Il piano del CEO Castagna per difendere Banco BPM dalle mire di UniCredit prevede due mosse alternative: una porta il nome di MPS. L’altra punta sui dividendi.
Nozze con MPS, tra l’altro in linea con i desiderata del governo Meloni, per difendersi dalle grinfie di UniCredit? È una delle due opzioni sulle quali Banco BPM, la banca guidata dal CEO Giuseppe Castagna, starebbe ragionando per difendersi dalle mire di UniCredit, che ha lanciato lo scorso 25 novembre una OPS, offerta pubblica di scambio, del valore di 10,1 miliardi di euro, per fagocitare l’istituto di credito.
A riportare i rumor sulla strategia difensiva che Banco BPM starebbe studiando è stata l’agenzia di stampa Bloomberg.
Va ricordato che Piazza Meda ha già prontamente rimandato al mittente l’OPS arrivata da Piazza Gae Aulenti, con un comunicato ufficiale diramato a seguito di una riunione del CDA indetta il giorno successivo alla mossa annunciata da Andrea Orcel, CEO di UniCredit.
Tuttavia, saranno gli azionisti a dire l’ultima parola, insieme alle autorità competenti.
Banco BPM, e due carte che Castagna sarebbe pronto a giocare: MPS e più dividendi
In attesa di capire se Orcel e quando alzerà la posta, l’AD di Banco BPM Giuseppe Castagna sarebbe pronto a giocare alcune carte, almeno due, per allontare la prospettiva di un matrimonio che è osteggiato anche dal governo Meloni (quello che la vedrebbe andare in sposa a UniCredit).
Il governo italiano, va ricordato, vede infatti in Banco BPM la pedina ideale da muovere per creare un terzo polo bancario che ruoti attorno al Monte dei Paschi di Siena, banca senese ormai ufficialmente risanata, come certificato anche due giorni fa dalla BCE.
Le due strategie, scrive Bloomberg, sarebbero così le seguenti: da un lato, Banco BPM starebbe pensando di rafforzare la strategia standalone, che ha sbandierato tra l’altro più volte, negli stessi mesi e anni in cui ha confermato di non avere alcun interesse a rilevare il Monte di Stato. Come farlo?
La banca starebbe già studiando, secondo alcune fonti vicine al dossier, la possibilità di rivedere al rialzo gli obiettivi sugli utili così come anche sui dividendi da distribuire ai suoi azionisti, nella speranza di convincere i suoi stakeholders di riuscire a garantire loro migliori prospettive di rendimento rispetto a quelle che si concretizzerebbero nel caso in cui UniCredit prendesse il suo controllo.
L’altra opzione chiama per l’appunto in causa MPS: d’altronde, Banco BPM in MPS ha già investito, facendo shopping delle azioni del Monte dei Paschi sfruttando la mossa del MEF, che di recente si è liberato di un altro 15% del capitale del Monte sempre meno di Stato: di questa quota, il 5% è stato acquistato da Piazza Meda tanto che prima dell’annuncio di Orcel, Piazza Affari stava scommettendo proprio su un risiko bancario incentrato sulle nozze tra il gruppo capitanato dall’AD Castagna e l’istituto senese.
Si spiega così il trend positivo delle azioni MPS,. Le indiscrezioni di Bloomberg tornano a rinfocolare le speculazioni sulle nozze tra Banco BPM e la banca.
Detto questo, secondo le fonti sentite dall’agenzia di stampa, Piazza Meda sarebbe interessata a convolare a nozze con MPS soltanto se la banca senese fosse favorevole al deal.
© RIPRODUZIONE RISERVATA