Assegno unico figli a carico, a febbraio arrivano gli aumenti: guida al calcolo dei nuovi importi e prime indiscrezioni sulle date di pagamento.
In pagamento nei prossimi giorni l’assegno unico riferito al mese di febbraio 2023, ultima mensilità prima dell’aggiornamento della prestazione (ricordiamo, infatti, che ogni periodo di percezione dell’assegno unico va da marzo a febbraio dell’anno successivo).
L’accredito di questo mese è molto atteso in quanto è in programma un primo ricalcolo dell’importo percepito. Le ragioni sono due: da una parte la rivalutazione dell’assegno unico tenendo conto dell’inflazione registrata negli ultimi 12 mesi, e dall’altra l’applicazione delle nuove maggiorazioni introdotte dalla legge di Bilancio 2023 in favore perlopiù delle famiglie numerose e con figli piccoli.
Rinviato a marzo 2023, come da programma, l’aggiornamento dell’assegno unico dovuto al rinnovo dell’Isee: è dal prossimo mese, infatti, che si entrerà in un nuovo periodo di percezione, passaggio che non necessiterà della presentazione di una nuova domanda in quanto l’assegno unico si rinnova automaticamente.
A tal proposito, facciamo chiarezza su quali aumenti dell’assegno unico è lecito aspettarsi con la mensilità in arrivo questo mese, provando anche a far luce sulle tempistiche di pagamento.
Aumenti per merito della rivalutazione
Ogni inizio anno gli importi dell’assegno unico, maggiorazioni comprese, vengono adeguati all’andamento dell’inflazione registrato negli ultimi 12 mesi. A tal proposito, per il 2023 è stata rilevata un’inflazione media dell’8,1%, percentuale che verrà applicata interamente sugli importi dell’assegno unico fino a oggi riconosciuti.
Ciò significa che se l’importo massimo previsto nel 2022 per il figlio minore era pari a 175 euro, quest’anno salirà a 189,17 euro, mentre per il figlio maggiorenne passerà da 85 a 91,88 euro. Ad aumentare sono anche le maggiorazioni: ad esempio, l’importo massimo riconosciuto alle famiglie dove entrambi i genitori lavorano salirà a 32,43 euro.
A essere rivalutati non sono solamente gli importi dell’assegno unico ma anche le fasce Isee. Ad esempio, fino allo scorso anno per godere dell’importo massimo bisognava avere un Isee inferiore a 15.000 euro: per effetto della rivalutazione la soglia salirà fino a 16.215 euro. Grazie all’aggiornamento delle soglie Isee, quindi, le famiglie beneficeranno di un ulteriore aumento in quanto potrebbero passare in una fascia più bassa dove quindi spetta un assegno maggiore.
A tal proposito, cliccando qui potete consultare le nuove tabelle dell’assegno unico 2023 così da farvi un’idea di quanto cambierà l’importo grazie alla rivalutazione.
Maggiorazione per chi ha figli piccoli
La legge di Bilancio 2023 introduce da gennaio 2023 una maggiorazione dell’assegno unico rivolta alle famiglie che hanno bambini molto piccoli. In particolare, si tratta di un incremento del 50% della quota base percepita, riconosciuto fino al compimento:
- di 1 anno, per ogni figlio;
- dei 3 anni, ma solo per le famiglie con almeno 3 figli e con Isee non superiore a 40.000 euro.
Ad esempio, una famiglia con Isee di 10.000 euro per il figlio di età inferiore a 1 anno avrà diritto a una maggiorazione del 50% della quota base, quindi 189,17 euro più altri 94,58 euro, arrivando così a 283,75 euro. Tale incremento spetterà fino al compimento dei 3 anni se in famiglia ci sono almeno altri due figli.
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Maggiorazione nuclei familiari numerosi
Anche se già presente, la legge di Bilancio 2023 interviene anche sulla maggiorazione spettante ai nuclei numerosi, ossia quelli con almeno 4 figli a carico. A loro nel 2022 spettava una maggiorazione forfettaria di 100 euro (non soggetta a rivalutazione annua) che da quest’anno viene portata a 150 euro al mese.
Arretrati
Come avrete notato, tutti i suddetti aumenti decorrono da gennaio 2023, tuttavia l’Inps li applicherà a partire da febbraio. Ciò significa che contestualmente ne riconoscerà anche gli arretrati per il mese scorso: pensiamo alla famiglia dell’esempio precedente, con Isee di 10.000 euro e un figlio a carico con meno di un anno. Questa a gennaio 2023 ha ricevuto 175 euro di assegno anziché i 283,75 euro risultati dall’applicazione di rivalutazione e maggiorazione del 50%. A febbraio, quindi, avrà diritto alla differenza non riconosciuta, ossia a ulteriori 108,75 euro.
Quando viene pagato
Non c’è una data comune a tutti per il pagamento dell’assegno unico. L’arco temporale entro cui è possibile ricevere la mensilità, infatti, è molto ampio e può variare a seconda delle circostanze.
Stando alle ultime indiscrezioni sul tema, già da lunedì 13 febbraio partiranno i primi accrediti e per la maggior parte dei casi i pagamenti verranno completati entro il fine settimana. Tuttavia, l’Inps si prenderà tempo fino alla fine del mese: possibile, dunque, che i meno fortunati ricevano l’assegno unico persino il 28 febbraio.
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