Dopo un primo semestre all’insegna di molte incongruenze tecniche, gli analisti iniziano a domandarsi cosa abbia senso attendersi per l’ultima metà del 2023. Uno sguardo ai mercati azionari.
Nel primo semestre del 2023 si è assistito a una ripresa anomala delle asset class speculative sui mercati finanziari, nonostante una presunta crisi energetica in Europa, crisi bancarie negli Stati Uniti e una crescente tensione causata da una guerra in corso. Ciò ha generato preoccupazioni costanti riguardo alla possibilità di una grave recessione che avrebbe potuto colpire le economie occidentali. Inoltre, si sono verificati aumenti improvvisi e persistenti dei tassi d’interesse, mentre l’inflazione è rimasta costantemente sopra il target del 2% stabilito dalle banche centrali dei Paesi occidentali.
Alla fine del 2022, la maggior parte degli analisti intervistati nelle analisi di consenso aveva previsto un inizio ribassista per i mercati azionari, con una rivalutazione positiva dei prezzi degli asset più conservativi, come le società che operano nel settore dei beni di prima necessità, del lusso e della salute, a scapito delle società più speculative. Tuttavia, la realtà dei fatti ha dipinto un quadro finanziario diverso, in cui le società tecnologiche ad alta capitalizzazione hanno beneficiato di un inaspettato aumento, probabilmente dovuto alla notevole rivalutazione del settore della sicurezza informatica e dell’intelligenza artificiale. Questo ha avuto un impatto non solo sull’indice S&P500, ma ha portato, seppur con un certo ritardo, a un aumento del valore delle società che apparentemente avevano poco a che fare con l’intelligenza artificiale.
Sorprendentemente, anche l’indice EU50 in Europa ha raggiunto massimi assoluti nonostante una recessione tecnica in corso. [...]
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