Aumentano i casi con Omicron 5 e anche le persone in terapia intensiva ricoverate per motivi non legati al Covid. Ecco cosa succederà nei prossimi mesi su vaccino, obbligo vaccinale e isolamento.
Aumentano i contagi, salgono i ricoveri, ma la sottovariante Omicron 5 non sembra allarmare più di tanto gli esperti. Innanzitutto perché la maggior parte delle persone ricoverate in terapia intensiva sono in questi reparti per altri motivi, non legati al Covid, e scoprono poi di essere positivi al tampone.
Intanto però si pensa all’autunno, come fa Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità. E si pensa soprattutto alle nuove vaccinazioni, che potrebbero riguardare tutti gli over 60, secondo le previsioni dello stesso Locatelli. Il virus comunque non va sottovalutato perché “può continuare a fare male”, aggiunge.
Nessuna apertura, invece, sulla possibilità che i positivi non debbano rispettare l’isolamento: per Locatelli devono continuare a restare a casa se contagiati. L’altro tema di cui si discute in queste ore - con una riunione decisiva oggi - è quello delle mascherine al lavoro, che potrebbero essere obbligatorie nei luoghi in cui non si rispetta un distanziamento tra persone di almeno due metri. Vediamo tutte le ultime novità su Omicron e il Covid.
Omicron 5, i dati sui ricoveri e le terapie intensive
Antonello Giarratano, presidente della Società italiana di rianimazione (Siaarti), in un’intervista al Corriere spiega che l’80% dei ricoverati in terapia intensiva Covid è in realtà nei reparti per altre patologie come ictus, insufficienza cardiaca o traumi. I ricoverati sono mediamente sopra i 75 anni e nel 90% dei casi sono persone vaccinate con due dosi. Molto rari, invece, i casi di polmoniti legate al Covid.
L’aumento dei casi in estate e il nodo mascherine
Locatelli, intervistato da la Repubblica, motiva il fatto che quest’estate, rispetto agli anni precedenti, non c’è stato il consueto crollo dei contagi spiegando che i motivi sono due: da una parte l’insorgenza delle sottovarianti Omicron 4 e 5 e dall’altra “l’abbandono di gran parte delle misure di contenimento”.
Questo non vuol dire che si debba tornare indietro, per esempio, sulle mascherine. Su questo Locatelli è netto e si dice profondamente convinto che non deve tornare l’obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale in ambiti diversi dai mezzi di trasporto. Ma comunque, sottolinea, vanno usate quando ci sono rischi di contagio.
Omicron 5, resta l’isolamento dei positivi
Il presidente del Consiglio superiore di sanità non ha dubbi neanche sull’isolamento dei positivi che, a suo giudizio, deve restare. Considerando gli attuali numeri e l’alta circolazione del virus, per Locatelli i contagiati devono rimanere a casa. Anche perché bisogna considerare che molto spesso i numeri sono sottostimati e i contagiati sono molti più di quelli dichiarati. Anche se stiamo andando verso una fase di endemizzazione, Locatelli chiede di continuare a prestare attenzione in questa fase perché “il virus può continuare a fare male”.
Cosa succede in autunno: vaccini ma stop obbligo
Sul tema dei vaccini, il presidente del Css ritiene che tutti i fragili e gli over 60 debbano ricevere una dose di richiamo in autunno. Perché “da quell’età c’è un maggior rischio di sviluppare una malattia grave”. Ma l’obbligo di vaccinazione non ci sarà: “Quella è una pagina chiusa dal 15 giugno”. Secondo Locatelli, comunque, l’obbligo vaccinale deve restare per il personale sanitario.
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