Nel giorno dell’assemblea degli azionisti Banco BPM torna a tuonare contro l’OPS di UniCredit, giocando la carta dell’Italia. Azioni giù a Piazza Affari.
Banco BPM gioca la carta del made in Italy nel tentativo disperato di convincere i propri azionisti a dire no all’OPS che UniCredit ha lanciato alla fine di novembre del 2024 e che ha preso il via ufficialmente nella giornata di lunedì, 28 aprile 2025.
L’occasione per ribadire la sua italianità è arrivata oggi con l’assemblea degli azionisti, che ha preso il via stamattina nel MiCo di Milano: presente il 64,19% circa del capitale della banca.
Banco BPM sbandiera il suo DNA italiano. Libro dei soci: Crédit Agricole 19,8%, BlackRock 4,5%
L’italianità appena rimarcata dal Banco stride tuttavia con quanto emerge dalla lettura del libro dei soci.
I principali azionisti di Banco BPM - che la narrativa stessa del governo Meloni ha presentato come banca italiana, rispetto alla «banca straniera» che sarebbe UniCredit, in base a quanto ha detto subito il vicepremier, leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini - sono i francesi di Crédit Agricole (19,8%) e BlackRock (4,5%).
Dall’altro lato, ci sono le fondazioni e le casse previdenziali legate da un patto parasociale, che hanno in mano il 6,5% del capitale di Banco BPM.
Così aveva detto il ministro Salvini alla fine di novembre, quando il governo Meloni aveva strepitato subito contro l’OPS lanciata dalla banca guidata da Andrea Orcel su Banco BPM: “ Unicredit ormai di italiano ha poco e niente: è una banca straniera, a me sta a cuore che realtà come BPM e MPS, che stanno collaborando con soggetti italiani che potrebbero creare il terzo polo italiano, non vengano messe in difficoltà”.
Quel mantra relativo alla necessità che il DNA del’Italia venga blindato all’interno del sistema bancario-finanziario dell’Italia è stato poi rilanciato più volte dal segretario del Lega, che ha chiamato in causa, così come hanno fatto diversi esponenti del governo Meloni, anche il colosso assicurativo Assicurazioni Generali, vero obiettivo delle manovre di risiko bancario che vedono protagonista non solo l’OPS di UniCredit, ma anche l’Offerta pubblica di scambio lanciata da MPS-Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca, e l’altra OPS più recente che ha sparigliato ancora di più le carte dei vari dossier di Borsa, ovvero quella promossa da Mediobanca su Banca Generali.
Banco BPM, Tononi: protagonisti dell’economia italiana, 100% depositi e impieghi sono in Italia
Detto questo, nel dare il via all’assemblea degli azionisti il presidente di Banco BPM Massimo Tononi ha messo subito i puntini sulle “i”, lanciando un avvertimento a UniCredit, colpevole per il Banco di aver presentato una OPS che è del tutto inadeguata e che non rifletterebbe a suo avviso, così come ha detto più volte lo stesso amministratore delegato di Piazza Meda, Giuseppe Castagna, né il valore, né il potenziale del gruppo tutto made in Italy:
“Siamo indiscutibilmente un importante protagonista dell’economia italiana, conservando vicinanza ai territori, imprese e famiglie. Siamo una banca privata, indipendente e italiana: italiana non solo per la sede legale, ma perché nel nostro caso il 100% delle nostre attività, dei nostri impieghi, dei nostri depositi, delle filiali e dei colleghi sono in Italia”.
Tononi ha ricordato che “ la nostra banca ha conseguito risultati formidabili in questi ultimi, ma c’è ancora molto potenziale, molto da fare e l’obiettivo è muoversi nel solco della nostra storia, di vicinanza al territorio e alle famiglie, e il nostro percorso non deve e non può finire qui, deve continuare”.
Insomma, “ il nostro percorso non sarà certo interrotto per effetto dell’OPS di Unicredit perché riteniamo l’offerta del tutto inadeguata sotto il profilo finanziario”.
Ancora, Tononi ha definito i risultati di bilancio di Banco BPM relativi al 2024 “straordinari”, a fronte di un piano industriale che “prospetta se possibile un’evoluzione futura ancora più positiva per la nostra banca ”.
Tutto merito della “fiducia che tutti noi nutriamo nel nostro gruppo”, dell’“impegno” e della “dedizione dei nostri 20mila colleghi”. Di fatto, “è grazie a loro”, ha fatto notare il presidente dell’istituto, se Banco BPM “non è mai stata così forte, autorevole e rispettata come oggi”.
Banco BPM, nuovo attacco del CEO Castagna VS UniCredit, “Ci dicano se l’OPS va avanti”
UniCredit tra l’altro si decida, ha detto chiaro e tondo il CEO di Banco BPM Giuseppe Castagna, nel prendere la parola all’assemblea dei soci, riferendosi a quella titubanza che Piazza Gae Aulenti, di fatto, sta continuando a mostrare.
Orcel ha detto infatti che potrebbe anche decidere di gettare la spugna, sottolineando come l’M&A non sia un must. E i paletti che il governo Meloni ha messo all’OPS di UniCredit, incluso quello sui BTP, insieme a quelle punizioni che, in base ad alcune fonti,) potrebbero anche scattare in caso di mancata osservazione delle prescrizioni, sicuramente stanno frenando ulteriormente le ambizioni di UniCredit volte a conquistare Piazza Meda.
Una incertezza, quella di UniCredit, che non è tuttavia più tollerabile, come ha sottolineato l’amministratore delegato di Banco BPM, Giuseppe Castagna, forte dell’assist del governo Meloni.
“Ci sembra il caso che dicano se l’offerta va avanti o se l’offerta si ferma”.
Castagna ha ribadito quanto Banco BPM ha rimarcato già venerdì scorso, ovvero che l’OPS di UniCredit, procurebbe vantaggio solo agli “azionisti di Unicredit e a scapito degli azionisti di Banco ”, sventolando la minaccia che le nozze tra le due banche finiscano per mettere in pericolo ben “un terzo dei dipendenti” e citando anche il fattore Russia, Paese in cui Piazza Gae Aulenti è tuttora presente rischiando svalutazioni, secondo BAMI, fino a 5,5 miliardi: una situazione che, se concretizzata, eroderebbe “gran parte del capitale in eccesso” di UniCredit.
A essere citata dal banchiere di Piazza Meda è stata anche l’incertezza su quelle che potrebbero essere le prossime mosse di UCG sulla seconda banca tedesca Commerzbank, con la grande incognita sulle prossime mosse di Orcel, di cui, a quanto pare, “non è dato sapere”.
Uguale è stato il messaggio a Orcel che è arrivato dal presidente del Banco, Tononi:
“A oggi ben tre condizioni poste dall’offerente non si sono verificate e non c’è alcuna possibilità che si verifichino in futuro, è tempo che Unicredit faccia chiarezza e decida cosa fare, e ci sono solo due opzioni: o rinunciare alle condizioni o rinunciare all’offerta”.
Il manager ha fatto riferimento a “una situazione dai contorni di incertezza molto marcati”.
UniCredit e Banco BPM, le azioni sono le peggiori del Ftse Mib di Piazza Affari
Occhio al trend delle azioni a Piazza Affari: sul listino Ftse Mib della borsa di Milano, i titoli Banco BPM sono sotto pressione, così come le azioni UniCredit.
Entrambe le azioni si confermano inoltre titoli peggiori del listino benchmark di Piazza Affari.
Detto questo, a dire l’ultima parola sull’OPS di UniCredit, saranno gli azionisti di Banco BPM (che oggi, al termine dell’assemblea degli azionisti, hanno approvato i conti relativi al 2024 di Piazza Meda). Appena partita due giorni fa, l’offerta ha raccolto nella giornata di ieri altre 3.061 richieste di adesione, portando il totale a 3.859, pari allo 0,000255% delle azioni oggetto dell’offerta, nell’arco di due giorni.
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