In Germania scende la natalità e la nazione, già in piena crisi economica, si aggiunge a quelle europee colpite dal problema demografico. Cosa significa per la crescita del Paese fare meno figli?
L’allarme demografico non è solo italiano. Anche la Germania deve fare i conti con un calo storico della natalità che preannuncia conseguenze negative per la crescita economica attualmente in stallo.
Nel dettaglio, lo scorso anno il tasso di natalità tedesco è sceso al livello più basso da oltre un decennio, aumentando le preoccupazioni su come la contrazione della forza lavoro possa intaccare le prospettive economiche del Paese.
Tutta l’Europa è stata allertata negli ultimi anni sugli effetti dirompenti di una crisi demografica che porterà cambiamenti inarrestabili alla forza economica, alla produttività del lavoro, alle casse dello Stato se non affrontante subito e con lungimiranza. Di contro, c’è un mondo in rapida espansione che proviene soprattutto dalla giovane Africa e dalla grande Asia.
I dati sulle nascite in calo dalla Germania non fanno quindi che confermare l’allarme debolezza che suona sull’Europa.
Germania in crisi demografica, così la potenza può davvero fermarsi
I dati pubblicati dall’Istituto federale per la ricerca sulla popolazione (BIB) mostrano che le donne tedesche avevano in media 1,36 figli nell’autunno 2023, rispetto a 1,57 nel 2021.
Il forte calo è parte di un problematico mix di fattori che sta erodendo la competitività della Germania e frenando la crescita. Le aziende della più grande economia europea stanno ancora facendo i conti con la perdita del gas russo a buon mercato in seguito all’invasione dell’Ucraina e con le tensioni sulle relazioni commerciali con la Cina.
Gli autori dello studio attribuiscono il calo insolitamente rapido del tasso di natalità in parte alla pandemia e alla campagna di vaccinazione contro il coronavirus. Molte donne potrebbero aver dato priorità alle vaccinazioni e ritardato la nascita dei figli perché all’epoca i vaccini non erano approvati per le donne incinte, hanno detto.
Ma i ricercatori sottolineano anche altri fattori, come la guerra della Russia contro l’Ucraina e il relativo aumento dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari.
“In un periodo di crisi come questo, molti non soddisfano il loro desiderio di avere figli”, spiega il coautore dello studio Martin Bujard della BiB.
La sfida è economica
Quel che è certo, invece, è che tassi di natalità persistentemente bassi contribuiscono all’invecchiamento della società, afferma lo studio. Un simile fenomeno, se continuativo nel tempo, potrebbe porre delle sfide come un possibile calo di lavoratori qualificati.
Le aziende tedesche stanno già lottando per coprire più di 700.000 posti di lavoro vacanti dopo decenni di bassi tassi di natalità e politiche di immigrazione inefficaci. È probabile che la carenza di personale aumenti ulteriormente, dato che un gran numero di lavoratori anziani andranno in pensione nei prossimi anni.
Il governo del cancelliere Olaf Scholz ha reagito al problema approvando una legge sull’immigrazione di vasta portata volta ad abbassare i vincoli per attrarre lavoratori qualificati dall’estero.
La coalizione di governo prevede inoltre di garantire il finanziamento delle pensioni statali a lungo termine creando un fondo di investimento azionario da 200 miliardi di euro (217 miliardi di dollari) entro la metà del prossimo decennio.
Quella demografica, in Germania come in Italia e in Europa, è però una crisi complessa che ha bisogno di radicali cambiamenti, anche culturali e strutturali, perché possa dirsi vinta.
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