Spagna, Portogallo, Francia, Italia e Grecia sono al centro di un’ondata di calore: decine di ettari sono andati in fumo con gli incendi degli ultimi giorni.
L’Europa sta bruciando: dal Portogallo alla Grecia, ormai sono andati in fumo decine di ettari di terreno. Migliaia di cittadini sono stati evacuati, insieme a chi era lì in vacanza, e ci sono anche state vittime tra vigili del fuoco e volontari. Gli esperti danno la colpa alla siccità estrema degli ultimi mesi, visto che oramai non piove da mesi (o comunque ha piovuto pochissimo).
Secondo le mappe dell’Effis, European Forest Fire Information System, in questo momento ci sono centinaia di incendi non solo lungo il Mediterraneo, ma anche in Olanda, Germania, Bosnia, Montenegro, Albania, Romania e Bulgaria. Il 2022 è l’anno dei record per incendi in Unione Europea: in totale sono andati in fumo 346mila ettari di area boschive. Per fare un paragone, si tratta di un territorio più grande della Valle d’Aosta.
Incendi in Spagna e Portogallo: tre vittime e migliaia di sfollati
Spagna e Portogallo sono i due Paesi in cui ci sono state anche vittime negli ultimi giorni. In Spagna ci sono una trentina di incendi che hanno distrutto più di 20mila ettari di terreno. Un vigile del fuoco di 62 anni ha perso la vita mentre provava a spegnere un incendio a Ferreruela de Tabara. Sono state sfollate preventivamente oltre 3mila persone vicino Malaga, e ad oggi solo 300 sono state autorizzate a tornare. Le temperature registrate sono altissime, con 39 gradii a Madrid, 39,7 gradi a Siviglia e un massimo di 43,4 gradi a Don Benito, vicino a Badajoz.
Situazione simile in Portogallo, dove ci sono stati due morti a causa degli incendi della scorsa settimana, oltre a una sessantina di feriti e tra i 12 e i 15mila ettari di foreste andati in fiamme. La protezione civile portoghese ha detto che c’è un unico grande centro vicino al comune di Chaves, per il 90% del perimetro sotto controllo. Il rischio incendi però rimane tra «massimo», «alto» e «molto alto» soprattutto nelle regioni del centro e del nord. Secondo le previsioni il termometro dovrebbe rimanere sotto i 40 gradi.
Francia e Grecia, la situazione incendi sta peggiorando
In Francia sono state evacuate 2100 persone dal comune di Cabanac, mentre continuano anche quelle del dipartimento della Gironda. Secondo i vigili del fuoco francesi, queste evacuazioni preventive alzano a 16.200 il numero di turisti e vacanzieri che da martedì sono andati via. Gli incendi hanno distrutto oltre 11mila ettari di terreni.
In Grecia è scoppiato un incendio venerdì 15 luglio, e i vigili del fuoco stanno ancora provando a domarlo. Nel frattempo, sono stati evacuati preventivamente sette villaggi in una zona rurale della prefettura di Rethymno, nell’isola di Creta.
La situazione incendi in Italia
Anche in Italia la situazione sfiora l’emergenza: ieri domenica 17 luglio sono arrivate 15 richieste di concorso aereo al Centro Operativo Aereo Unificato del Dipartimento della Protezione civile che coordina i Canadair e gli elicotteri della flotta aerea statali:
- dal Lazio ne sono arrivate 5;
- 4 dalla Sicilia;
- 2 dalla Calabria;
- 2 dall’Abruzzo;
- 1 dalla Puglia;
- 1 dalla Sardegna.
Per ora i mezzi aerei sono riusciti a controllare 9 roghi.
L’impatto ambientale e le conseguenze economiche degli incendi
Gli incendi boschivi distruggono animali e piante: le conseguenze per l’equilibrio naturale sono molto gravi, anche perché l’ecosistema forestale e ambientale si riassetta in tempi lunghi. Oltre al fatto che insediamenti e vie di comunicazioni sono esposti a un rischio maggiore di erosione e caduta massi.
Gli incendi favoriscono i fenomeni di dissesto dei versanti, situazione che in caso di piogge intense comporta lo scivolamento e l’asportazione dello strato di terreno superficiale, aumentando il rischio idrogeologico dell’area. Poi ci sono i danni agli animali, selvatici e non, che se non vengono bruciati perdono comunque la loro casa. Negli incendi a Oristano a fine giugno, per esempio, il fuoco ha devastato vigne, pascoli e decine di alveari, con un impatto pesante sull’economia locale.
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