Addio al bonus 150 euro, ora è ufficiale: Meloni non rinnova gli aiuti ai redditi più bassi

Stefano Rizzuti

11/11/2022

Il governo Meloni ha approvato il dl Aiuti quater e, come previsto, non c’è il rinnovo del bonus 150 euro. Sarebbe stato meglio sostenere il potere d’acquisto delle famiglie con redditi più bassi?

Addio al bonus 150 euro, ora è ufficiale: Meloni non rinnova gli aiuti ai redditi più bassi

Il bonus 150 euro non esisterà più. I lavoratori e i pensionati con redditi inferiori a 20mila euro non riceveranno un nuovo sostegno una tantum in busta paga contro l’inflazione. Ora è ufficiale, ma la notizia era ormai praticamente certa da tempo. Lo aveva detto, più volte e chiaramente, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Che non ci sarebbero stati nuovi bonus per aiutare le famiglie italiane era quindi annunciato.

Allo stesso tempo, però, i lavoratori con redditi inferiori a 20mila euro speravano ancora di poter ricevere il bonus una tantum per sostenere il contrasto al caro bollette e all’inflazione. Ora che il primo provvedimento economico del governo Meloni, il decreto Aiuti quater, è stato approvato c’è però la conferma: il bonus 150 euro non verrà prorogato.

Nel primo decreto Aiuti del governo Meloni ci saranno soprattutto interventi sul fronte energetico, con qualche primo ritocco su altre misure come il Superbonus, ma nulla sui bonus per i lavoratori dipendenti o i pensionati. La conferma, quindi, che la proroga del sostegno da 150 euro non ci sarà. Ma è davvero una soluzione giusta in questo momento?

Bonus 150 euro, niente proroga

Nel testo del nuovo decreto Aiuti non c’è alcun riferimento a un nuovo bonus per i lavoratori dipendenti. Ricordiamo che il governo Draghi aveva introdotto prima un bonus da 200 euro per i lavoratori con redditi inferiori ai 35mila euro e poi uno da 150 euro per i redditi inferiori a 20mila euro.

In entrambi i casi si era trattato di bonus una tantum, ma che molti esponenti del centrodestra - e anche di Fratelli d’Italia - sembravano voler confermare per aiutare gli italiani a fronteggiare l’inflazione record. Le promesse elettorali (e dei giorni prima dell’insediamento del governo) si sono però infrante con la realtà dei fatti e con le pochissime risorse a disposizione dell’esecutivo per fronteggiare il caro energia.

Meloni contro i bonus: sono inutili

Che non ci sarebbe stato un nuovo bonus 150 euro era nell’aria da settimane, ma lo aveva confermato anche la presidente del Consiglio in un post su Facebook meno di una settimana fa. Aveva spiegato che tutti i soldi a disposizione dell’esecutivo sarebbero stati spesi per fronteggiare il caro bollette.

Nessun bonus, quindi, poiché per Meloni si tratta di misure che non aiutano davvero le famiglie. I soldi a disposizione, spiegava, verranno impiegati “per aiutare gli italiani a far fronte all’aumento del costo dell’energia, senza disperdere risorse in bonus inutili”. E già allora, quindi, c’era la certezza del mancato rinnovo dei bonus.

Perché servono i bonus ai redditi più bassi

Eppure in un momento come quello attuale, con l’inflazione a livelli record e il conseguente calo del potere d’acquisto, fornire dei bonus a chi ha redditi più bassi è ritenuto invece un ottimo sistema per aiutare le famiglie e l’economia italiana. Carlo Altomonte, docente di Politica monetaria europea all’Università Bocconi, aveva spiegato in un’intervista a Money.it perché il governo dovrebbe invece introdurre dei nuovi bonus.

Innanzitutto il professore spiega che spostare tutte le risorse per aiutare gli italiani a mitigare il caro bollette rischia di sostenere la domanda del gas, non riducendo così i consumi. Inoltre si darebbe una mano a chi ha redditi più alti e ha quindi meno bisogno di sostegni per mitigare l’impatto degli aumenti in bolletta.

Non solo, perché per sostenere il potere d’acquisto Altomonte ritiene che la soluzione migliore sia intervenire aiutando le fasce più deboli della popolazione attraverso dei bonus come quelli introdotti in busta paga dal governo Draghi. Soluzione che, però, Meloni ha deciso di non seguire, dicendo così addio al bonus 150 euro.

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