Esistono 4 trucchi perfettamente legali che permettono di godere delle detrazioni di bonus edilizi anche se si è incapienti o forfettari. Vediamo quali sono.
Con il Dl 39/2024 si prevede lo stop definitivo a sconto in fattura e cessione del credito anche per le residue fattispecie per cui era ancora in vigore. Anche i lavori per i quali la possibilità di sfruttare la monetizzazione dei bonus edilizi era rimasta in piedi, subiscono lo stop definitivo. L’unico modo per poter sfruttare i bonus per interventi sugli immobili rimane la detrazione dall’Irpef da richiedere in sede di dichiarazione dei redditi.
Come avvenuto già con lo stop del 17 febbraio 2023, a essere colpiti dal venire meno dello sconto in fattura e cessione del credito sono gli incapienti e coloro che hanno una capienza fiscale non sufficiente ad ammortizzare tutto il bonus. Vediamo quali sono le soluzioni in questi casi.
I 4 trucchi per sfruttare i bonus edili da incapienti
Le stringenti norme entrate in vigore a fine marzo complicano la situazione per chi deve richiedere i bonus edilizi e non ha la giusta capienza fiscale. Non potendo contare più su sconto in fattura e cessione del credito, alcuni soggetti (incapienti e forfettari) rischiano di non poter richiedere i bonus edilizi sotto forma di detrazione di imposta. Il problema si pone anche per chi ha un’imposta di importo inferiore a quello delle detrazioni edilizie spettanti: in questo caso il rischio è quello di perdere parte del bonus.
Molte famiglie, però, hanno già pianificato lavori di ristrutturazione che, alla luce delle novità, non potranno permettersi di eseguire, ma nel peggiore dei casi ci si potrebbe trovare di fronte anche a cantieri già avviati.
Come fare per non perdere il beneficio? I trucchi per averlo in ogni caso ci sono e sono 4:
- far sostenere le spese a un familiare convivente;
- locazione;
- comodato;
- cessione.
Andiamo a vedere come fare caso per caso.
Far pagare le spese a un familiare convivente
La detrazione spetta a chi sostiene le spese e farle pagare a un soggetto terzo potrebbe essere la soluzione applicabile anche a cantieri già avviati. Ovviamente è importante che non siano stati effettuati ancora pagamenti che tutti vengano versati da chi, poi, richiede la detrazione.
Se il soggetto che sostiene le spese è un familiare convivente con la giusta capienza fiscale, il problema è risolto, visto che in questo caso la detrazione spetta visto che si tratta di un familiare convivente del proprietario per l’immobile a disposizione del nucleo familiare (coniuge e figli, ad esempio, possono chiedere le detrazioni anche se non proprietari dell’immobile a patto di viverci all’interno ed essere conviventi con il proprietario).
Il caso si complica, invece, nel caso che i familiari conviventi non abbiano la giusta capienza fiscale.
Cessione dell’immobile
Nel caso non ci siano familiari che possano sfruttare la detrazione, una soluzione è quella della cessione dell’immobile. Questa pratica, come chiarito anche dall’Agenzia delle Entrate nella circolare 17/2023, è possibile anche a lavori già iniziati e prevede che il committente ceda l’immobile a un soggetto più capiente per l’ottenimento del bonus.
La cessione funziona a patto che le opere non siano state già pagate perché, come detto, la detrazione spetta a chi sostiene le spese e nel caso specifico “a condizione che i soggetti possiedano o detengano, sulla base di un titolo idoneo, gli immobili oggetto degli interventi e ne sostengano le relative spese”.
Se si dona, vende o concede l’usufrutto legale dell’immobile, anche a lavori già iniziati, per le spese ancora non sostenute il bonus si sposta al soggetto che acquista, riceve o diventa usufruttuario dell’immobile. La cosa interessante è che il bonus è garantito a prescindere dalla quota di proprietà che si possiede: la donazione o la vendita, quindi, possono riguardare anche solo l’1% del totale garantendo la possibilità di detrazione (sostenendo le spese) a che la possiede.
Locazione e comodato
Gli ultimi due scenari che permettono di godere delle detrazioni del bonus edilizio prevedono comodato e locazione. In questo caso, però, la detrazione può essere goduta sono se si diventa detentori dell’immobile prima dell’inizio dei lavori. A godere delle detrazioni, infatti, sono coloro che possono vantare il diritto sull’immobile a qualsiasi titolo, quindi anche comodatari o inquilini.
La circolare delle Entrate, in questo caso, però, chiarisce che il bonus spetta “ai detentori dell’immobile, a condizione che siano in possesso del consenso all’esecuzione dei lavori da parte del proprietario e che la detenzione dell’immobile risulti da un atto regolarmente registrato al momento di avvio dei lavori e sussista al momento del sostenimento delle spese”.
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