italiane scambiate schizzano al rialzo, con le azioni di UniCredit e Intesa SanPaolo che sono svettate subito in cima alla classifica del Ftse Mib, con rally storici di oltre il 13%.
MPS vola di oltre il 6%, Banco BPM +8%, Mediobanca +6,80% circa, BPER +8%, Banca Popolare di Sondrio +7,5%.
Piazza Affari accelera al rialzo, acquisti scatenati portano il Ftse Mib a scattare di oltre +8%
In rally tutti i principali listini azionari europei. Il Ftse Mib di Piazza Affari accelera al rialzo, volando di oltre l’8%, a quota 35.429 punti circa, il Dax della borsa di Francoforte schizza dell’8% circa a quota 21.243 punti, il Ftse di Londra sale di oltre il 6% a 8.148 punti circa, il CAC della borsa di Parigi vola di quasi il 7%, a 7.332 punti. L’indice di riferimento dell’azionario europeo Stoxx 600 schizza di oltre il 7%, a 504 punti circa.
Piazza Affari vola di oltre il 6%, si riavvicina a quota 35.000
Apertura in forte rialzo per Piazza Affari, sulla scia del rally di Wall Street successivo all’annuncio di Trump relativo alla decisione dell’amministrazione USA di mettere in pausa i dazi inflitti su alcune economie.
L’indice Ftse Mib di Piazza Affari vola di oltre il 6%, a quota 34.754,70 punti. Tra i titoli migliori Intesa SanPaolo e UniCredit, che balzano entrambe del 13%, StMicroelectronics e Stellantis, le cui azioni schizzano anch’esse del +13%. Nessuna azione è in rosso. Tonfo per lo spread BTP-Bund, che crolla di oltre il 7% scivolando a quota 118 punti base, a fronte di rendimenti che scendono lievemente al 3,87%, dopo essersi avvicinati al 4% nella sessione della vigilia.
Borse europee, futures anticipano balzo storico per Piazza Affari e altri indici
Borse europee previste aprire in forte rialzo. Stando ai dati di IG resi noti dalla CNBC, il Ftse Mib di Piazza Affari è atteso schizzare di più di 3.000 punti a 34.911 punti. I futures anticipano un rally di più di 1.500 punti per il DAX della Borsa di Francorte a 21.231 punti e un balzo di 414 punti a 8,071 per il Ftse di Londra. L’indice CAC 40 della borsa di Parigi è stimato in progresso di 543 punti a 7.418.
Per Wall Street un rally che ha fatto la storia. Balzi record da Seconda Guerra Mondiale
Quella di ieri, per Wall Street, è una performance che, senza alcuna ombra di dubbio, passerà alla storia.
Lo S&P 500 ha chiuso la sessione schizzando del 9, 52% a a quota 5.456,90, riportando il miglior guadagno dal 2008. Il Dow Jones Industrial Average è volato di 2.962,86 punti, +7,87%, rialzo su base percentuale più forte dal marzo del 2020, a 40.608,45. Il Nasdaq Composite è scattato del 12,16% a 17.124,97 punti, segnando il rialzo più sostenuto dal gennaio del 2001.
A essere scambiate qualcosa come 30 miliardi di azioni, al record della storia di Wall Street, se si considerano i numeri degli ultimi 18 anni.
L’indice S&P 500, nello specifico, con il suo balzo del 9,5%, ha riportato il terzo rally più forte dalla Seconda Guerra Mondiale, stando a quanto calcolato dalla società FactSet.

Per il Dow Jones Industrial Average, il guadagno incassato è stato il sesto più alto dalla Seconda Guerra Mondiale.

Per il Nasdaq Composite il rally si è confermato il secondo più imponente della sua storia.

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