Bollette, il piano Ue per un tetto con forchetta: ecco come funziona l’alternativa al price cap

Giorgia Bonamoneta

30/09/2022

Discussa in Europa l’alternativa al price cap per diminuire il costo dell’energia in bolletta. Ecco cos’è il tetto con forchetta.

Bollette, il piano Ue per un tetto con forchetta: ecco come funziona l’alternativa al price cap

La soluzione per i rialzi delle bollette si troverà un altro giorno. L’Europa infatti non ho ancora preso una decisione in merito a uno strumento efficace per risolvere il rincaro dei prezzi dell’energia. Il price cap non è stato sul tavolo neanche oggi. Roberto Cingolani, ministro della Transizione, ha detto che più che price cap lo strumento su cui si lavora a livello europeo per mitigare la crisi del gas è un “tetto con forchetta”. Sembra che ci sarà presto una proposta da parte dei principali paesi energivori per consentire alla Commissione, continua il ministro Cingolani, di costruire una proposta legislativa accurata. La proposta sarà presentata nella riunione dei capi di Stato europei nelle giornate del 6 e del 7 ottobre.

Dopo i fatti di Nord Stream è ancora più urgente trovare una risposta chiara ma soprattutto unita. Il price cap è ormai fuori scena, ha concluso Cingolani, considerando che la Russia fornisce una percentuale piuttosto bassa del gas totale europeo. In ogni caso il price cap continua a essere osteggiato da diversi paesi, tra cui la Germania secondo cui è necessario garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e con un tetto al prezzo c’è il rischio che il problema diventi ancora più grande, poiché l’Europa potrebbe essere tagliata fuori dalle forniture. Il ministro dell’economia tedesco Robert Habeck ha definito il price cap una “sanzione”. Mentre dalla Germania arriva la richiesta di più tempo, la Francia è consapevole di dover concludere più rapidamente “perché bisogna garantire difesa alle imprese e all’industria”.

Così la proposta a lungo sognata dall’Italia sul price cap, cioè il tetto del prezzo massimo del gas, non trova consenso e a questo si sostituisce un accordo politico: un piano Ue per indicare i prezzi dell’elettricità attraverso la riduzione della domanda di elettricità. Si lavora quindi a un nuovo strumento a livello europeo definito da Cingolani “tetto con forchetta”.

Tetto con forchetta, il sostituto del price cap: cosa significa?

Il price cap non ha più senso, tanto che il ministro della Transizione Roberto Cingolani lo ha definito una sanzione non fondamentale. Il motivo resterebbe il fatto che al momento dalla Russia l’Europa riceva molto meno gas rispetto a prima e che quindi raggiungere un accordo sul tetto massimo del gas non è così necessario allo stato attuale e oltretutto non è benvisto da diversi paesi, tra cui la Germania. Dopo Nord Stream l’Europa appare più unita nel tentativo di cercare una soluzione alla crisi del prezzo dell’energia, ma strumenti concreti sono rimandati di almeno un’altra settimana, nella riunione che si terrà a Praga tra il 6 e il 7 ottobre. In quei giorni saranno presentati proposte e progetti risolutivi.

Quindi non si lavora su un price cap generalizzato, ma a uno schema definito da Cingolani come “tetto con forchetta”. Roberto Cingolani ha quindi presentato l’ipotesi emersa durante il dialogo tra i ministri europei dell’energia, cioè quella di “indicizzare il costo del gas a qualcosa di diverso dal TTF e lavorare su una media di grandi indicatori di riferimento come Henry Hub o Brent e altri”. Il ministro della Transizione ha spiegato che può essere realizzata una forchetta tra un prezzo minimo e un prezzo massimo in cui possa esserci una variazione che segue il mercato e non insegue le variazioni fuori controllo.

La posizione della Germania: il freno sul price cap

Lo strumento del price cap generalizzato è del tutto deragliato e non per ragioni ideologiche. Si tratta, come hanno affermato fonti diplomatiche europee (riportate dall’agenzia Ansa), di garantire la sicurezza degli approvvigionamenti e con un tetto su tutte le importazioni c’è un rischio elevato che il gas vada verso altri paesi, diventando un problema ancora più grande.

La Germania, come ha affermato lo stesso ministro dell’Economia Robert Habeck, introdurrà un freno al prezzo del gas che non ha nulla a che fare con il tetto al prezzo del gas generalizzato europeo. Mentre la Germania afferma di avere bisogno di più tempo, Parigi è pronta a concludere rapidamente degli accordi per risolvere la crisi energetica. Dalla ministra francese Agnes Pannier-Runacher sappiamo che sono in corso intense attività diplomatiche per trovare soluzioni concrete alla difesa di imprese e industrie sul costo dell’energia.

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