Contratto di apprendistato, lo stipendio netto e come calcolarlo

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12 Febbraio 2025 - 18:11

Quanto spetta di stipendio durante l’apprendistato? La retribuzione dipende dal livello d’inquadramento e non solo: ecco come funziona e come si calcola.

Contratto di apprendistato, lo stipendio netto e come calcolarlo

Il contratto di apprendistato continua a rappresentare oggi una delle principali porte d’accesso al mondo del lavoro per i giovani. Questa tipologia di contratto, che unisce formazione e occupazione, è stata oggetto di recenti aggiornamenti normativi volti a renderlo più flessibile e aderente alle esigenze sia dei lavoratori che delle imprese. Ma, oltre al funzionamento, tanti si chiedono: quanto prende un apprendista? E, di conseguenza, come si calcola lo stipendio netto?

Le regole non sono uguali per tutti. La retribuzione, infatti, varia in base a diversi fattori, tra cui la tipologia di apprendistato, la durata del contratto e il livello di inquadramento previsto dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di riferimento. Senza dimenticare le direttive legislative.

Ecco, allora, la guida completa per il calcolo dello stipendio di un contratto di apprendistato.

Contratto di apprendistato: le tipologie disponibili oggi (e a chi sono rivolte)

Partiamo da «ciò che dice la legge» in materia. Il contratto di apprendistato è disciplinato dal Decreto Legislativo 15 giugno 2015, n. 81, che ne individua tre tipologie principali, ciascuna con specifiche finalità formative e destinatari.

  • Apprendistato per la qualifica e il diploma professionale: destinato ai giovani tra i 15 e i 25 anni, questo tipo di apprendistato mira al conseguimento di una qualifica professionale o di un diploma. È particolarmente indicato per coloro che desiderano alternare periodi di studio e lavoro, acquisendo competenze pratiche direttamente sul campo.
  • Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere: rivolto a giovani tra i 18 e i 29 anni, è finalizzato all’acquisizione di competenze professionali specifiche attraverso una formazione sia in azienda che esterna. Questo contratto è particolarmente diffuso in settori che richiedono una formazione pratica intensiva e mira a favorire l’inserimento stabile nel mondo del lavoro.
  • Apprendistato di alta formazione e ricerca: destinato a giovani tra i 18 e i 29 anni, questo tipo di apprendistato è finalizzato al conseguimento di titoli di studio di livello elevato, come lauree triennali e magistrali, master universitari o dottorati di ricerca. È particolarmente indicato per coloro che intendono intraprendere carriere nel campo della ricerca o in settori altamente specializzati.

Nel 2025, la normativa sull’apprendistato ha subito alcune modifiche significative. In particolare, la Legge 13 dicembre 2024, n. 203, ha introdotto la possibilità di trasformare l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale in apprendistato professionalizzante o in apprendistato di alta formazione e ricerca, ampliando le opportunità di crescita professionale per gli apprendisti.

Le aziende che assumono apprendisti beneficiano di specifiche agevolazioni contributive e fiscali, che variano in base alla tipologia di apprendistato e alle normative vigenti. Ad esempio, per l’apprendistato professionalizzante, sono previsti incentivi per l’assunzione di giovani e sgravi contributivi per tutta la durata del contratto.

Come funziona la retribuzione dell’apprendista? Durata e livelli

La retribuzione dell’apprendista è strettamente legata alla durata del contratto e al livello di inquadramento previsto dal CCNL applicabile.

La durata del contratto di apprendistato varia in base alla tipologia:

  • apprendistato per la qualifica e il diploma professionale: la durata è determinata in base al percorso formativo necessario per il conseguimento della qualifica o del diploma, generalmente compresa tra 6 mesi e 3 anni;
  • apprendistato professionalizzante: la durata varia da un minimo di 6 mesi a un massimo di 3 anni, estendibili a 5 anni per particolari profili professionali nel settore artigianale;
  • apprendistato di alta formazione e ricerca: la durata è definita in accordo con l’istituzione formativa e l’azienda, in funzione del titolo di studio o del progetto di ricerca da conseguire.

Per quanto riguarda la retribuzione, l’apprendista può essere inquadrato fino a due livelli inferiori rispetto alla categoria spettante per le mansioni svolte, come previsto dal CCNL di riferimento. La retribuzione iniziale è generalmente inferiore rispetto a quella di un lavoratore qualificato, ma cresce progressivamente nel tempo. Questa progressione consente all’apprendista di ottenere una retribuzione sempre più vicina a quella di un lavoratore qualificato man mano che acquisisce esperienza e competenze, fino ad arrivare, temporalmente, al termine dell’apprendistato.

Inoltre, l’apprendista ha diritto a tutti i benefici previsti per gli altri lavoratori dipendenti, come ferie retribuite, malattia, maternità, tredicesima e, in alcuni casi, quattordicesima. Tuttavia, il calcolo di questi istituti può variare in base alla specifica disciplina del CCNL applicato.

Un altro aspetto importante è la contribuzione previdenziale: gli apprendisti versano contributi ridotti rispetto agli altri lavoratori, il che si traduce in uno stipendio netto più elevato rispetto a un dipendente con pari retribuzione lorda. Tuttavia, questo può comportare una minore contribuzione ai fini pensionistici.

Calcolo stipendio apprendistato: dal lordo al netto

Per calcolare lo stipendio netto dell’apprendista nel 2025, bisogna partire dalla retribuzione lorda prevista dal CCNL di riferimento e sottrarre le trattenute fiscali e contributive. Vediamo passo dopo passo il calcolo.

  1. Stipendio lordo: lo stipendio lordo dell’apprendista varia in base al livello di inquadramento. Secondo i dati aggiornati al 2025, un apprendista può percepire una percentuale dello stipendio di un lavoratore qualificato, generalmente compresa tra il 60-70% e il 90% del minimo contrattuale per il livello di riferimento.
  2. Contributi previdenziali: gli apprendisti versano contributi INPS ridotti rispetto agli altri lavoratori: 5,84% a carico del lavoratore, 10% a carico del datore di lavoro. Questa aliquota agevolata si applica per tutta la durata dell’apprendistato.
  3. IRPEF e detrazioni: l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) viene calcolata applicando le aliquote progressive. Tuttavia, poiché lo stipendio dell’apprendista può risultare inferiore alla soglia minima di imposizione fiscale, può capitare che non si paghi IRPEF grazie alle detrazioni da lavoro dipendente.

Sull’importo lordo, quindi, sottratto della quota contributi dovuta dall’apprendista, si applicano le relative aliquote IRPEF, più eventuali detrazioni fiscali (come quelle per familiari a carico), con l’aggiunta poi del trattamento integrativo (ex bonus Renzi) per i redditi fino a 15 mila euro.

Apprendistato, come valutare la «convenienza» in base allo stipendio?

Come detto, quindi, per tutta la durata dell’apprendistato lo stipendio non sarà pari al 100% di quanto indicato dal contratto collettivo nazionale per quella determinata qualifica, ma solamente una parte. Lo stipendio dell’apprendista aumenta di anno in anno, fino ad avvicinarsi alla retribuzione piena alla quale si avrà diritto al termine dell’apprendistato, una volta quindi che, a tutti gli effetti, si passa al contratto indeterminato.

È il contratto collettivo nazionale (CCNL) a stabilire le regole per il calcolo dello stipendio durante l’apprendistato, fissando le percentuali di retribuzione spettanti durante gli anni di formazione e lavoro.

Non c’è dunque una risposta uguale per tutti alla domanda su quanto guadagna un apprendista. Ma, per chi sta valutando un apprendistato, ci sono diversi modi per informarsi su qual è lo stipendio effettivo che si andrà a percepire, tenendo conto che la retribuzione dipende sempre dai seguenti fattori. Tra questi i più importanti sono:

  • livello d’inquadramento: per calcolare la retribuzione dell’apprendista bisogna partire dal livello d’inquadramento e vedere qual è lo stipendio minimo previsto dal contratto collettivo nazionale. Di questa cifra ne spetterà solamente una percentuale;
  • durata del contratto: l’apprendistato prevede una retribuzione crescente, in quanto si parte da una percentuale minima per poi avvicinarsi sempre di più al 100%;
  • tipologia di apprendistato.

Alla luce di ciò, un apprendista che vuole sapere quanto guadagna non dovrà fare altro che:

  • informarsi su qual è la tipologia di apprendistato che verrà avviata e sul proprio livello d’inquadramento;
  • consultare il CCNL di categoria;
  • controllare la tabella stipendiale e vedere qual è l’importo di stipendio spettante per quel livello d’inquadramento;
  • su questo importo bisognerà applicare la percentuale prevista a seconda dell’anno di apprendistato. E seguire le regole per trovare il netto partendo dal lordo del paragrafo precedente.

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