Btp Italia: allarme cedola in arrivo? Il rendimento dei titoli di Stato indicizzati all’inflazione dovrebbe scendere da novembre rispetto agli stacchi semestrali ora anche al 5%. Di quanto caleranno?
Btp Italia: c’è davvero un allarme cedola, con rendimenti in calo previsti da fine anno in poi?
Il titolo di Stato indicizzato all’inflazione domina ancora tra gli strumenti di investimento nel reddito fisso, grazie a stacchi di cedole tra aprile e maggio davvero interessanti.
Il Btp Italia, infatti, oltre a garantire una cedola minima fissa si aggancia al tasso di inflazione italiana e, considerando l’aumento dei prezzi al consumo degli ultimi mesi, può rendere anche oltre il 5%.
Tuttavia, l’inflazione è destinata a rallentare anche a seguito del rialzo tassi Bce, sia in Eurozona che in Italia, e questo dovrebbe impattare sulle cedole per chi ha sottoscritto il Btp Italia. Di quanto scenderanno i rendimenti?
Btp Italia: il rendimento scenderà, di quanto?
L’inflazione di marzo in Italia è aumentata dell’8,2%, con un calo rispetto al 9,2% di febbraio che ha di fatto evidenziato il rallentamento. L’analisi dell’indice dei prezzi al consumo è osservata speciale da chi ha sottoscritto il Btp Italia, proprio perché il rendimento cambia, e sale, con l’aumento del costo della vita.
Un rallentamento dei prezzi, quindi, si traduce in cedole meno allettanti rispetto a ora. Il calcolo è stato eseguito dalla società Valori Asset Management e poi ripreso da Il Corriere delle Sera.
Perché c’è un allarme cedola? Il punto di partenza della simulazione è l’inflazione attesa secondo le ultime stime Bce, ovvero: 5,1% nel 2023, 2,9% nel 2024 e 2,1% nel 2025. Dopo il picco record dei prezzi, quindi, si dovrebbe tornare nei prezzi del target della banca centrale del 2%. I dati, riferiti all’Eurozona, vengono considerati validi per la nostra nazione.
I rendimenti del Btp Italia, essendo quindi agganciati a un costo della vita più basso, sono previsti in calo. Già a novembre 2023 si dovrebbe assistere allo stacco di cedole di circa 2 punti percentuali inferiori a quelle pagate tra aprile e maggio (comprese dal 4,00% a oltre il 5,00%).
In due anni, quindi al 2025, secondo la simulazione i rendimenti dei Btp Italia si avvicineranno a quello attuale del Btp tradizionale, non legato all’inflazione.
leggi anche
Come comprare Btp Italia?
Conviene ancora investire in Btp Italia?
Il Btp Italia resta uno strumento di investimento molto valido per difendere i propri risparmi in periodi di alta inflazione e, secondo gli esperti, continueranno a svolgere questa funzione importante anche in futuro.
Bisogna, però, considerare che i prezzi al consumo sono piuttosto volatili e non sempre prevedibile, soprattutto nel breve-medio periodo. Per questo, il consiglio degli analisti di Valori Asset Management è di comporre il portafoglio obbligazionario con il 70% di Btp “tradizionali” e il 30% di Btp Italia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA