Il Ddl concorrenza è stato approvato. Contiene un emendamento per i consumatori vulnerabili: 113 euro di sconto sulle bollette della luce per anziani e disabili.
Con l’approvazione del Ddl concorrenza arrivano diverse novità, alcune decisamente favorevoli per i consumatori italiani. Tra queste c’è senza dubbio l’emendamento spinto dal deputato Alberto Gusmeroli (Lega) che ha dato il via libera allo sconto fino a 113 euro per le bollette della luce di anziani e disabili. I consumatori più vulnerabili avranno così modo, nell’anno nuovo, di avere una riduzione della spesa per l’elettricità, grazie al passaggio al Servizio a tutele graduali.
Quest’ultimo è stato disposto da Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente) per supportare i consumatori nella transizione dal mercato tutelato, ormai rimosso, al mercato libero dell’energia elettrica. Il passaggio è avvenuto il 1° luglio 2024 per la corrente, pertanto tutti i consumatori che non hanno scelto offerte nel mercato libero sono transitati automaticamente nel libero mercato con il proprio fornitore.
Nel caso in cui manchi il venditore nel mercato libero, il passaggio è appunto avvenuto al Servizio a tutele graduali. Il vantaggio risiede chiaramente nella continuità della fornitura di energia elettrica, ma anche dal fatto che i fornitori (uno per ogni area territoriale) sono selezionati tramite una procedura concorsuale.
Sono previste regole diverse per incontrare le esigenze dei consumatori e delle piccole imprese, a cui si aggiungono ora disposizioni specifiche per i consumatori vulnerabili. Fino ad oggi, infatti, soltanto i privati non vulnerabili potevano transitare nel Servizio a tutele graduali, perdendo la possibilità di una riduzione di prezzo fino a 113 euro annuali.
113 euro in meno sulle bollette della luce per anziani e disabili
Con il Ddl Concorrenza anche i consumatori vulnerabili, principalmente i cittadini che hanno più di 75 anni e i disabili, potranno passare al Servizio a tutele graduali (Stg). Secondo i calcoli effettuati dall’Arera, basati sui risultati delle gare per aggiudicarsi la fornitura, questo regime transitorio offre un risparmio annuale di 113 euro all’anno. Sconto da cui i consumatori citati rischiavano di venire esclusi.
In base alle dichiarazioni del deputato Gusmeroli, promotore dell’emendamento che ha portato a questo cambiamento, si tratta di circa 11,5 milioni di di consumatori. Tra questi, soltanto 3 milioni si trovano al momento nel Servizio di tutela della vulnerabilità, appositamente controllato dall’Arera. I restanti 8,5 milioni si trovano invece presso il mercato libero, in assoluto quello più caro in questo momento. Grazie alle nuove regole contenute nel Ddl concorrenza queste utenze potranno passare al Servizio a tutele graduali, che appunto risulta per ora quello più vantaggioso.
Il passaggio non potrà comunque avvenire prima di gennaio 2025, secondo le modalità che saranno definite proprio dall’Arera, in ogni caso entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge. Quanto alla data di scadenza per il passaggio al Stg, invece, bisogna rifarsi all’Unione nazionale consumatori. L’articolo 24 del decreto Accesso dei clienti domestici vulnerabili al servizio a tutele graduali prevede infatti che la richiesta dovrà essere effettuata entro il 30 giugno 2025.
Risparmio e uguaglianza, la soddisfazione delle associazioni per i consumatori
Il Ddl concorrenza introduce una possibilità di risparmio per i consumatori vulnerabili, a oggi riservata ai non vulnerabili che sono passati al Sgt. Si tratta di circa 113 euro annuali secondo la quantificazione dell’Arera, una cifra contenuta ma sicuramente uno sconto utile da ottenere sulle bollette della luce. Al di là dell’aspetto puramente economico, tuttavia, c’è da sottolineare come l’emendamento promosso da Gusmeroli elimini quella disuguaglianza che si era venuta a creare.
Come sottolineato anche da Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo No Profit, si era infatti creata una situazione paradossale. I consumatori vulnerabili dell’energia elettrica sono stati costretti a pagare prezzi più onerosi rispetto agli altri, venendo di fatto penalizzati anziché supportati con maggiore delicatezza. Di conseguenza, anche il Consiglio consumatori-clienti ha accolto con estrema soddisfazione l’approvazione dell’emendamento. Secondo le stime, si potrebbe tradurre in un risparmio complessivo di 1,3 miliardi di euro, qualora tutti i consumatori vulnerabili effettuassero il passaggio.
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