Bonus per i figli più grandi, ecco quanto spetta ai genitori

Patrizia Del Pidio

6 Agosto 2024 - 13:14

Anche per i figli più grandi sono riconosciuti dei bonus ai genitori. Vediamo quali sono e a quanto ammontano.

Bonus per i figli più grandi, ecco quanto spetta ai genitori

Molti sono i bonus che la normativa riconosce ai genitori. La maggior parte di queste misure sono destinate a chi decide di avere un figlio, anche se in realtà ne esistono anche per chi ha figli più grandi. Ovviamente il maggior peso dei contributi statali si concentra per i nuclei familiari che hanno figli piccoli: basti pensare al bonus asilo nido o all’assegno di maternità offerto dai Comuni. Anche l’assegno unico per i figli molto piccoli è più alto, mentre dopo il compimento dei 18 anni il suo importo cala, per cessare di essere erogato per i figli che hanno compiuto i 21 anni.

Quello di cui la normativa tiene conto, in ogni caso, è che anche se si hanno figli a carico che sono più grandi, c’è comunque un onere non indifferente per il nucleo familiare: nella maggior parte dei casi i figli studiano ben oltre la maggiore età e raggiungono l’indipendenze economica relativamente tardi.

Vediamo, quindi, cosa spetta ai genitori che hanno figli più grandi e su quali bonus è possibile contare anche dopo il compimento della maggiore età.

I bonus per i figli più «grandi»

Se quelli più corposi sono i benefici economici destinati alle famiglie con figli piccoli (assegno di maternità, bonus asilo nido e assegno univo), è bene pensare che esistono anche sostegni economici e bonus destinati ai figli più grandi, quelli che frequentano la scuola.

Il genitore può contare, infatti, sulle detrazioni delle spese di istruzione: sconto dall’Irpef al 19% su una spesa massima di 800 euro l’anno che si traduce in un beneficio economico di 152 euro per ogni bambino o ragazzo che frequenta la scuola.

Un’altra detrazione che spetta ai genitori è quella per lo sport dei figli con età compresa tra 5 e 18 anni. Si tratta sempre di una detrazione al 19% su una spesa massima di 210 euro l’anno per ogni figlio, che si traduce in uno sconto dall’Irpef pari a 39,90 euro.

Sempre sulla stessa tipologia rientra anche il bonus musica che permette di avere una detrazione al 19% sulla spesa sostenuta per la frequenza di scuole di musica, bande o cori (fino a un tetto massimo di 1.000 euro) per i figli con età compresa tra i 5 e i 18 anni che appartengono a nuclei familiari con Isee non superiore a 36.000 euro.

Assegno unico anche per i figli «grandi»

L’assegno unico spetta per i figli fino al compimento dei 21 anni. Anche se i figli, quindi, sono più grandi ai genitori è riconosciuto in ogni caso il contributo economico.

Fino al compimento dei 18 anni l’importo riconosciuto mensilmente è invariato rispetto ai figli più piccoli (con la sola eccezione di quelli con età fino 12 mesi per i quali spetta una maggiorazione del 50%; la stessa maggiorazione è riconosciuta a tutti i figli fino a 3 anni a patto che nel nucleo familiare ci siano almeno 3 minori), ovvero per chi ha un Isee fino a 17.090,61 euro è pari a 199,4 euro.

Quando i figli compiono la maggiore età, poi, pur continuando a essere riconosciuto l’assegno unico il suo importo scende e spetta un importo variabile da 96,90 euro a 28,50 euro (in base all’Isee).

Gli altri benefici economici per i figli

Ci sono anche altri benefici che sono erogati per figli, ma per averne diritto viene meno qualche altra agevolazione già citata.

Al lavoratore possono spettare anche le detrazioni per il figlio a carico per un importo teorico pari a 950 euro (da riproporzionare al reddito), ma in questo caso significa che il figlio ha compiuto i 21 anni e non c’è più il diritto all’assegno unico (e vista l’età neanche alle detrazioni per le spese sportive e all’eventuale bonus musica).

Stesso discorso vale per il bonus cultura di 500 euro che viene riconosciuto a chi ha compiuto i 18 anni: in questo caso, però, non spetta più l’assegno unico pieno. Gli importi massimi dei benefici per i figli, come è intuibile, sono riconosciuti tutti nei primi anni di vita della prole, quando si pensa che i genitori debbano affrontare le spese maggiori per l’arrivo del nuovo nato nella casa e quelle relative ai primi anni di vita (pannolini e alimenti per l’infanzia), mentre per i figli più grandi, pur essendo previsti benefici economici, sono di importo più modesto.

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