La guerra tra Russia e Ucraina non si ferma e ora si teme il possibile utilizzo delle armi tattiche nucleari da parte di Mosca dopo le recenti esercitazioni: ecco cosa sono e quali effetti potrebbero avere.
Cosa sono le armi tattiche nucleari? La Russia potrebbe veramente usarle nel corso della guerra contro l’Ucraina? Quali sarebbero le conseguenze per l’Europa se mai Vladimir Putin dovesse decidere di azionare il “pulsante rosso”?
Sono questi i tetri interrogativi che aleggiano sopra i cieli del Vecchio Continente visto che la guerra in Ucraina, dopo oltre due anni, appare essere destinata ad andare avanti ancora a lungo.
I rischi di una guerra nucleare di recente sono aumentati ora che le truppe russe sono sul punto di sfondare le linee nemiche, con la Francia che ha fatto intendere di essere pronta a inviare proprie truppe se le difese ucraine dovessero collassare.
Di recente la Russia ha dato il via a delle esercitazioni dedicate “ai preparativi e al dispiegamento di armi nucleari tattiche”, il tutto per “garantire l’integrità territoriale e la sovranità dello Stato russo in risposta a dichiarazioni provocatorie e minacce contro la Russia da parte di certe personalità occidentali”.
Lo scorso anno dopo che il Regno Unito ha annunciato la fornitura di proiettili al’uranio impoverito all’Ucraina, Putin ha risposto stringendo un accordo per spostare in Bielorussia diverse armi tattiche nucleari.
Vediamo allora nello specifico cosa sono queste armi tattiche nucleari e perché, ora che la via diplomatica sembrerebbe essere finita lungo un binario morto, la Russia presto potrebbe usarle in Ucraina.
Cosa sono le armi tattiche nucleari
Da quando a fine febbraio 2022 Vladimir Putin ha deciso di dare il via alla sua “operazione speciale” in Ucraina, il mondo interno e in particolar modo l’Europa vive nell’angoscia di una possibile guerra nucleare.
Stando alla Federation of American Scientists, al momento la Russia avrebbe a sua disposizione complessivamente circa 5.500 armi nucleari. Di queste, circa 1.200 sarebbero inutilizzabili in quanto troppo datate, ma ce ne sarebbero 4.380 pronte all’uso.
Una parte dell’arsenale atomico russo è composto dalle armi nucleari strategiche - circa 2.900 -, ovvero quelle con un più alto impatto distruttivo che hanno solo una funzione deterrente a meno che non si voglia arrivare alla fine del genere umano.
Dopo lo scoppio della guerra ce ne sarebbero 1.710 schierate: circa 870 su missili balistici terrestri, circa 640 su missili balistici lanciati da sottomarini e forse 200 su basi di bombardieri pesanti.
La Russia però avrebbe a disposizione anche armi nucleari tattiche, che invece sono state progettate per essere utilizzate in guerra visto che hanno un minor potere distruttivo rispetto alle strategiche.
Si tratta di ordigni di piccole dimensioni, che oltre tramite gli aerei possono essere utilizzati senza troppe difficoltà anche dalle truppe direttamente sul campo di battaglia. Di recente l’esercito russo ha compiuto diverse esercitazioni riguardanti l’utilizzo di queste armi.
In totale la Russia avrebbe nei suoi arsenali circa 1.500 armi nucleari tattiche con una potenza che va dal minimo di 1 a un massimo di 10 chilotoni. Giusto per farsi una idea, la bomba H sganciata dagli americani su Hiroshima aveva una potenza di 13 chilotoni, mentre le armi nucleari strategiche possono essere anche dieci volte più distruttive.
Queste armi così potrebbero essere utilizzate per distruggere una colonna di tank (5 chilotoni) oppure per colpire la fanteria (1 chilotone) o specifici centri di comando. L’effetto più devastante però sarebbe quello psicologico, visto che il conflitto diventerebbe una guerra nucleare a tutti gli effetti.
La Russia può scatenare una guerra nucleare?
Fin dagli anni ‘50 lo spettro di una guerra nucleare è stato il grande deterrente per lo scoppio di un conflitto diretto tra Russia e Stati Uniti, le due grandi super potenze che di fatto hanno diviso il mondo in due sfere di influenza.
Le recenti minacce di Mosca, che esplicitamente ha parlato di un possibile utilizzo di armi nucleari se necessario, per diversi analisti sarebbero così un modo per superare le difficoltà militari sul campo utilizzando lo spauracchio nucleare.
“Non è un bluff” ha dichiarato nei mesi scorsi Putin, con il fido Medvedev che poi ha aggiunto come la Russia “ha il diritto di utilizzare armi nucleari se necessario”. L’annuncio dello spostamento di bombe atomiche in Bielorussia così ha agitato ulteriormente le acque, anche se gli Usa hanno dichiarato che al momento non hanno segnali che il Cremlino possa passare dalle parole ai fatti.
Il risultato è che al momento nessuno si sente di escludere la possibilità di una guerra nucleare: anche se gli esperti giudicano poco probabile l’utilizzo di armi atomiche in Ucraina, il rischio c’è ed è concreto soprattutto se la via diplomatica dovesse continuare a essere quella meno battuta per arrivare a un cessate il fuoco.
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