“Attenzione pickpocket!”, significato e origini del nuovo trend anti borseggio

Giorgia Bonamoneta

02/08/2023

“Attenzione pickpocket!”, il trend tutto italiano, fa il giro del mondo con remix musicali e non solo. Qual è l’origine del trend anti borseggio e cosa significa?

“Attenzione pickpocket!”, significato e origini del nuovo trend anti borseggio

Il grido “Attenzione pickpocket!” è diventato un tormentone nazionale e non solo. Il grido anti borseggio ha fatto il giro del mondo attraverso remix musicali e video online sulle piattaforme social come TikTok e Instagram.

A pronunciare l’allarme borseggiatore è sempre la stessa voce, ovvero Monica Poli, una 57enne di Venezia dove il tormentone è nato e cresciuto. Venezia da anni è una delle città meno sicure d’Italia per quanto riguarda i furti, senza contare i turisti che si lanciano nei canali o mangiano e bevono su monumenti. Localmente sono così nate diverse iniziative, poi appoggiate dalle istituzioni, per rendere la città più sicura.

Poli fa parte di quelle persone che hanno deciso di fare ciò che le forze dell’ordine, per assenza di numero, non riescono a fare: mettere in fuga i borseggiatori. Anzi, è più corretto parlare di borseggiatrici, al femminile. Monica Poli, consigliera di municipalità per il Comune di Venezia, prende il cellulare e filma tutte le presunte borseggiatrici (le riprende anche prima del fatto perché dice di riconoscerle ormai) e grida ai turisti e non di fare attenzione. Appunto: “Attenzione, pickpockets! Attenzioni, borseggiatrici!

Chi è Monica Poli, madre del trend “Attenzione pickpocket!?”

Alcuni giorni fa Matteo Salvini, leader del partito a cui fa riferimento la consigliera di municipalità del Comune di Venezia, si è congratulato con lei per il lavoro svolto con diligenza contro le borseggiatrici. Monica Poli, criticata e osannata per il suo lavoro, non è però - come in molti hanno detto - solo una privata cittadina che svolge un lavoro per la comunità.

Monica Poli , 57 anni, è una consigliera di municipalità per il Comune di Venezia, eletta in quota Lega due anni fa. Il suo lavoro risponde immediatamente al problema è vero, ma non lo risolve. C’è chi, come la nota pagina di analisi sociale Aestetica Sovietica (su Instagram), punta il dito verso queste azioni, definite “attività di profilazione razziale”.

Il trend Attenzione pickpocket!: giustizia privata

Attenzione pickpocket!” è il nuovo trend del momento su TikTok e tra un applauso al lavoro di Poli e l’altro, c’è chi si domanda se si può fare di più rispetto alla divulgazione di video su una piattaforma online. Ci sono diversi punti di vista a favore e contro il nuovo trend che indica, letteralmente, di fare attenzione alle borseggiatrici in azione o meno.

Il primo punto di vista incrimina “Attenzione, pickpocket!” per quello che è, ovvero un trend su TikTok. Si critica a Monica Poli la creazione di un contenuto (che poi è diventato virale) e non un’altra azione concreta. Non essendo una privata cittadinanza, ma un membro del Comune di Venezia, potrebbe tentare una soluzione alternativa o in aggiunta alla sola gogna mediatica.

Il problema, in questi casi, è che le borseggiatrici sono spesso ragazze minorenni o donne in stato di gravidanza. Lo scopo, nella scelta delle persone addette al furto, è quello di limitare l’azione delle forze dell’ordine una volta colte sul fatto o denunciate. Queste infatti vengono infine rilasciate. Fece molto scandalo alcuni mesi fa il video di una borseggiatrice che si giustificava dicendo che il furto era il suo lavoro.

Il trend “Attenzione pickpocket!”: bene collettivo

Dall’altra parte c’è chi ringrazia l’operato di Poli ben consapevole che non si può fare altrimenti. C’è il sentore infatti che i furti nei grandi centri abitati e turistici siano aumentati e per risolverlo il numero delle forze dell’ordine non bastino. In questo contesto Monica Poli grida “Attenzione, pickpocket!” e riesce davvero a sventare dei tentativi di furto.

La necessità di girare i video inoltre si può spiegare (nel tentativo comunque di non giustificare la ripresa senza consenso di minori e in presunzione di reato) con la necessità di salvaguardarsi o avere una prova di attacchi fisici e verbali.

Rimane, di fronte al risultato immediato, il rischio di compiere in maniera anticipata giudizio su alcune persone solo perché fanno parte dello stesso gruppo, come nel caso delle “bande dell’Est Europa” citate dalle stessa Poli. In questi casi si potrebbe infatti parlare di profilazione razziale o etnica.

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