Bonus cellulare e smartphone Legge 104, a chi spetta, per quali modelli e quanto si risparmia

Simone Micocci

12 Novembre 2024 - 19:56

La legge 104 riconosce uno sconto sull’acquisto di smartphone e tablet, ecco quanto si risparmia e chi ha diritto al bonus.

Bonus cellulare e smartphone Legge 104, a chi spetta, per quali modelli e quanto si risparmia

Tra le tante agevolazioni riservate alle persone con disabilità riconosciuta ai sensi della legge n. 104 del 1992, figura anche il cosiddetto bonus cellulare e smartphone, grazie al quale si risparmiano molti soldi sull’acquisto di un nuovo dispositivo.

La buona notizia è che generalmente il bonus cellulare può essere utilizzato per l’acquisto di qualsiasi modello di smartphone, visto che la normativa non fissa limiti di prezzo né tantomeno delle caratteristiche che l’apparecchio deve avere per poter essere acquistato a un prezzo scontato.

Anche i migliori smartphone del 2024 possono essere acquistati grazie a questo bonus, per quanto comunque è bene sapere che l’Agenzia delle Entrate stabilisce chiaramente che il telefono deve favorire la riabilitazione della persona con disabilità, ad esempio permettendole di assolvere attività che altrimenti le sarebbero inibite.

È importante sottolineare, quindi, che il bonus può essere utilizzato esclusivamente quando lo smartphone acquistato serva direttamente al disabile e non ai suoi familiari.

Vista l’importanza di una tale agevolazione, anche perché come vedremo di seguito consente di risparmiare molti soldi sull’acquisto di un nuovo telefono, come può essere un iPhone 16 o un Samsung s24, ecco una guida con tutto quello che serve sapere per fruirne.

Cos’è il bonus cellulare e smartphone

Il bonus cellulare o smartphone è riconosciuto ai sensi della legge n. 104 del 1992 e si rivolge alle persone con disabilità nel caso in cui il dispositivo elettronico sia utile per favorirne la comunicazione.

Va precisato che l’agevolazione riguarda un più ampio elenco di beni, non solo lo smartphone: grazie a questo bonus, infatti, si può acquistare qualsiasi apparecchio elettronico che può essere considerato un mezzo d’ausilio e sussidio tecnico informatico utile a facilitare l’autosufficienza e l’integrazione dei portatori di handicap.

Rientrano pertanto nell’elenco degli acquisti consentiti tutte le apparecchiature e i dispositivi basati su tecnologie meccaniche, elettroniche o informatiche, sia di comune reperibilità che appositamente fabbricati. Può quindi far parte dell’elenco dei beni acquistabili con l’agevolazione in oggetto lo smartphone, ma anche un computer o più semplicemente un modem.

Cosa prevede il bonus cellulare e smartphone

Come spiegato dall’Agenzia delle Entrate, per l’acquisto di sussidi tecnici e informatici rivolti a facilitare l’autosufficienza e l’integrazione dei portatori di handicap di cui all’articolo 3 della legge n.104 del 1992 si applica una duplice agevolazione:

  • aliquota Iva agevolata del 4% (anziché del 22%);
  • detrazione fiscale del 19% del costo sostenuto per l’acquisto (non è prevista alcuna franchigia).

Quindi, si risparmia già al momento dell’acquisto grazie a un’imposta più vantaggiosa, mentre nell’anno successivo - in sede di dichiarazione dei redditi - si andrà a recuperare una parte del costo sostenuto.

Quanto si risparmia con il bonus cellulare e smartphone

Il risparmio ovviamente dipende dal costo del dispositivo. Pensiamo ad esempio ai performanti iPhone 16, che nella versione Pro ha un prezzo di partenza pari a 1.239 euro nella versione da 128 Gb. Il costo netto è di 1.015,57 euro, con un’Iva, al 22%, da 223,43 euro.

Con un’Iva del 4%, l’imposta sarebbe invece pari a 40,62 euro, a fronte di un costo complessivo di 1.056,19 euro e un risparmio di 182,81 euro.

Sulla spesa sostenuta si va successivamente a recuperare il 19% in sede di dichiarazione dei redditi, quindi altrettanti 200 euro circa, con l’iPhone che complessivamente costerebbe 856,19 euro a fronte di un risparmio complessivo di 382 euro circa.

Prendiamo adesso un Samsung S24 Ultra, con memoria da 256 Gb, al prezzo di 999,99 euro. Grazie al taglio dell’Iva il costo sarà ridotto a 852,46 euro. Altri 190 euro vengono poi recuperati in sede di dichiarazione dei redditi, con un risparmio quindi di circa 337 euro.

Quali smartphone si possono acquistare con il bonus?

Abbiamo preso come esempio un iPhone di nuova generazione: ma davvero può essere acquistato con il bonus smartphone e cellulari? Ebbene sì, visto che il bonus spetta su tutti quei dispositivi che facilitano la comunicazione interpersonale, l’elaborazione scritta o grafica, il controllo dell’ambiente o l’accesso all’informazione e alla cultura. Tutte caratteristiche che rendono gli iPhone, così come smartphone di nuova generazione appartenenti ad altri marchi, acquistabili attraverso l’agevolazione in oggetto.

Per quanto riguarda il numero di dispositivi che si possono acquistare la legge non pone limiti, tuttavia bisogna utilizzare il buon senso: più smartphone ravvicinati possono infatti far scattare un controllo fiscale ai danni del contribuente, il quale dovrà dimostrare la necessità degli acquisti effettuati.

Per chi si può utilizzare il bonus smartphone e cellulari?

Ma non basta che il dispositivo acquistato soddisfi le condizioni suddette: bisogna guardare anche alle caratteristiche di chi ne beneficia. Come specificato dall’Agenzia delle Entrate, infatti, ne devono fare utilizzo persone limitate da menomazioni permanenti di natura motoria, visiva, uditiva o del linguaggio e in caso di chiarimento da parte dell’Agenzia delle Entrate bisognerà dimostrare l’effettiva necessità di utilizzare quel dispositivo in fase di riabilitazione e per poter assolvere attività che altrimenti sarebbero inibite.

La richiesta del bonus

Al momento dell’acquisto bisogna portare con sé una serie di documenti, dimostrando di soddisfare tutte le condizioni richieste per accedere all’agevolazione. Nel dettaglio, servirà avere con sé la certificazione della condizione di disabilità rilasciata dalla Commissione Medica nonché quella che attesta il riconoscimento della stessa da parte dell’Asl di riferimento.

In sede di dichiarazione dei redditi bisognerà invece allegare la ricevuta o la fattura d’acquisto.

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