Bonus 200 euro lavoratori dipendenti privati e pubblici: per il limite di 35 mila euro si terrà conto del reddito percepito nel 2022. Ecco perché a fine anno c’è chi rischia di doverlo restituire.
Il bonus 200 euro si estende dunque a una platea più ampia di persone: lo ha deciso il consiglio dei ministri in data 5 maggio 2022, stabilendo che il contributo in oggetto - introdotto per far fronte al caro prezzi - possa essere riconosciuto anche a coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza, come pure ai lavoratori domestici, come possono essere colf, baby sitter e badanti, agli stagionali e agli autonomi.
Per circa 28 milioni di italiani, o anche più dopo le ultime modifiche apportate dal Governo al decreto Aiuti, è dunque in arrivo un bonus 200 euro che nel caso dei lavoratori dipendenti verrà erogato direttamente in busta paga. Ma attenzione: dal momento che il bonus spetta solamente a chi soddisfa determinati requisiti legati al reddito annuo, e che ciò si saprà solamente a fine anno, c’è il rischio concreto che alcuni lavoratori saranno costretti a restituire quanto percepito.
Bonus 200 euro lavoratori dipendenti: quale reddito si prende in considerazione
Come ormai noto ai più, il bonus 200 euro spetterà solamente a coloro che hanno un reddito non superiore a 35 mila euro. Per dipendenti pubblici e privati, dunque, si prenderà in considerazione il reddito percepito nel 2022 per capire se il diritto al contributo spetta o meno.
L’unica eccezione, come spiegato dal Sole 24 Ore, riguarda i lavoratori stagionali, per i quali si guarderà al reddito percepito nel 2021 per valutare se il bonus spetta o meno.
Per tutti gli altri si terrà conto del reddito percepito alla fine dell’anno, quindi c’è il rischio - visto che il bonus viene pagato già in prossimità dell’estate - che il lavoratore che sfora la soglia dei 35 mila euro di reddito sia costretto a restituire quanto ricevuto.
Bonus 200 euro lavoratori dipendenti: c’è il rischio di restituirlo alla fine dell’anno?
Fino a quando non verrà pubblicato il testo definitivo del decreto Aiuti restano alcuni dubbi su come funzionerà il bonus 200 euro. Per ulteriori chiarimenti, inoltre, bisognerà attendere l’apposita circolare Inps con cui verranno fornite le istruzioni operative.
Tuttavia, secondo quelle che sono le ultime indiscrezioni, esiste effettivamente il rischio che alcuni lavoratori dovranno restituire, alla fine dell’anno, il bonus 200 euro indebitamente percepito. Come visto sopra, questo vale per coloro che con l’ultima mensilità dell’anno supereranno la soglia dei 35 mila euro suddetti.
Come spiega il Sole 24 Ore, infatti, e come tra l’altro era stato sottolineato dal ministro dell’Economia Daniele Franco durante la conferenza stampa di presentazione del decreto Aiuti, i datori di lavoro erogheranno il bonus in automatico, probabilmente guardando alla certificazione unica del 2021 e limitandosi così a coloro che sono stati al di sotto della soglia dei 35 mila euro suddetti. Tuttavia, in sede di conguaglio di fine anno questi andranno a verificare se effettivamente il reddito percepito nel 2022 è risultato inferiore ai 35 mila e in caso contrario provvedono a recuperare l’importo, probabilmente già nella prima busta paga utile.
Seppur con cifre differenti, dunque, si ripete quanto già succedeva con il bonus Renzi, con il rischio di fare affidamento su una certa somma salvo poi doverla restituire in un secondo momento.
Semmai questa modalità di erogazione dovesse essere confermata, dunque, per alcuni lavoratori il bonus 200 euro potrebbe trasformarsi da occasione d’inizio estate - visto che il pagamento è atteso probabilmente con lo stipendio di luglio - a beffa di fine anno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA