In Ue si corre ai ripari contro il caro energia: arrivano nuove misure, dall’aumento del salario minimo e degli stipendi netti alla riduzione dell’Iva.
Il caro bollette, con la situazione in Ucraina che non sembra migliorare dopo le ultime decisioni di Vladimir Putin, colpisce sempre più l’Ue. E tanti paesi stanno provando a tutelare famiglie e imprese in attesa di misure comunitarie, come il tetto al prezzo del gas che potrebbe essere introdotto dal Consiglio Energia di fine mese.
Tanti governi, quindi, si stanno già muovendo in autonomia. Lo ha fatto anche l’Italia, introducendo per esempio i bonus 200 e 150 euro, ma anche intervenendo per ridurre le bollette. Altri Paesi stanno adottando soluzioni diverse, come nel caso di Olanda, Spagna e Germania.
Così c’è chi aumenta il salario minimo e prova a incrementare gli stipendi dei lavoratori e chi, invece, vuole tagliare l’Iva per ridurre il costo di beni e servizi. Vediamo quali sono alcune delle principali soluzioni adottate in Europa contro la crisi energetica.
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Il taglio dell’Iva in Spagna
La Spagna, con il governo guidato da Sanchez, punta a ridurre l’Iva sul gas dal 21% al 5%, come già fatto dall’Italia. Il taglio entrerà in vigore da ottobre e resterà in campo fino al 31 dicembre, secondo quanto previsto dal decreto. Una soluzione simile era stata adottata anche per l’elettricità. Inoltre lo sconto sull’Iva varrà anche per pellett e legna da ardere, i cui prezzi sono nettamente aumentati.
In Olanda salario minimo più alto
Il governo olandese è invece pronto ad aumentare del 10% il salario minimo per aiutare i lavoratori contro l’incremento del costo della vita. È in arrivo un pacchetto da 18 miliardi con misure a sostegno delle famiglie contro l’inflazione e il caro energia, comprendente anche quello che è il più alto aumento di stipendi in Ue contro la crisi energetica.
Le misure comprendono anche altri benefici, come le indennità per i figli minori e il limite al prezzo dell’energia per aiutare le famiglie e le imprese a pagare le bollette. I soldi arriveranno anche attraverso un contributo aggiuntivo da parte delle compagnie petrolifere e del gas, così come chiesto dall’Ue.
Le misure per i lavoratori in Germania
In Germania lo spettro della recessione, che secondo alcune stime potrebbe arrivare tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, preoccupa il governo. Così il cancelliere Olaf Scholz ha annunciato, dopo l’incontro con le parti sociali, una misura per “esentare da tasse e imposte ulteriori pagamenti fino a 3.000 euro, se questi possono aiutare i lavoratori a superare meglio la crisi”. Un aiuto contro l’aumento dei prezzi al supermercato, ma anche della benzina e delle bollette.
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