Benzina e diesel, prorogato lo sconto, ma i prezzi salgono ancora: «Serve un intervento più forte»

Giacomo Andreoli

31/08/2022

Il governo Draghi ha confermato il taglio delle accise per ridurre il prezzo di benzina, diesel, gpl e metano: lo sconto durerà fino a inizio ottobre, poi deciderà cosa fare il nuovo esecutivo.

Benzina e diesel, prorogato lo sconto, ma i prezzi salgono ancora: «Serve un intervento più forte»

Il governo Draghi ha confermato gli sconti sul prezzo dei carburanti anche oltre le elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Il ministro dell’Economia, Daniele Franco, e il collega alla Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, hanno firmato il decreto interministeriale che proroga fino al 5 ottobre le misure attualmente in vigore.

In questo modo viene esteso il taglio di 30 centesimi al litro, tra riduzione delle accise e taglio dell’Iva, per benzina, diesel, gpl e metano per autotrazione. Ad annunciarlo è lo stesso Mite, dopo che la decisione è stata condivisa anche con il presidente del Consiglio.

La fine del trend ribassista

La conferma della riduzione delle accise si era resa indispensabile visto il livello ancora alto dei prezzi e il cambio di rotta sui mercati internazionali: dopo un cospicuo trend ribassista iniziato a fine giugno/inizio luglio, quando i Paesi produttori di petrolio hanno deciso di aumentare la produzione, il valore del greggio è risalito, riportando in alto anche i prezzi alla pompa.

Aumenti per tutti i carburanti

Secondo la rilevazione di Staffetta Quotidiana, in base ai dati dell’Osservatorio del ministero dello Sviluppo economico, i prezzi medi dei carburanti continuano a salire. Su circa 15mila impianti, la benzina self service è a 1,774 euro/litro (+6 millesimi), il diesel a 1,846 euro/litro (+14).

Quanto al servito il prezzo è: per la benzina 1,919 euro/litro (+9, ), per il diesel 1,985 euro/litro (+16), per il gpl 0,802 euro/litro (+1,), per il metano 2,739 euro/kg (+27). Gli aumenti, quindi, sono generalizzati e riguardano tutti i tipi di carburante.

Benzina e diesel, “lo sconto non basta”

Critico con l’intervento del governo Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, secondo cui “l’estensione dal 20 settembre al 5 ottobre del taglio delle accise, appena 15 giorni, è un topolino che viene mangiato dal gatto”.

Ci rendiamo conto - aggiunge Dona- che l’esecutivo è in carica solo per il disbrigo degli affari correnti, ma, essendo le elezioni il 25 settembre, per i primi di ottobre non avremo certo in carica un nuovo esecutivo, considerato il timing previsto dall’articolo 61 della Costituzione, quindi tanto valeva prorogare la misura almeno fino a fine ottobre”.

L’Unione nazionale consumatori, quindi, sottolinea che la prossima riunione dei Paesi Opec+ si terrà il 5 settembre e quindi sarebbe stato “più intelligente aspettare quella data, per capire se poteva bastare l’attuale riduzione delle accise”.

La variazione del prezzo da luglio

Da quando a luglio si è alzata la produzione di petrolio- conclude Dona- il prezzo della benzina è sceso di oltre 31 cent al litro, con un ribasso del 15,1%, pari a 15 euro e 63 cent per un pieno da 50 litri, il gasolio è diminuito di oltre 22 cent al litro, con una riduzione dell’11,1%, pari a 11 euro e 26 cent a rifornimento. Insomma, se venisse ancora incrementata la produzione, 25 cent di accise in meno potrebbero anche bastare, altrimenti sarebbe una misura del tutto inadeguata”.

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