Dal 18 maggio cambiano le regole sugli assembramenti: il divieto vale solo per i luoghi pubblici e per quelli aperti al pubblico.
Assembramenti: ci sono novità dal 18 maggio 2020, in quanto il divieto dovrebbe venir meno per i luoghi privati non aperti al pubblico.
Come noto ad oggi - domenica 17 maggio - il divieto di assembramenti è assoluto: il DPCM del 26 aprile, infatti, vieta ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici e privati.
È per questo motivo che fino ad oggi anche quando si va a fare visita ad un congiunto va rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro. Ascoltando l’ultima conferenza stampa di Giuseppe Conte, però, sembra che anche in merito al divieto di assembramento ci saranno delle novità a partire dalla giornata di domani, lunedì 18 maggio: nel presentare il nuovo DPCM, con cui ricordiamo sarà consentito ogni tipo di spostamento all’interno delle Regioni senza la necessità di presentare un’autocertificazione, infatti, il premier ha parlato di divieto di assembramenti in soli luoghi pubblici.
Ma d’altronde è lo stesso Decreto Riaperture (qui il testo pubblicato in Gazzetta ufficiale) a limitare il divieto di assembramento ai soli luoghi pubblici. Nell’articolo 1, comma 8, del suddetto provvedimento, infatti, si legge che:
“È vietato l’assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico”.
Poche parole che lasciano spazi a diversi dubbi ma che sembrano legittimare, seppur con l’obbligo di indossare i dispositivi di sicurezza, gli assembramenti all’interno dei luoghi privati, come ad esempio presso la propria abitazione.
Assembramento in casa e in luoghi privati si può fare?
Il fatto che nella conferenza stampa in cui Giuseppe Conte ha spiegato cosa si può fare e non fare a partire dal 18 maggio 2020 non si sia parlato di divieto di assembramenti in luoghi privati non dovrebbe essere un caso.
Si potrà uscire di casa senza un preciso motivo [...]. Si potranno andare a trovare gli amici. [...] Resta però il divieto di assembramento in luoghi pubblici [...].
Queste le dichiarazioni di Giuseppe Conte con cui il premier sembra aver limitato il divieto di assembramento ai soli luoghi pubblici. D’altronde, come già anticipato, è nello stesso Decreto Riaperture che si legge chiaramente che questo divieto vale esclusivamente per i luoghi pubblici e per quelli aperti al pubblico.
Ciò sembra voler dire che gli assembramenti in luoghi privati si possano fare; ma per capire se questo provvedimento autorizza di fatto le feste di compleanno o anche le cene con più amici è bene attendere ulteriori chiarimenti che dovrebbero arrivare con la FAQ ministeriale.
In ogni caso, anche se il divieto di assembramento sembra venir meno all’interno dei luoghi privati e della propria abitazione, è comunque consigliato indossare i dispositivi di sicurezza (come le mascherine) oltre al mantenimento delle distanze di sicurezza.
Luoghi privati e non aperti al pubblico: quali sono?
Il divieto di assembramento, quindi, dal 18 maggio vale solo per i luoghi pubblici e per quelli aperti al pubblico.
Nel dettaglio, sono luoghi pubblici quelli a cui si può accedere liberamente senza che vi sia alcuna limitazione per i cittadini. Si pensi, ad esempio, ad una piazza o ad un parco pubblico, così come alle spiagge libere.
Sono luoghi privati aperti al pubblico, invece, quelli che pur essendo di proprietà di un privato sono accessibili in determinate occasioni e momenti (ad esempio pagando un biglietto di ingresso, o comunque attenendosi alle regole del gestore). Si pensi ad esempio ai luoghi in cui si svolgono spettacoli, quali cinema e teatri, ma anche bar e ristoranti.
Sono luoghi privati non aperti al pubblico, invece, le abitazioni e i locali di un’azienda. Tuttavia in quest’ultimo caso l’assembramento non è comunque consentito visto che il datore di lavoro deve rispettare le regole previste per gli ambienti lavorativi.
Insomma, il divieto di assembramento sembra venir meno solo presso la propria abitazione, dove amici e parenti si potranno ritrovare senza violare alcuna delle norme previste per la gestione dell’emergenza da COVID-19.
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