I risultati del sondaggio di Money.it: per il 78% dei rispondenti Chiara Ferragni ha ingannato i consumatori, il 13% invece pensa che ci sia un complotto mediatico contro di lei.
Beneficenza, Chiara Ferragni ha ingannato i consumatori. Questo è il responso del sondaggio lanciato da Money.it dopo che la Procura di Milano ha aperto un’indagine per truffa aggravata nei confronti dell’influencer e di Alessandra Balocco, presidente e amministratrice delegata dell’omonima azienda piemontese che ha realizzato il pandoro “incriminato”.
Come si può vedere dal sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo stato realizzato a campione, il 78% dei rispondenti pensa che Chiara Ferragni abbia ingannato i consumatori facendoli credere che avrebbero contribuito a fare della beneficenza acquistando il pandoro.
Il 13% invece è convinto che sia in atto un complotto mediatico nei confronti di Chiara Ferragni, con anche il marito Fedez che di recente ha evidenziato come la stampa si sia occupata più di questa vicenda che di altri casi ben più delittuosi.
C’è un 7% poi che in qualche modo sembrerebbe assolvere Chiara Ferragni, che avrebbe commesso un errore di comunicazione come da lei ammesso in un celebre post social dove ha chiesto scusa specificando poi di aver “sempre agito in buona fede”.
Beneficenza: i lettori non credono a Chiara Ferragni
Il sondaggio di Money.it sembrerebbe parlare chiaro: i lettori non sembrerebbero credere alla tesi difensiva di Chiara Ferragni su questa vicenda riguardante alcune campagne di beneficenza, con solo un rispondente su cinque che in qualche modo non punterebbe il dito contro l’influencer.
“Ho piena fiducia nell’attività della magistratura e con i miei legali mi sono messa subito a disposizione per collaborare e chiarire ogni dettaglio di quanto accaduto nel più breve tempo possibile - ha dichiarato Ferragni dopo che è stata indagata per truffa aggravata -. Sono, invece, profondamente turbata per la strumentalizzazione che una parte dei media sta realizzando, anche diffondendo notizie oggettivamente non rispondenti al vero”.
Con ogni probabilità a indispettire l’opinione pubblica sono stati anche gli altri episodi sospetti dove sarebbe tutto da chiarire il confine tra la beneficenza e l’operazione commerciale: i casi sono quelli delle uova di Pasqua di Dolci Preziosi, di una bambola prodotta da Trudi e di una collaborazione con Oreo.
Nel frattempo il Codacons ha presentato una serie di esposti nei confronti di Chiara Ferragni con anche altre Procure che si sarebbero attivate per fare piena luce su queste vicende: mentre diversi brand stanno voltando le spalle all’influencer più famosa d’Italia - oggetto anche di studi da parte di Harvard per la sua abilità imprenditoriale - il sentore è che del cosiddetto pandorogate ne sentiremo parlare ancora a lungo.
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