La sicurezza mondiale è a rischio. È necessaria non solo la soluzione dei conflitti armati ma anche il rafforzamento della garanzia dell’impossibilità di future guerre, in primis con armi nucleari.
Il nuovo concetto strategico della NATO è stato approvato a Madrid a giugno dello scorso anno. È l’ottava formulazione di “concetto strategico” dalla sua nascita nel 1949 e si fonda sulla presa d’atto che “l’area euro-atlantica non è in pace [...] Non possiamo escludere la possibilità di un attacco contro la sovranità e l’integrità territoriale degli alleati (..) La guerra d’aggressione della Federazione Russa contro l’Ucraina ha infranto la pace e alterato gravemente il nostro contesto di sicurezza. [...] Il comportamento di Mosca riflette un modello di azioni aggressive russe contro i suoi vicini e la più ampia comunità transatlantica”.
Simile strategia ha generato un incremento della spesa mondiale per armi nel 2021 pari a 2.113 miliardi di dollari, ovvero più di 241 milioni di dollari all’ora.
Di questa enorme quantità di risorse il 37,9% è da attribuire agli Stati Uniti, in valore assoluto 801 miliardi di dollari, il 13,9% alla Cina (VA 293 miliardi di dollari), Russia 3,1%, mentre l’Italia è all’undicesimo posto con l’1,5% del totale mondiale.
L’Italia, come da richiesto dagli Stati Uniti tramite NATO, entro il 2028 dovrà aumentare spesa per la difesa fino al 2% del PIL, cifra che in valore assoluto corrisponde a 40 miliardi di euro. Nel 2021 gli addetti alla difesa erano 162.557 unità.
La fonte dei dati è il Focus sulla Difesa dell’Area Studi di Mediobanca.
Altro dato che emerge è che il 54,8% della spesa mondiale per la difesa fa capo alla NATO (1.157 miliardi di dollari). Nel 2021, dei 30 membri aderenti, 10 hanno speso più del 2% del PIL nella difesa. Ogni italiano spende per la difesa 497 euro all’anno, ovvero un po’ più del doppio della media mondiale, e anche della Russia, che ha una spesa pro capite 424 euro annue.
Le innovazioni in campo militare ci portano a interrogarci su quale sia il limite considerato il rischio di guerra globale che il mondo sta correndo.
Interrogativo più che legittimo, se solo si pensa non a quei gioielli ultratecnologici che sono gli F 16, ma per esempio a una variante denominata JET F 16, che gli USA stanno sperimentando, governata dalla intelligenza artificiale, che sta dimostrando di essere superiore operativamente al pilota uomo. Oppure all’elicottero Blackhawk, manovrato con un PC senza piloti a bordo.
Da parte russa abbiamo lo sviluppo dell‘“Elecrtomagnetic Pulse” (EMP), una speciale bomba che esplodendo emette un campo elettromagnetico di intensità elevata, idonea per la distruzione tutta la strumentazione che usa circuiti elettrici.
Un’EMP è in grado di far tornare la zona colpita all’epoca dell’uomo scimmia.
Tutto ciò che usa energia elettrica va fuori uso generando un grande blackout se l’area dove giacciono questi elementi viene colpita. La bomba EMP può essere generata da energia nucleare a bassa intensità oppure essere sparata da un cannone, lanciata da un aereo, o da un drone.
È passato un anno e il bilancio è molto negativo per quanto riguarda la sicurezza mondiale, che richiede non solo la soluzione dei conflitti armati ma anche il rafforzamento della garanzia dell’impossibilità di future guerre, in primis con armi nucleari.
Situazione gravissima, rispecchiata da un notevole aggravamento della situazione mondiale con un arretramento per ciò che riguarda il disarmo e il controllo degli armamenti.
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