Evasione ancora troppo elevata: da luglio l’Agenzia delle Entrate accende Vera, l’algoritmo per riscuotere 1.100 miliardi di tasse e multe non pagate che non lascia scampo agli evasori.
Da tempo l’Agenzia delle Entrate ha dichiarato guerra agli evasori. Sono oltre 19 milioni gli italiani che non hanno pagato tasse, contributi e multe per un valore complessivo di 1.100 miliardi di euro.
Una cifra che vale circa il 40% del debito pubblico italiano (attualmente stimato a 2.760 miliardi circa).
Nuovo strumento per la lotta all’evasione
Ora il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha un nuovo strumento per la lotta all’evasione, in chiave PNRR, che permette di intercettare il maggior numero di evasori incrociando le banche dati di conti correnti, web e piattaforme social. Si chiama «Vera».
La linea d’azione non è nuova: nel 2016 l’Agenzia aveva già confermato la possibilità di raccogliere informazioni sui contribuenti utilizzando diverse fonti, tra cui quelle «aperte». Possibilità confermata dalla Guardia di Finanza dal 2018 esamina banche dati, siti internet, articoli stampa e social network incrociandoli con quelli contenuti nell’Archivio dei rapporti finanziari, introdotto dal decreto Salva Italia nel 2011.
Cos’è Vera, il super algoritmo dell’Agenzia delle Entrate
Vera è l’acronimo di “verifica dei rapporti finanziari”: un super algoritmo che analizza i dati presenti nell’Archivio dei rapporti finanziari ed esegue velocemente controlli e analisi del rischio di evasione.
Nella circolare n. 21/E del 20 giugno 2022, l’Agenzia spiega come funziona e fornisce le linee guida per il 2022 sulla prevenzione e il contrasto all’evasione.
Sebbene nella circolare non sia specificata la condivisione dell’algoritmo tra l’Agenzia e la Guardia di Finanza, la sempre più stretta collaborazione instauratasi negli ultimi anni e la possibilità per le fiamme gialle di accedere all’archivio dei rapporti finanziari lasciano intendere che le informazioni ricavate dal nuovo applicativo saranno utilizzate congiuntamente dai due enti.
Dove si concentrano i controlli
Nel documento, gli Uffici specificano su quali attività si concentrerà l’accertamento nel corso del 2022. La priorità è per le «posizioni riguardanti fattispecie e comportamenti che risultano di particolare disvalore. In particolare, saranno oggetto di contrasto i fenomeni evasivi ed abusivi maggiormente lesivi delle ragioni erariali, quali, come anticipato in premessa, le frodi, l’abuso del diritto, le false compensazioni, l’indebita fruizione di regimi agevolativi e di misure di sostegno previste per fronteggiare le conseguenze negative prodotte dalla pandemia da COVID-19», si legge.
Nel corso del 2022, inoltre, la Direzione centrale Grandi Contribuenti e Internazionale continuerà a verificare la corretta applicazione della disciplina sul sistema di scambio automatico finanziario internazionale (Common Reporting Standard), con il controllo delle informazioni sui conti finanziari.
Nei confronti delle PMI, delle Partita Iva e delle persone fisiche, l’Agenzia promuove la compliance ed è orientata a realizzare nuovi servizi finalizzati a semplificare gli adempimenti fiscali.
Come funziona l’algoritmo anti-evasione
Le liste dei contribuenti a rischio elaborate dal nuovo super algoritmo Vera saranno inviate alle Direzioni regionali e provinciale per organizzare l’ordinaria attività di controllo nei confronti delle posizioni a più elevato rischio di evasione, individuate esaminando i risultati dell’applicativo.
Non sarà dunque un’analisi acritica, ma dovrà essere valutato caso per caso secondo una logica di efficacia ed efficienza in relazione alla pretesa tributaria.
I dati raccolti da Vera rispettano le procedure per la pseudo-anonimizzazione dei dati richieste dal Garante della privacy, superando le criticità inizialmente sollevate relativamente al trattamento dei dati.
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