Il blocco dei licenziamenti è una delle questioni centrali che il governo Draghi deve affrontare e il ministro del Lavoro Orlando, che ieri ha incontrato i sindacati, ha promesso una riforma degli ammortizzatori sociali entro fine mese come richiesto dalle parti sociali.
Per superare il blocco dei licenziamenti il nuovo ministro del Lavoro Andrea Orlando ha annunciato la riforma degli ammortizzatori sociali entro fine mese.
Nella giornata di domenica 14 febbraio il successore di Nunzia Catalfo ha incontrato in videoconferenza i sindacati per affrontare la prima questione spinosa del nuovo governo Draghi: il blocco dei licenziamenti che scadrà il 31 marzo 2021 a un anno dalla sua introduzione.
Per i sindacati che chiedono la proroga generalizzata del blocco dei licenziamenti, come anche della cassa integrazione Covid sin dalle consultazioni con il premier Draghi, condizione fondamentale per superare il blocco medesimo è la riforma degli ammortizzatori sociali che la ex ministra Catalfo aveva promesso, ma che si è poi arenata.
La promessa di Orlandoinvece, come i sindacati hanno fatto sapere al termine dell’incontro, prevede una riforma degli ammortizzatori sociali entro la fine del mese di febbraio.
Blocco licenziamenti: per superarlo la riforma degli ammortizzatori sociali
Il blocco dei licenziamenti può essere superato solo con una riforma degli ammortizzatori sociali secondo i sindacati e Orlando ha assicurato che arriverà nel breve tempo, entro la fine del mese di febbraio 2021.
Il blocco dei licenziamenti generalizzato che chiedono i sindacati potrebbe non essere la soluzione scelta dal nuovo esecutivo, sebbene né Orlando né il Premier si siano ancora sbilanciati su questo punto.
Il blocco dei licenziamenti è una norma che solo in Italia, tra tutti i Paesi colpiti dalla pandemia, ha trovato spazio pertanto è necessario superarla, ma non senza una copertura per i lavoratori in difficoltà e che solo una riforma degli ammortizzatori sociali, come chiedono i sindacati, può dare.
Importanti sono anche le politiche attive del lavoro per quei lavoratori che potrebbero trovarsi senza un’occupazione.
Centrale infatti, per il nuovo ministro, è l’occupazione dei giovani e delle donne alla luce dei dati drammatici sui posti di lavoro persi nel 2020.
Annamaria Furlan, segretaria generale della Cisl, ha dichiarato:
“Il ministro Orlando si è impegnato già oggi a portare entro la fine del mese una proposta del governo sulla riforma degli ammortizzatori sociali e di scenario sulle politiche attive, oltre che una agenda sulle altre questioni aperte a partire dal tema dell’occupazione delle donne e dei giovani.”
Lo stesso ministro Orlando al termine dell’incontro sul suo profilo Facebook ufficiale ha scritto:
“Dal confronto sono emerse una serie di questioni molto serie e importanti, aggravate dalla crisi economica e sociale che colpisce il Paese e che richiedono risposte urgenti ed efficaci. Gran parte dei temi emersi erano già oggetto dell’attenzione e del lavoro della ministra Catalfo che ringrazio. Alcuni sono il frutto dell’evoluzione e dei dati che sono emersi in queste settimane. Penso ai dati sulla disoccupazione che segnano un’impressionante crescita tra i giovani e le donne e che per questo reclamano misure urgenti e di respiro.”
E ha concluso:
“Alla fine del giro di incontri proporrò un’agenda delle questioni da affrontare che tra le priorità vede, come ho espresso: ammortizzatori sociali e crisi occupazionale di donne e giovani.”
Le proposte di Catalfo
E anche la ex ministra Catalfo, all’indomani della formazione del nuovo governo e al passaggio di testimone al suo successore Orlando, ha comunicato quali sono le proposte da lei lasciate sul tavolo di Via Veneto e che hanno come elemento centrale proprio il blocco dei licenziamenti e la cassa integrazione Covid.
Come la ex titolare del ministero del Lavoro ha evidenziato sulla sua pagina Facebook, tra le proposte normative c’è la proroga della cassa integrazione Covid, come precedentemente annunciato, 8 settimane di CIGO e 26 di CIG in deroga e assegno ordinario da utilizzare entro il 31 dicembre 2021 con il blocco dei licenziamenti contestuale.
Per chi rinuncia alla cassa integrazione Covid, come accaduto con il Ristori 1, anche con il Ristori 5 verrebbe garantito l’esonero contributivo.
E tra le altre proposte vi sarebbe la proroga della Naspi, del reddito di emergenza e un nuovo sostegno al reddito di cittadinanza.
Non sappiamo al momento se il nuovo governo Draghi, specie per quanto concerne il blocco dei licenziamenti, possa seguire la proposta di Catalfo.
Intanto su questo punto vi è anche la parte opposta ai lavoratori, le imprese, che il ministro Orlando si prepara a incontrare domani.
Sul blocco dei licenziamenti resta ancora l’incertezza come anche sui contenuti del prossimo decreto Ristori.
Un nuovo incontro con i sindacati Orlando lo avrà a fine mese, in quell’occasione forse si presenterà con la riforma degli ammortizzatori sociali e verrà avanzata, ora che il tempo stringe, una proposta concreta per il blocco dei licenziamenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti