Bollette elettriche poco trasparenti e quindi incomprensibili per i contribuenti: l’allarme dell’Antitrust sui costi occulti è stato lanciato dal Capo di Gabinetto durante l’audizione in Senato del 9 luglio 2020. L’Antitrust ha ribadito, inoltre, il rifiuto di un ennesimo rinvio della fine del mercato tutelato.
Bollette elettriche, l’Antitrust lancia l’allarme sui costi occulti: in base a come è attualmente strutturato il costo, le scelte dei consumatori vengono alterate dalla poca trasparenza.
I consumatori, in pratica, non riescono a essere pienamente consapevoli di quale sia il costo reale del servizio fornito, con la conseguente difficoltà nella scelta di cambiare operatore.
È stato il Capo di Gabinetto dell’Antitrust a lanciare l’allarme sulle bollette elettriche in Senato, durante l’audizione del 9 luglio.
Bollette elettriche, l’Antitrust: allarme costi occulti
Il Capo di Gabinetto dell’Antitrust Enrico Quaranta ha parlato durante l’audizione in Senato del 9 luglio di come l’attuale struttura delle bollette elettriche sia talmente complessa da risultare incomprensibile per i consumatori.
La poca trasparenza è un problema grave, perché in questo modo i consumatori non riescono ad avere tutte le informazioni necessarie per decidere se cambiare operatore o meno per avere maggiori vantaggi economici.
Inoltre, ha dichiarato Quaranta:
“Le modalità fino ad oggi prescelte per regolare i rapporti fra i vari operatori lungo la filiera, al fine di garantire l’esazione degli oneri di sistema, hanno introdotto ulteriori asimmetrie in un mercato della vendita che vede competere fra loro operatori con caratteristiche strutturali diverse, in ragione dell’essere o meno integrati verticalmente nell’attività di distribuzione.”
Il costo della fornitura di energia è formato, principalmente, da quattro componenti:
- energia, quasi il 46%;
- oneri di sistema, circa il 23%;
- dispacciamento e gestione del contatore, quasi il 19%;
- totale imposte e IVA, circa il 12%.
In particolare, gli oneri generali di sistema sono definiti come “componenti tariffarie il cui gettito, di natura parafiscale, è destinato alla copertura di costi necessari per il conseguimento di obiettivi di interesse generale per il sistema elettrico”.
Nel corso degli anni si è verificato un progressivo incremento della spesa per oneri di sistema nel settore elettrico, soprattutto a causa della necessità di far fronte ai diversi obiettivi, come l’aumento del fabbisogno necessario al sostegno alle fonti rinnovabili.
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Bollette elettriche, Antitrust: basta rinvii alla fine del mercato tutelato
Durante l’audizione in Senato il Capo di Gabinetto ha anche ribadito il rifiuto a un ennesimo rinvio della fine del mercato tutelato dell’elettricità, che attualmente è fissato al 1° gennaio 2022:
“Al fine di evitare ulteriori effetti anticoncorrenziali, particolarmente negativi per l’utenza e aggravati, da ultimo, dalle crescenti difficoltà derivanti dall’attuale situazione di emergenza sanitaria, l’Autorità ha ritenuto necessario ribadire come il nuovo termine individuato dall’articolo 12 del decreto Milleproroghe, che proroga al 1° gennaio 2022 la cessazione del sistema di regolazione di prezzo nel mercato dell’energia elettrica, per le micro imprese e per i clienti domestici, e al 1° gennaio 2021 nel mercato dell’energia elettrica per le piccole imprese, debba avere carattere di definitività e non possa essere oggetto di ulteriori rinvii.”
L’Antitrust quindi auspica che entro la data prefissata le amministrazioni interessate completino tutti gli adempimenti previsti e dettagliati dalla legge annuale per il mercato e la concorrenza del 2017.
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