Piazza Affari giù con dazi Trump, Ftse Mib fino a -3%. Schizza lo spread, tassi BTP a un soffio dal 4%. Attenti alle banche

Laura Naka Antonelli

09/04/2025

Spread BTP-Bund schizza di oltre l’8%, tassi BTP a 10 anni poco al di sotto del 4%. Ftse Mib apre in calo del 3%, poi smorza le perdite. Occhio alle banche.

Piazza Affari giù con dazi Trump, Ftse Mib fino a -3%. Schizza lo spread, tassi BTP a un soffio dal 4%. Attenti alle banche

Una rimonta lampo, quella di ieri per Piazza Affari, a cui fa seguito una nuova tornata di sell. La borsa di Milano torna a essere assediata dalle vendite, dopo il tentativo di recupero fallito di Wall Street e il trend negativo delle borse asiatiche.

Il miglioramento del sentiment, alla borsa di Milano, è durato, praticamente, il tempo di una seduta: l’indice di riferimento di Piazza Affari ha aperto con un calo di oltre il 3%, che si è smorzato lievemente nei minuti successivi.

Wall Street torna a infettare Piazza Affari, Ftse Mib giù, boom spread

Rimane massima l’attenzione degli operatori di mercato sui titoli delle banche italiane, che ieri sono riusciti a chiudere in territorio positivo dopo la carica di smobilizzi delle tre sedute precedenti.

I buy della vigilia hanno consentito all’indice Ftse Mib di chiudere la giornata di contrattazioni in rialzo del 2,44%, a quota 33.657,05 punti, sulla scia del rally di alcuni titoli come Leonardo e del settore bancario italiano.

Ma la chiusura poi negativa di Wall Street, il trend dei futures e delle borse asiatiche, con l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo scivolato di quasi il 4%, avevano fatto paventare già prima dell’apertura delle borse europee il ritorno delle vendite sull’azionario.

Focus non solo sull’azionario, ma anche sul mercato dei Titoli di Stato dell’area euro, dopo l’improvvisa carica di sell off che ha travolto negli Stati Uniti i Treasury; lo spread BTP-Bund a 10 anni ha aperto schizzando di oltre l’8%, e ora accelera ulteriormente al rialzo, balzando fino a quota 130 punti base circa, a fronte di tassi sui BTP che viaggiano poco al di sotto della soglia psicologica del 4%, attorno al 3,97%.

A Piazza Affari, i titoli peggiori si confermano STMicroelectronics, Stellantis, Saipem, ENI, con ribassi compresi tra il 3% e il 4%.

Il focus rimane sulle banche italiane

In un listino, quello del Ftse Mib, tutto tinto di rosso, tornano a cadere di nuovo anche le azioni delle banche italiane UniCredit, Intesa SanPaolo, Banco BPM, BPER e Banca Popolare di Sondrio, osservate speciali tra dichiarazioni che riguardano le partite di risiko aperte e l’effetto che i tagli dei tassi molto probabilmente più aggressivi che saranno varati dalla BCE di Christine Lagarde avranno sulla redditività degli istituti di credito.

Focus sulle azioni MPS, sulla scia delle dichiarazioni dell’amministratore delegato Luigi Lovaglio, in una intervista alla CNBC, in cui protagonisti sono stati i commenti rilasciati sull’OPS lanciata su Mediobanca. Ma occhio anche a UniCredit, dopo le parole con cui il CEO Andrea Orcel è tornato a commentare l’OPS lanciata su Banco BPM, in vista del giorno X.

A preoccupare chi ha investito nelle banche, sono in generale i timori sull’avvento di una recessione scatenata dai dazi imposti contro il mondo intero dall’amministrazione Trump. Le azioni delle banche italiane sono state ripetutamente tartassate dalle vendite nelle ultime sedute, a eccezione di quella della vigilia.

Tra le altre azioni scambiate a Piazza Affari il focus rimane ancora su Assicurazioni Generali, in vista del D-Day del prossimo 24 aprile 2025, quando si decideranno le sorti della governance del colosso assicurativo italiano.

Spread BTP-Bund fuori controllo, schizza +9% oltre 130 punti base. Tassi BTP attorno a soglia 4%

Tornando alla dinamica dello spread BTP-Bund a 10 anni, viene confermato quanto è emerso nelle ultime sessioni: gli investitori continuano a preferire i Bund, ovvero i Titoli di Stato tedeschi, rispetto a quelli dei Paesi dell’area euro più indebitati. Gli stessi investitori, se devono vendere i bond sovrani, vendono più i BTP che la carta made in Germany.

Il trend è confermato nella sessione odierna e certificato dai rendimenti (che hanno una relazione inversamente proporzionale ai prezzi): i rendimenti dei Bund salgono di appena 2 punti base, mentre quelli dei BTP a 10 anni schizzano di 10 punti base.

In rialzo, ma in misura inferiore, anche i rendimenti degli OAT francesi (+6 pb al 3,45%), dei Bonos spagnoli (+6 punti base al 3,41%), dei Titoli di Stato del Portogallo (+6 pb al 3,29%).

E qui vale la pena aprire un’altra parentesi, ricordando come i rendimenti degli OAT viaggino a livelli superiori sia rispetto a quelli della Spagna che del Portogallo.

Per non parlare dei rendimenti dei BTP italiani che battono tutti, anche quelli dei Titoli di Stato della Grecia, che pur salgono di ben 8 punti base oggi, al 3,60%.

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