Aumenti record per i prezzi al supermercato: non solo il pane, rischio rincari anche per carne, latte, frutta e olio

Stefano Rizzuti

29/03/2022

L’aumento dei prezzi al supermercato potrebbe riguardare non solo prodotti come pane e pasta, ma anche carne, zucchero, frutta, latticini, uova e tantissimi altri prodotti. Vediamo perché e da quando.

Aumenti record per i prezzi al supermercato: non solo il pane, rischio rincari anche per carne, latte, frutta e olio

Non solo il rischio di una carenza e di prezzi più alti per pane e pasta: la guerra in Ucraina potrebbe comportare un aumento del costo di tantissimi prodotti di consumo quotidiano. Fare la spesa al supermercato potrebbe diventare sempre più caro e a crescere potrebbero essere, nei prossimi mesi, anche i prezzi di carne, latte, uova, olio d’oliva e tanti altri prodotti.

L’aumento dei costi dell’energia e del carburante, unito a quelli delle materie prime, fa temere un rischio razionamenti. Non solo per il grano e il mais, quindi. La preoccupazione maggiore riguarda i paesi più poveri, tanto da paventare il timore di carestie, come denunciato anche dal presidente francese Emmanuel Macron.

Stesso allarme lanciato dalla Banca Mondiale e dalla Fao che temono un aggravamento della situazione in paesi come Gambia, Libano, Moldavia, Gibuti, Libia, Tunisia e Pakistan. Ma quali sono i prodotti che potrebbero mancare o i cui prezzi potrebbero salire vertiginosamente?

L’aumento dei prezzi delle materie prime: dal mais al grano

A inizio marzo la Banca Mondiale ha fornito delle stime sull’aumento dei prezzi delle materie prime agricole: l’incremento è stato del 40% rispetto al gennaio del 2021. A crescere sono soprattutto le quotazioni di mais e grano, con aumenti rispettivamente di oltre il 40% e l’80%.

Per quanto riguarda il mais il rincaro era quasi scontato considerando che l’Ucraina è uno dei maggiori esportatori al mondo: inevitabili, quindi, i problemi di approvvigionamento. Tra l’altro proprio in questo periodo si procede con la semina e la guerra sarà di certo un ostacolo non di poco conto.

Il rischio è di andare incontro a una carenza dei raccolti in autunno con un conseguente rincaro dei prezzi delle materie prime e quindi anche di quelli finali. Inoltre ad aumentare potrebbero essere anche i prezzi dei cereali, sostitutivi al mais, la cui richiesta potrebbe crescere.

Non solo il pane, gli aumenti dalle uova al fertilizzante

Ad aumentare, dunque, non sarà solo il prezzo del pane. Gran parte dell’industria alimentare si basa sulle produzioni legate ai cereali, come Ivano Vacondio, presidente di Federalimentari, ricorda a Repubblica. Per esempio per foraggiare gli animali o per nutrire le galline che fanno le uova.

I prezzi dei mangimi potrebbero aumentare del 20% a causa del conflitto in Ucraina se la semina sarà impossibile o comunque ridotta: e già si ipotizza un dimezzamento della produzione di cereali. E poi c’è il problema dei fertilizzanti che vengono esportati dalla Russia.

L’aumento delle materie prime: le conseguenze per l’Italia

Secondo Coldiretti le conseguenze per l’Italia del primo mese di guerra si stanno già vedendo, con un incremento dei prezzi delle materie prime: il petrolio è salito del 25%, il grano addirittura del 53%. Il problema del costo della benzina in Italia non è secondario perché l’85% delle merci si muove su strada, quindi sono inevitabili - con l’aumento del carburante - costi maggiori per imprese e consumatori.

Non va sottovalutato neanche l’aumento dei costi energetici che riguarda tutto il mondo dell’agricoltura. E poi la crescita del costo degli alimenti per gli animali che sono necessari, per esempio, per la produzione del latte.

Per quali prodotti aumenteranno i prezzi: dalla carne ai latticini

L’aumento dei prezzi potrebbe riguardare tantissimi prodotti, come dimostrano le preoccupazioni sollevate dalla Commissione europea. Tra questi c’è anche l’olio d’oliva: a causa della domanda aggiuntiva, derivante dal calo delle forniture dell’olio di semi proveniente dall’Ucraina, potrebbe salire il prezzo.

Per il momento il problema dell’approvvigionamento di tutti questi prodotti non ha effetti reali, ma il timore è che molto possa cambiare dall’autunno. Dopo l’estate i costi potrebbero salire per tantissimi prodotti legati direttamente o indirettamente alle materie prime carenti a causa della guerra in Ucraina.

Tra i prezzi che potrebbero vedere un netto rialzo ci sono quelli di latticini, carne bovina, pollame e anche carne suina. Non solo, perché potrebbe crescere anche il costo dei prodotti ortofrutticoli, così come quello dello zucchero. La spesa, quindi, rischia di diventare sempre più cara.

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