Attenzione alle truffe sulle bollette: ecco quando sarà davvero obbligatorio il passaggio al mercato tutelato e cosa rischia chi ritarda.
Da anni si parla del passaggio obbligatorio al mercato libero dell’energia che ha subito diverse proroghe e di fatto la scadenza è variata più di una volta. Approfittando della comprensibile confusione dei consumatori, diversi call center utilizzano l’obbligo di passaggio al mercato libero per incentivare un cambio di contratto repentino dando false informazioni. Bisogna prestare molta attenzione, dato che in alcuni casi questo meccanismo è volto a nascondere insidie contrattuali e vere e proprie truffe.
Il meccanismo è tra i più semplici: gli utenti temono di non avere più tempo per il passaggio e dunque accettano immediatamente qualsiasi offerta che sembri conveniente, senza farsi troppe domande. È invece molto importante non cedere a queste pressioni, che in ogni caso facendo leva sull’imminenza dell’obbligo possono portare a scelte mal ponderate, anche quando non ci sono veri e propri illeciti.
Bollette: quando il passaggio al mercato libero sarà davvero obbligatorio
L’obbligo di passaggio al mercato tutelato è previsto per il 1° gennaio 2024, quando avverrà l’uscita definitiva del mercato tutelato. Nel frattempo, i consumatori possono continuare ad usufruire del mercato tutelato fino al 31 dicembre 2023 grazie al regime transitorio.
La data dell’obbligo era originariamente prevista per il 1° luglio 2019, poi è stata rinviata a luglio 2020 e via così fino al decreto Milleproroghe che ha fornito la data attuale. In ogni caso, non c’è nessun passaggio obbligatorio fino al 1° gennaio 2024, dunque ci sono ancora diversi mesi a disposizione per adeguarsi. L’unica eccezione è prevista per le microimprese, le piccole e medie imprese che avrebbero dovuto adeguarsi con tempi più stringenti. Nulla che vada a influire sulle utenze domestiche, comunque.
Cosa succede se non effettuo il passaggio in tempo?
Le truffe e le informazioni errate diffuse per favorire rapidamente l’adesione degli utenti hanno creato una specie di regime del terrore intorno all’ultimo termine per passare al mercato libero. È infatti vero che dal 1° gennaio 2024 sarà eliminato completamente il Servizio di maggior tutela. Nonostante ciò, anche qualora non si rispettassero i tempi per l’adeguamento, non si va incontro ad alcun rischio particolare. Nel concreto, non si rischia di rimanere senza gas e luce all’improvviso, ma nemmeno si va incontro a sanzioni o multe.
Restano chiaramente degli svantaggi, che approfondiremo, ma è prima importante sottolineare questo aspetto. Anche se l’obbligo è per il 1° gennaio 2024 (e non prima) chi ritarda nella variazione non resta senza forniture e non subisce multe o sanzioni. Non a caso, questo è uno dei punti su cui fanno leva diversi call center per portare gli utenti ad affrettarsi. In alcuni casi vengono fornite delle informazioni completamente false, altre volte si insiste sull’obbligo lasciando solo intendere la presenza di conseguenza. Nulla di tutto ciò corrisponde però alla realtà.
Proprio per tutelare i diritti dei consumatori e non lasciarli senza fornitura di gas e luce, la legge sulla concorrenza stabilisce che in questi casi gli utenti siano affidati al servizio di salvaguardia. Quest’ultimo si basa su un’asta pubblica, che serve a determinare il fornitore per ogni regione. Ecco che l’unico svantaggio è ovviamente l’impossibilità di scegliere un’offerta più idonea per le proprie esigenze e soprattutto rinunciare al mercato concorrenziale, che tendenzialmente limita il livello dei prezzi. Nulla, comunque, di irrisolvibile, in quanto è sufficiente attivare una nuova offerta.
Di conseguenza, è senza dubbio preferibile effettuare la variazione entro il termine ed evitare così un paio di bollette più alte del previsto nel prossimo anno, ma:
- La scadenza non è immediata;
- non ci sono gravi conseguenze.
Bisogna poi ricordare che sono state progettate delle soluzioni ibride per rendere meno ostico il passaggio al mercato libero, essenzialmente Tutela libera e le offerte Placet. È poi sempre raccomandabile informarsi attraverso le fonti ufficiali, sicuramente Arera, ed evitare scelte affrettate.
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