Bonus 200 euro, per gli autonomi slitta il pagamento: ecco quando arriva e perché per qualcuno può essere più alto

Giacomo Andreoli

20/09/2022

In attesa della pubblicazione ufficiale del decreto attuativo per il pagamento del bonus 200 euro, gli autonomi non sanno quando potranno fare domanda per questo e per la nuova tranche da 150 euro.

Bonus 200 euro, per gli autonomi slitta il pagamento: ecco quando arriva e perché per qualcuno può essere più alto

Per gli autonomi il bonus 200 euro è ancora fermo. Il contributo una tantum contro l’inflazione introdotto dal governo di Mario Draghi lo scorso maggio per tutti coloro che hanno un reddito entro i 35 mila euro è arrivato a milioni di italiani.

Precisamente a: dipendenti e percettori di Reddito di cittadinanza, pensione e assegni di disoccupazione. Non solo: i collaboratori sanno che lo riceveranno con la busta paga di ottobre, mentre i lavoratori domestici possono fare domanda entro fine mese e riceverlo nella busta paga successiva.

Le partite Iva, invece, non hanno potuto fare ancora la domanda e questo rischia di far slittare il pagamento a novembre. In tutto ciò l’esecutivo con il recente decreto Aiuti ter ha approvato un nuovo bonus da 150 euro per i redditi fino a 20mila euro. Essendosi dilatati i tempi del precedente contributo, ora, per gli autonomi si ragiona se farlo arrivare assieme al precedente. Altrimenti, se sarà necessario fare una nuova domanda, si rischia che il sussidio da 150 euro non arrivi prima del 2023.

Bonus 200 euro, ipotesi via alle domande il 26 settembre

Dall’assemblea dei direttori generali delle Casse di previdenza ieri è emersa l’ipotesi che le domande possano partire dal prossimo lunedì 26 settembre alle ore 12. Il contributo riguarderebbe infatti tutti gli associati alla Gestione separata dell’Inps e agli Enti pensionistici privati. Il requisito è non aver superato i 35mila euro di reddito nell’anno d’imposta 2021.

Le Casse di previdenza, in considerazione proprio del nuovo bonus 150 euro, potrebbero cambiare la procedura informatica per la richiesta del sussidio, magari permettendo la domanda assieme, con il doppio tetto di reddito previsto. Solo dopo la pubblicazione del decreto attuativo, però, gli enti possono rendere disponibile la procedura per l’invio delle domande, quindi si saprà se ci potrà essere la doppia domanda solo nei prossimi giorni.

Per fare richiesta servirà presentare un’autocertificazione. Quindi, per fermare i “furbetti”, l’Inps, assieme all’Agenzia delle Entrate, farà controlli serrati per evitare indebite erogazioni.

In campo altri 400 milioni

La platea dei lavoratori autonomi coinvolti dal bonus 200 euro è di oltre tre milioni di persone, di cui la maggior parte ha un reddito entro i 20mila euro e quindi possono ricevere anche la “seconda tranche” da 150 euro. Per farlo il governo ha impiegato altri 412,5 milioni di euro, che tuttavia secondo alcune Casse previdenziali potrebbero essere insufficienti.

In particolare secondo l’Adepp i fondi a disposizione rischiano di coprire 3 milioni di persone sui totali che loro quantificano in “almeno 3,4 milioni”.

Probabile pagamento a novembre

Se le domande partono a fine mese, visti i tempi tecnici necessari alle Casse previdenziali per elaborare le richieste e prevedere i rimborsi, i pagamenti verranno effettuati entro la fine di novembre. La somma arriverà direttamente sui conti correnti.

Tra architetti e ingegneri “possibili richieste inferiori”

Secondo Inarcassa, l’Ente previdenziale di architetti e ingegneri liberi professionisti, la platea degli aventi diritto al bonus 200 euro in queste due categorie sono 115mila persone, ma “le richieste potrebbero essere inferiori”. Il bonus, intanto, è stato già versato ai pensionati (14.152 ingegneri ed architetti in quiescenza) con gli stessi requisiti reddituali.

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