Davvero con lo sgravio contributivo ci sarà un aumento vicino ai 200 euro? Le cifre sono molto lontane da quelle raccontate.
Si sta parlando con insistenza di un fantomatico bonus da 200 euro che dovrebbe essere applicato in busta paga a partire dal mese di luglio. Allorché interessati da una tale prospettiva ci siamo andati a informare e abbiamo scoperto che altro non è che lo sgravio contributivo di cui vi abbiamo più volte parlato, con tanto di cifre.
I calcoli, però, non tornano: da qualunque prospettiva lo si guarda, infatti, lo sgravio contributivo che da luglio 2023 è aumentato di un ulteriore 4% non garantirà un aumento di 200 euro in busta paga. Per evitare che si crei confusione, quindi, dobbiamo tornare nuovamente sulla questione ponendo l’attenzione su quali sono le cifre.
Sgravio contributivo, perché aumenta lo stipendio?
A gennaio 2023 è entrato in vigore uno sgravio contributivo con cui viene tagliata la quota di contributi che in busta paga grava sul dipendente. Oggi pari al 9,19%, 8,80% nel caso dei dipendenti pubblici, con lo sgravio è scesa al:
- 6,19%, 5,80% per i dipendenti pubblici, per chi guadagna meno di 1.923 euro;
- 7,19%, 6,80% per i dipendenti pubblici, per chi guadagna tra i 1.924 e i 2.692 euro.
A luglio 2023 lo sgravio è salito del 4% per entrambe le categorie, con la quota contributiva a carico del dipendente che di fatto è scesa al:
- 2,19%, 1,80% per i dipendenti pubblici, per chi guadagna meno di 1.923 euro;
- 3,19%, 2,80% per i dipendenti pubblici, per chi guadagna tra i 1.924 e i 2.692 euro.
Meno contributi comporteranno così un aumento dello stipendio netto, ma non tutto il risparmio si riverserà sullo stipendio. Dovete sapere, infatti, che oggi il calcolo dell’imposta avviene sull’importo lordo al netto dei contributi: quindi, meno sono i contributi e maggiore sarà la quota imponibile sulla quale si applica l’Irpef, con un conseguente aumento dell’imposta.
Ad esempio, uno stipendio di 1.000 euro al mese ha risparmiato 30 euro di contributi tra gennaio e giugno, che diventano 70 euro da luglio a dicembre, ma non è questo l’importo che si ritroverà nel netto in busta paga in quanto appunto bisognerà considerare la maggiore imposta versata.
Di quanto aumenta davvero lo stipendio (spoiler, non di 200 euro)
Lo studio De Fusco Labour & Legal ha realizzato dei calcoli in cui ha calcolato l’effetto sgravio contributivo sulla busta paga considerando anche l’Irpef. Si tratta quindi di un calcolo preciso, che mette in chiaro qual è l’importo che effettivamente entrerà nelle tasche dei lavoratori grazie allo sgravio, nonché come cambiano gli stipendi tra giugno e luglio.
Retribuzione lorda | Aumento mensile tra gennaio e giugno 2023 | Aumento ulteriore da luglio a dicembre | Aumento complessivo tra luglio e dicembre |
---|---|---|---|
10.000 euro | 19,25 euro | 25,67 euro | 44,92 euro |
12.500 euro | 24,06 euro | 32,08 euro | 56,15 euro |
15.000 euro | 28,88 euro | 38,50 euro | 67,38 euro |
17.500 euro | 28,81 euro | 38,41 euro | 67,22 euro |
20.000 euro | 32,95 euro | 43,90 euro | 76,82 euro |
22.500 euro | 37,04 euro | 49,38 euro | 86,42 euro |
25.000 euro | 41,15 euro | 54,87 euro | 96,03 euro |
27.500 euro | 30,18 euro | 60,36 euro | 90,54 euro |
30.000 euro | 32,95 euro | 57,56 euro | 90,49 euro |
32.500 euro | 30,51 euro | 61,01 euro | 91,52 euro |
35.000 euro | 32,85 euro | 65,70 euro | 98,56 euro |
Come possiamo notare nella tabella (pubblicata da Il Sole 24 Ore), dell’aumento di 200 euro non c’è nemmeno l’ombra. Al massimo, infatti, chi ha un reddito di 35 mila euro godrà di un aumento mensile di poco meno di 100 euro al mese (a fronte di un risparmio di 161,52 euro di contributi), con una differenza di 65 euro tra giugno e luglio 2023.
Ai 200 euro raccontati da alcune testate non ci si arriva in alcun caso: è bene chiarirlo, in modo da non generare confusione in un momento storico in cui anche pochi euro possono fare la differenza.
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