Il salario minimo non è lontano per tutti i lavori. Un’azienda è stata spinta a pagare 200 euro di più i propri dipendenti. Ecco chi sono.
La Procura è intervenuta per aumentare lo stipendio ai vigilanti senza licenza armata. La notizia anticipa l’aumento di stipendio del 20 per cento; i cambiamenti si vedranno dal 1° settembre, con una busta paga più pesante e corposa. Si tratta di un caso, risolto, di “lavoro povero”.
Si tratta di una sorta di salario minimo che è stato approvato però da un’iniziativa giudiziaria che ha preso a esempio alcune sentenze dei giudici del lavoro sul tema dello sfruttamento dei lavoratori. I casi a cui si fa riferimento risalgono a febbraio e a luglio ed erano coinvolti rispettivamente i tribunali di Milano e di Catania.
Su queste iniziative, di fronte allo sfruttamento dei lavoratori dell’azienda, prende avvio l’aumento di stipendio di 200 euro, con un recupero di oltre il doppio dell’inflazione del 2022.
Vigilanza privata: aumentano gli stipendi
Da settembre cambiano gli stipendi per i vigilanti privati di Mondialpol spa. L’aumento, pari a 200 euro al mese, è arrivato in seguito alla decisione presa dalla Procura.
La vigilanza privata è uno di quei settori dove spopola il lavoro povero. Il 30 maggio il contratto collettivo nazionale ha visto un aumento da 950 a 1.000 euro lordi. Mondialpol ha però comunicato un aumento più sostanzioso, ovvero uno stipendio base lordo a 1.200 euro al mese, anziché 1.000 euro.
A questo si aggiunge la possibilità di un aumento per scatto di carriera. Dopo tre anni di contratto infatti gli stipendi dei vigilanti senza licenza di arma saliranno a 1.380 euro (anziché i 1.090 euro pattuiti a maggio con i sindacati). Tale decisione ha portato alla revoca dell’amministrazione giudiziaria di Mondialpol da parte della Procura, con la motivazione di “riallineamento retributivo ed eliminazione della condizioni di sfruttamento lavorativo individuata”.
Decisione della Procura: la retribuzione era sotto soglia di povertà
Un mese fa la Procura di Milano ha messo in amministrazione giudiziaria per caporalato la società Vedetta 2 Mondialpol spa di Fabio Mura, che come ricorda il Corriere della Sera è il terzo gruppo italiano della vigilanza con 200 milioni di euro di fatturato e 4.700 dipendenti. Il Tribunale ha individuato lo sfruttamento dei lavoratori, con paga oraria di 5 euro 37 centesimi (650 euro netti al mese) all’ora.
La procura ha così riconosciuto una retribuzione sotto la soglia di povertà - indicata dall’Istat in 852 euro al mese - e una somma sproporzionata rispetto alla qualità e quantità del lavoro. Questo prendendo a esempio l’articolo 36 della Costituzione che cita la retribuzione proporzionata a quantità e qualità del lavoro, e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
L’articolo 36 recita:
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge.
Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.
Per uscire dall’amministrazione giudiziaria Mondialpol spa ha deciso di applicare ai propri vigilanti un salario più favorevole. Mura, amministratore di Vedetta 2 Mondialpol spa ha voluto sottolineare come il percorso progressivo porterà a un aumento dei salari del 38% alla scadenza del contratto collettivo nazionale prevista per il primo aprile 2026.
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