Taglio del cuneo fiscale, festività, premi di produttività detassati, aumenti di stipendio e aiuti per i dipendenti pubblici: ecco tutti i bonus in busta paga in arrivo a gennaio 2023.
Una busta paga più ricca per milioni di lavoratori. A gennaio 2023 lo stipendio potrebbe essere più alto per diversi motivi, a partire dalle festività: tra il cosiddetto bonus Capodanno e il lavoro svolto da alcuni all’Epifania, per molti lavoratori dipendenti lo stipendio del primo mese dell’anno potrebbe essere più alto.
Con il nuovo anno di bonus ce ne saranno anche altri. Uno di questi è dato dal taglio del cuneo fiscale: se, da una parte, lo stipendio rimarrà lo stesso (con la conferma della riduzione del 2%) per chi guadagna tra 25mila e 35mila euro, i salari aumenteranno invece per chi guadagna meno di 25mila euro con il taglio che viene allargato al 3%.
Aumenti, dell’1,5%, in arrivo anche per i dipendenti pubblici, in attesa del rinnovo dei contratti. Così come scattano, già dalla busta paga di gennaio, gli aumenti per colf, badanti e baby sitter, con l’adeguamento all’inflazione stabilito nelle ultime ore. Infine, scende al 5% la tassazione dei premi di produttività per il 2023. Vediamo, quindi, tutti i bonus in busta paga a gennaio 2023.
Bonus gennaio in busta paga, da Capodanno all’Epifania
Il primo bonus è quello per Capodanno, in quanto il primo gennaio è caduto di domenica. Si tratta, quindi, di una festività non goduta perché è un doppio festivo e quindi spetta un’ulteriore retribuzione che corrisponde all’aliquota giornaliera. Per calcolare l’importo si fa riferimento al contratto collettivo, che solitamente (ma non sempre) prevede un aumento di 1/26esimo della retribuzione totale.
In più c’è stato un altro festivo a gennaio: l’Epifania. In questo caso si può avere uno stipendio più alto solo per chi ha lavorato in quella giornata. In questo caso, quindi, si gode di una maggiorazione legata al lavoro festivo, anche stavolta stabilita dal contratto nazionale di riferimento.
Bonus gennaio 2023, il taglio del cuneo fiscale
Da inizio 2023, quindi anche per il mese di gennaio, scattano le novità introdotte dalla legge di Bilancio sul taglio del cuneo fiscale. Per i redditi fino a 35mila euro (quindi 2.692 mensili) è stato confermato il taglio del 2% del cuneo fiscale, mentre per chi ha un reddito inferiore a 25mila euro (ovvero 1.923 euro mensili) lo sgravio contributivo è stato innalzato al 3%.
Per questi ultimi, quindi, ci sarà un aumento dell’1% rispetto alla fine del 2022: vuol dire circa 10 euro in più al mese per chi ha uno stipendio da mille euro, circa 15 euro in più per chi ne guadagna 1.500, 19 euro aggiuntivi per salari da 1.900 euro mensili. In realtà, questi incrementi saranno leggermente minori perché bisognerà ricalcolare l’Irpef. In ogni caso l’aumento potrebbe non essere recepito già sullo stipendio di gennaio, ma solo in un secondo momento con gli arretrati spettanti per gennaio: per queste informazioni bisognerà attendere una circolare chiarificatrice.
A gennaio bonus dell’1,5% in busta paga per i dipendenti pubblici
Altro bonus che può scattare a gennaio è quello per i dipendenti pubblici: l’aumento dell’1,5% in busta paga è stato introdotto dalla legge di Bilancio come compensazione per i mancati aumenti che sarebbero dovuti arrivare con il rinnovo dei contratti nazionali.
Con questo incremento chi guadagna, per esempio, 2mila euro si troverà circa 30 euro lordi in più in busta paga al mese. Tutto ciò in attesa del rinnovo del contratto per il triennio 2022-2024. Bisognerà però capire se gli aumenti arriveranno già a gennaio, considerando che anche in questo caso probabilmente servirà prima una circolare dell’Inps per cambiare le buste paga.
L’aumento di stipendio per colf, badanti e baby sitter
Notizia degli ultimi giorni è invece l’aumento previsto dal contratto del lavoro domestico. Per colf, badanti e baby sitter scatterà, sin da gennaio, l’adeguamento all’inflazione a causa del mancato accordo sul tema: vuol dire un incremento del 9,2% in busta paga. Gli stipendi dei lavoratori domestici cresceranno da un minimo di 109 a un massimo di 145 euro mensili.
Bonus gennaio 2023, ridotta tassazione su premi produttività
Riguarderà meno lavoratori, ma un’altra sorta di bonus è quello che arriva con la detassazione al 5% (finora era al 10%) per i premi di produttività fino a 3mila euro. In questo caso l’erogazione dipende dalla volontà delle singole aziende: il premio potrà essere erogato solamente ai lavoratori dipendenti con reddito, nell’anno precedente, inferiore a 80mila euro. Per qualche lavoratore, quindi, il premio di produttività a gennaio varrà un pochino di più.
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