Assegno unico reddito di cittadinanza bloccato: perché, come risolvere e aumentare l’importo

Simone Micocci

3 Maggio 2022 - 15:34

Reddito di cittadinanza: l’assegno unico non sempre viene pagato in automatico. Ecco quando serve presentare un’apposita richiesta all’Inps, utile anche per aumentare l’importo del beneficio.

Assegno unico reddito di cittadinanza bloccato: perché, come risolvere e aumentare l’importo

Non tutti i percettori del reddito di cittadinanza ricevono l’assegno unico in automatico.

Ci hanno insegnato che la domanda di assegno unico universale (Auu) non è necessaria nel caso in cui nel frattempo si percepisca il reddito di cittadinanza. In tal caso, infatti, il pagamento dell’assegno unico dovrebbe esserci in automatico nel mese successivo a quello a cui l’Auu riferisce.

Ed effettivamente nella generalità dei casi è così, ma ci sono delle eccezioni: in presenza di determinate casistiche, infatti, anche chi prende il reddito di cittadinanza deve avanzare una sorta di richiesta di assegno unico, altrimenti i pagamenti risultano bloccati.

Va detto, però, che le modalità differiscono da quelle solitamente previste per la richiesta di assegno unico da parte delle famiglie che non percepiscono il Rdc.

Come spiegato dall’Inps, con la circolare n. 53/2022 con cui vengono illustrate anche le istruzioni ai fini del calcolo delle due misure, ci sono dei casi in cui l’assegno unico non viene pagato in automatico a chi prende il reddito di cittadinanza, in quanto sarà dovere del nucleo familiare compilare un apposito modulo (al momento non ancora disponibile) con il quale fornire all’Inps le informazioni di cui necessita per l’erogazione dell’assegno unico.

Assegno unico senza domanda per chi prende il reddito di cittadinanza

Per chi prende il reddito di cittadinanza piuttosto che parlare di assegno unico si parla di integrazione Rdc/Au. Per i nuclei familiari che percepiscono del Rdc, infatti, l’importo dell’assegno unico non è pieno, come indicato nelle tabelle di riferimento, in quanto viene “tagliato” della quota figli già riconosciuta all’interno del reddito di cittadinanza.

Tale integrazione viene pagata sulla carta Rdc il mese successivo a quello di liquidazione dell’assegno unico. Non è necessaria la domanda, in quanto, tenendo conto delle informazioni contenute nell’Isee, l’Inps effettua una valutazione del nucleo familiare e verifica se esistono i presupposti per il riconoscimento della suddetta integrazione.

Tuttavia, potrebbe succedere che l’assegno unico non venga pagato a chi prende il reddito di cittadinanza. Come spiegato dall’Inps con la circolare n. 53/2022, infatti, ci sono delle famiglie che per sbloccare il pagamento del nuovo strumento dovranno produrre documentazione aggiuntiva rispetto a quella già inviata all’Istituto.

Assegno unico bloccato: quali beneficiari del reddito di cittadinanza sono a rischio

In alcuni casi, quindi, il pagamento dell’assegno unico per quelle famiglie con figli a carico che nel contempo risultano beneficiarie del reddito di cittadinanza risulta bloccato.

Questo perché all’Inps mancano delle informazioni basilari, senza le quali sarà impossibile calcolare l’importo dell’integrazione spettante. Nel dettaglio, questo succede nel caso di quei nuclei familiari che - come indicato nella circolare 53/2022 dell’Inps - presentano anche una sola delle seguenti caratteristiche:

  • quando nel nucleo familiare c’è un figlio maggiorenne non disabile. In questo caso sarà necessario comunicare all’Inps se sussistono le condizioni che consentono il pagamento dell’assegno unico ai maggiorenni (fino al 21° anno di età), ossia se questi stanno ancora frequentando gli studi, oppure se sono impegnati in un tirocinio o se stanno prendendo parte a un corso di formazione professionale. Si ricorda che l’assegno unico ai maggiorenni spetta anche quando questi risultano disoccupati, purché regolarmente iscritto al centro per l’impiego. Lo stesso vale per coloro che sono impegnati con il servizio civile;
  • quando nel nucleo familiare non si trovano entrambi i genitori del figlio a carico, quindi nel caso di genitori separati, divorziati o di genitori naturali non conviventi. A questi verrà chiesto di dare indicazione degli esercenti la responsabilità genitoriale riferita a ciascun figlio in seno al nucleo familiare, ai fini del pagamento dell’assegno unico e universale in parti uguali tra i genitori;
  • quando il figlio minorenne a carico non è stato valorizzato correttamente nella Dsu utile ai fini del riconoscimento del reddito di cittadinanza, ossia per quei minorenni indicati con la lettera P, anziché la F, nel quadro A della dichiarazione sostitutiva unica.

Come sbloccare l’assegno unico per chi prende il reddito di cittadinanza

Come anticipato, non si può parlare di una vera e propria domanda di assegno unico. Al massimo, infatti, a chi prende il reddito di cittadinanza verrà chiesto di compilare e inviare un apposito modello, chiamato Rdc-Com/Au.

Questo modello sarà disponibile a breve sul sito dell’Inps e nello stesso momento verrà fatta chiarezza sulle modalità di compilazione e invio. Sarà con questo modello che verranno fornite all’Inps le informazioni utili per sbloccare il pagamento dell’assegno unico.

Come aumentare l’importo dell’assegno unico per chi prende il reddito di cittadinanza

E ancora, il suddetto modello Rdc-Com/Au servirà per aumentare l’importo dell’assegno unico per chi prende il reddito di cittadinanza. È con questo, infatti, che il nucleo familiare deve dare le informazioni utili per farsi riconoscere alcune delle maggiorazioni che si aggiungono all’importo base dell’Au.

Ad esempio, tale modello andrà utilizzato per:

  • indicare la presenza nel nucleo familiare di madre di età inferiore a 21 anni non valorizzata nella Dsu utile ai fini del riconoscimento del Rdc in qualità di dichiarante o coniuge del dichiarante. Si ricorda, infatti, che con l’assegno unico spetta una maggiorazione di 20 euro per ogni figlio nel caso di mamme under 21;
  • comunicare la presenza di entrambi i genitori titolari di reddito da lavoro. In questo caso la maggiorazione ha un importo di 30 euro per ciascun figlio per coloro che hanno un Isee inferiore ai 15 mila euro;
  • infine, per indicare che si ha diritto alla maggiorazione compensativa spettante ai nuclei familiari con Isee non superiore ai 25 mila euro che lo scorso anno hanno percepito gli assegni al nucleo familiare.

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