Novità per lo stipendio in pagamento i primi di febbraio (riferito al mese di gennaio). Ecco tutti i bonus che si applicano in base all’importo lordo percepito.
Con la busta paga di gennaio 2024, ossia per lo stipendio che nella gran parte dei casi sarà in pagamento i primi giorni di febbraio, si aggiornano i bonus previsti in favore del lavoratore.
La legge di Bilancio 2024, infatti, introduce diverse novità come pure la conferma dello sgravio contributivo che continuerà a essere nella busta paga pur non apportando differenze sullo stipendio netto.
Ma non è il solo: come vedremo in questa guida dedicata, a seconda dell’importo lordo dello stipendio ci sono dei bonus o comunque delle agevolazioni da considerare, i quali contribuiscono ad aumentare - seppur leggermente nella maggior parte dei casi - l’importo dello stipendio netto a parità di lordo.
Stipendio fino a 628 euro lordi (8.175 euro l’anno)
Fino allo scorso anno questa era la soglia entro cui sullo stipendio non si pagava l’Irpef in quanto completamente azzerata dalle detrazioni sul reddito da lavoro dipendente.
Come vedremo di seguito, però, la no tax area nel 2024 è leggermente più alta, operazione che tuttavia non comporta alcuna conseguenza per chi ha un reddito annuo che non supera gli 8.175 euro.
Al pari dello scorso anno, infatti, non sono dovute imposte sull’importo lordo dello stipendio.
E così come nel 2023, anche la misura dei contributi a carico del dipendente è ridotta. Non si versa più, infatti, il 9,19% dell’imponibile bensì il 2,19% grazie allo sgravio del 7% confermato dall’ultima manovra.
Un’operazione che di fatto genera un risparmio che per chi si trova in questa fascia può arrivare a 44 euro circa al mese, soldi che da luglio 2023 sono stabilmente in busta paga e lo saranno almeno fino a quando il governo confermerà il suddetto sgravio contributivo.
Stipendio fino a 653 euro (8.500 euro l’anno)
Sopra i 628 euro ed entro i 653 euro lordi, sulla busta paga di gennaio c’è la novità apportata dalla maggiore detrazione sul reddito da lavoro di cui vi abbiamo anticipato nel paragrafo precedente, passata dai 1.880 euro del 2023 a 1.955 euro nel 2024.
Ciò significa che la no tax area passa da 8.175 a 8.500 euro, con un vantaggio che per coloro che si trovano in questa fascia può arrivare a 75 euro l’anno, 5,70 euro circa al mese.
La buona notizia è che nonostante siano diventati incapienti, coloro che sono in questa fascia continuano a percepire del trattamento integrativo, ex bonus Renzi, da 100 euro.
Lato contributi, vale sempre lo sgravio del 7%, con un risparmio (netto visto che l’Irpef non è dovuta) che può arrivare a circa 45 euro al mese (per 12 mensilità).
Stipendio fino a 1.153 euro (15 mila euro l’anno)
Anche chi è in questa fascia - ossia sopra i 653 e fino a 1.153 euro mensili lordi - gode della maggiore detrazione sul reddito da lavoro subordinata apportata dalla riforma fiscale. In tal caso il vantaggio è sempre di 75 euro annui, 5,70 euro al mese, con l’aggiunta del trattamento integrativo di 100 euro e dei vantaggi dello sgravio contributivo, con il quale spetta un risparmio - in questo caso lordo - fino a 80 euro circa ogni mese.
Stipendio fino a 1.923 euro (25 mila euro l’anno)
Sopra i 1.153 e fino a 1.923 euro non spetta più il trattamento integrativo di 100 euro, così come non ci sono differenze rispetto alla detrazione sul reddito da lavoro applicata fino allo scorso anno.
Va segnalata però la nuova aliquota Irpef che per la fascia di reddito compresa tra 15 mila e 28 mila euro scende dal 25% al 23%, generando di fatto un risparmio che per le retribuzioni che si trovano in questa fascia può arrivare a 200 euro annui, circa 15 euro al mese.
A ciò si aggiunge lo sgravio contributivo, sempre al 7%, per un risparmio mensile lordo che può arrivare al massimo a 134 euro.
Stipendi fino a 2.153 euro (28 mila euro l’anno)
Tra i 1.923 e i 2.153 euro è confermato il vantaggio della nuova aliquota Irpef per il secondo scaglione, con un aumento massimo di 260 euro annui, 20 euro mensili.
Tuttavia, lato sgravio contributivo c’è una riduzione in quanto scende al 6%: il risparmio lordo massimo, quindi, è pari a circa 129 euro mensili.
Stipendi fino a 2.692 euro (35 mila euro l’anno)
Sopra la soglia dei 2.153 euro il risparmio garantito dalla nuova Irpef è sempre di 260 euro annui, 20 euro mensili.
Così come è pari al 6% la misura dello sgravio contributivo, per un risparmio che al massimo può arrivare a 161,50 euro lordi mensili.
Stipendi fino a 3.846 euro (50 mila euro)
Sopra i 2.692 euro lordi di stipendio cessa di essere riconosciuto lo sgravio contributivo. Ma era così anche nel 2023, quindi non ci sono svantaggi per il lavoratore che invece può contare sul risparmio mensile di 20 euro riconosciuto per merito della revisione delle aliquote Irpef.
Stipendi sopra i 3.846 euro (50 mila euro)
Nessuna differenza invece per chi guadagna più di 50 mila euro l’anno. Per loro, infatti, l’effetto Irpef viene sterilizzato dalla revisione delle detrazioni per il lavoro dipendente.
Lato contributivo e fiscale, quindi, la busta paga sarà esattamente la stessa di quella dello scorso anno.
Il bonus mamme in busta paga
Un approfondimento a parte lo merita il bonus mamme, un ulteriore sgravio contributivo riconosciuto alle lavoratrici:
- con due figli, di cui almeno uno di età inferiore a 10 anni;
- con almeno tre figli, di cui almeno uno minorenne.
Grazie a questo bonus spetta uno sgravio totale della contribuzione dovuta (lato dipendente), ma entro un massimo di 3.000 euro l’anno. Un’operazione che di fatto avvantaggia specialmente coloro che avendo uno stipendio lordo superiore a 2.692 non beneficiano dello sgravio contributivo del 6% e 7%.
A tal proposito, ecco una tabella che riassume gli importi, lordi, risparmiati grazie a questo ulteriore sgravio che - circolare Inps permettendo - dovrebbe partire già dalla prossima busta paga.
Importo stipendio | Risparmio contributi settore privato | Risparmio contributi settore pubblico |
---|---|---|
600 euro | 13,14 euro | 10,80 euro |
800 euro | 17,52 euro | 14,40 euro |
1.000 euro | 21,90 euro | 18,00 euro |
1.200 euro | 26,28 euro | 21,60 euro |
1.500 euro | 32,85 euro | 27 euro |
1.923 euro | 42,11 euro | 34,61 euro |
2.000 euro | 63,80 euro | 56 euro |
2.200 euro | 70,18 euro | 61,60 euro |
2.400 euro | 76,56 euro | 67,20 euro |
2.500 euro | 79,75 euro | 70 euro |
2.692 euro | 85,87 euro | 75,37 euro |
Sopra i 2.692 euro | Massimo 230,76 euro mensili | Massimo 230,76 euro mensili |
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