Dopo l’allarme frode dell’Agenzia delle Entrate, è quasi pronto il decreto sui controlli preventivi circa la cessione dei crediti dei bonus edilizi (e non solo): le novità in arrivo.
Atteso oggi 10 novembre 2021 in Consiglio dei Ministri il decreto sui controlli preventivi sulla cessione dei crediti: l’allarme frode era stato dato nei giorni scorsi dall’Agenzia delle Entrate.
L’Amministrazione Finanziaria ha infatti scoperto, con un primo giro di verifiche fatto a un anno di operatività della piattaforma per la cessione dei crediti, 800 milioni di crediti inesistenti, riguardanti soprattutto i bonus edilizi.
Secondo gli ultimi dati di ENEA, sulla piattaforma negli ultimi 12 mesi si sono mossi circa 19,3 miliardi di euro, di cui:
- 6,5 miliardi per cessioni del credito e sconti in fattura legati al superbonus 110%;
- gli altri 12,7 miliardi per i restanti bonus edilizi.
I dati di ENEA si riferiscono al periodo fino al 30 settembre 2021: per avere un quadro più chiaro bisognerà attendere fine novembre, quando cade la scadenza per l’invio delle dichiarazioni dei redditi.
Bonus edilizi e cessione dei crediti, allarme frode dall’Agenzia delle Entrate
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini ha fatto il punto della situazione sui crediti fiscali ceduti in un’intervista al Sole24Ore pubblicata il 6 novembre 2021. Secondo i controlli effettuati dalle Entrate la maggior parte delle frodi riguardano i bonus edilizi, in particolare si tratta di crediti inesistenti relativi a interventi mai effettuati. A volte, addirittura, in favore di persone inconsapevoli, che si sono trovate fatture relative a interventi mai eseguiti nel proprio cassetto fiscale.
A questo punto, questi crediti vengono “movimentati” e ceduti a intermediari, e quindi finalmente monetizzati. Si tratta di operazioni che il direttore delle Entrate definisce come “raffinate”: sono fatte da persone supportate da organizzazioni fraudolente e con un certo know how.
Questi fenomeni si aggiungono alle segnalazioni della UIF (Unità di Informazione Finanziaria) di Banca d’Italia riguardanti il rischio che questi crediti vengano acquistati con soldi provenienti da operazioni illegali per reinserirli nel circuito legale.
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Con i controlli dell’Agenzia delle Entrate sono stati intercettati circa 800 milioni di euro di crediti caratterizzati da “evidenti elementi di frode”, ma va sottolineato che si tratta di agevolazioni introdotte in pieno periodo emergenziale, quando la priorità del Governo era quella di immettere liquidità nel sistema economico.
Le verifiche quindi sono state strutturate ex-post, ma è evidente che la loro efficacia è limitata. Ma cosa fare impedire queste frodi? Si tratta di una questione che va affrontata a livello politico. Ruffini aveva anticipato che il Governo stava lavorando dal punto di vista normativo per agevolare gli interventi prima che si realizzino gli illeciti,“altrimenti rincorrere il denaro in un secondo momento diventa difficile”.
Secondo le anticipazioni del Sole24Ore, i tecnici del Ministero dell’Economia stanno lavorando a delle norme che incrocino i dati delle fatture con quelli dei flussi bancari degli operatori. A preoccuparsi dell’allarme frode sono i costruttori stessi, come ha spiegato Gabriele Buia, presidente dell’ANCE, durante il convegno del 9 novembre sulla riforma fiscale.
Secondo i dati richiamati da Buia, si sono iscritte seimila imprese alle Camere di Commercio con i codici ATECO dei costruttori: un numero che fa pensare più all’opportunità di avvantaggiarsi degli incentivi che alla qualità dei lavori. Un modo per contrastare questo fenomeno sarebbe quello di stabilire dei prezzari di riferimento per tutti i bonus edilizi, così come accade per il superbonus 110%.
Ricordiamo che nella propria area riservata sul sito dell’Agenzia c’è la possibilità di aderire al servizio di consultazione delle fatture per verificarne la correttezza.
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