Affitti brevi con cedolare secca, stangata in arrivo per i proprietari

Nadia Pascale

19/10/2023

Il Governo farà cassa sugli affitti brevi con un aumento dell’aliquota per la cedolare secca? In manovra di bilancio 2024 spunta una stangata per i proprietari.

Affitti brevi con cedolare secca, stangata in arrivo per i proprietari

Il Governo farà cassa con la cedolare secca sugli affitti brevi? Ecco le nuove regole sulle locazioni di breve durata previste dalla manovra di Bilancio 2024.

Sono molti gli italiani che avendo una seconda casa, anche un semplice appartamento, stanno cercando di recuperare del reddito attraverso gli affitti brevi. Si considerano tali le locazioni per un periodo compreso tra 1 e 30 giorni.

Gli affitti brevi possono oggi beneficiare di regole di favore e una tassazione con cedolare secca al 21%. Si tratta di un regime opzionale, il contribuente può scegliere la tassazione ordinaria con applicazione delle aliquote Irpef. Si ricorda che gli affitti per brevi periodi non sono considerati attività di impresa.

Il vantaggio potrebbe però ridursi con l’aumento dell’aliquota, nel testo della legge di Bilancio 2024 infatti vi è un aumento della tassazione dal 21% al 26% della cedolare secca sugli affitti brevi. Grazie ad un accordo dell’ultimo momento, in realtà nella bozza trasmessa al Parlamento l’aumento della cedolare secca viene riservato a una platea ristretta di proprietari. Vediamo chi avrà un aumento dell’aliquota della cedolare secca sugli affitti brevi.

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Il trattamento di favore riservato agli affitti brevi non è ben visto da Federalberghi che denuncia una concorrenza sleale, infatti, a fronte di regole più blande anche sulla sicurezza, ad esempio sistemi antincendio, si trovano anche un trattamento fiscale di favore. Questo porta a una diversità di tariffe applicabili dai proprietari che decidono di affittare con locazioni brevi, tariffe che non possono essere applicate dalle strutture alberghiere visti i differenti oneri fiscali, e non solo.

Secondo Federalberghi in realtà gli affitti brevi nascondono una vera imprenditorialità e di conseguenza dal punto di vista fiscale dovrebbe esservi lo stesso trattamento. Si sta discutendo di queste norme, ma già la manovra di bilancio 2024 potrebbe nascondere qualche sorpresa all’interno dell’articolo 19 titolato

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Sappiamo che il testo della manovra di Bilancio è già stato blindato con un invito del Governo verso la maggioranza a non presentare emendamenti, proprio l’articolo 19 ha portato malumori.

L’antefatto è un rapporto teso tra il ministro per il Turismo Daniela Santanché che sta lavorando a una riforma degli affitti brevi e il ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini.

Il testo di Santanché, che sposa le richieste degli operatori professionali del settore turismo, è infatti stato congelato proprio in seguito a una bocciatura di Salvini. Prevede molte modifiche, in primo luogo a ogni immobile destinato alle locazioni brevi deve essere assegnato un codice identificativo univoco da esporre sul portone e sui contratti. Per le locazioni brevi il testo indica una durata minima di 2 notti.

Il proprietario, in base alla riforma attualmente bloccata, può beneficiare dei vantaggi previsti per le locazioni brevi per un numero massimo di due strutture, non più quattro, superato tale limite si considera l’attività come di tipo imprenditoriale e quindi con gli obblighi connessi relativi a contabilità e partita Iva, oltre alla tassazione.

Le nuove norme prevedono anche il rispetto della normativa di sicurezza e antincendio per le strutture adibite a locazioni brevi. Il testo, apprezzato da Federalberghi, è però stato congelato.

Nel frattempo, come anticipato, sbuca un aumento della tassazione da cedolare secca sugli affitti brevi in manovra di Bilancio 2024. La norma sembra che inizialmente sia stata notata da pochi, ma con il passare delle ore, pare che vi siano stati messaggi frenetici tra le stesse forze di maggioranza, infatti tra coloro che vorrebbero lasciare la situazione immutata vi sono gli esponenti di Forza Italia.

Naturalmente la nuova imposizione fiscale sembra un modo per fare cassa perché a fronte della riduzione delle aliquote Irpef è comunque necessario mantenere gli equilibri di bilancio.

Si è detto che la norma ha generato malcontento, proprio per questo la bozza della legge di Bilancio 2024 ha avuto delle modifiche. L’aumento della cedolare secca dal 21% al 26% sarà applicato solo a coloro che finalizzano a tale destinazione, affitti brevi fino a 30 giorni, da 2 a 4 case (unità immobiliari/appartamenti). Coloro che destinano agli affitti brevi solo un immobile continueranno a beneficiare dell’aliquota agevolata al 21%.

Il maggiore gettito derivante dall’aumento dell’aliquota dovrebbe essere destinato alla riduzione delle tasse sulla prima casa.

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