Canone RAI: ecco come potrebbe cambiare nel 2023

Claudia Cervi

3 Ottobre 2022 - 13:01

Via dalle bollette nel rispetto del PNRR. Per il Codacons andrebbe abolito completamente. Da tempo il canone RAI è al centro di accesi dibattiti: ecco come potrebbe cambiare nel 2023.

Canone RAI: ecco come potrebbe cambiare nel 2023

Il canone RAI è tra le questioni irrisolte che il nuovo governo dovrà affrontare immediatamente. Una tassa-abbonamento pagata controvoglia dalla maggior parte degli italiani che e che deve necessariamente cambiare veste. Per il Codacons andrebbe abolito, ma non è chiaro come. Una cosa è certa: dal 2023 il canone RAI non sarà più in bolletta, nel rispetto di un accordo preso dall’Italia con l’Unione europea inserito nel PNRR. Ecco come potrebbe cambiare nel 2023.

Canone RAI: chi deve pagarlo e quanto

Il canone RAI è un’imposta sulla detenzione di apparecchi in grado di ricevere i programmi televisivi. In pratica, chiunque possieda un apparecchio televisivo che riceve il segnale digitale terrestre o satellitare è obbligato a pagare il canone. Sono invece esclusi dall’obbligo i vecchi televisori analogici e i computer.

Va però osservato che è la titolarità di un’utenza domestica residente di fornitura elettrica a far presumere la detenzione dell’apparecchio televisivo, comportando l’addebito dell’importo del canone direttamente nella bolletta dell’elettricità, 90 euro suddivisi in 10 rate.

Almeno questa è la prassi dal 2016 ad oggi. Contro questa modalità di riscossione della tassa, introdotta dal governo Renzi, si è però scagliata l’UE sostenendo che è contro il principio di trasparenza verso gli utenti.

Canone RAI e riforma del mercato dell’energia

Il canone RAI sparirà dalla bolletta elettrica a partire dal 1° gennaio 2023, come previsto dal Decreto Energia dello scorso aprile che dà attuazione all’impegno preso dal governo con l’UE a margine dell’approvazione del PNRR. Step obbligato per avviare la riforma del mercato dell’energia è l’implementazione di «misure normative dirette a scorporare dal 2023 il canone Rai». L’imposta sarà dunque svincolata dall’utenza elettrica per rendere più trasparente la bolletta che non potrà più contenere oneri non legati al settore di mercato.

Canone RAI: come potrebbe cambiare nel 2023

Con l’eliminazione dalla bolletta elettrica, il canone tornerà a essere gestito in autonomia. Non è una questione di poco conto visto che quando fu introdotto il pagamento in bolletta ci fu un incremento del 41% degli incassi rispetto all’anno precedente. Il ritorno alla precedente modalità di pagamento potrebbe determinare un’impennata del tasso di evasione, che attualmente si attesta al 3% (ante 2016 era al 27%). Probabile dunque che non sarà riproposto il vecchio bollettino postale utilizzato prima del 2016.

Una delle ipotesi più accreditate per il pagamento del canone Rai è quella di inserirlo all’interno della dichiarazione dei redditi, tramite Modello 730 o Modello Redditi PF. Altre proposte prevedono di affidare la riscossione alle Regioni, come già accade per le province autonome e le Regioni a statuto speciale, e ad altri modelli in vigore all’estero.

In Francia l’imposta TV è legata alla tassa sulla casa, in Israele alla tassa sull’auto. Nel Regno Unito e in Svizzera la riscossione è affidata a società di recupero crediti.

Un discorso a parte va fatto per Spagna, Belgio, Ungheria, Norvegia, Svezia, Finlandia e Turchia dove il canone TV è stato eliminato, almeno formalmente, lasciando allo Stato il compito di distribuire fondi alle reti pubbliche, finanziando la spesa con le tasse dei contribuenti.

Canone RAI: per il Codacons va abolito

A sostenere l’abolizione del canone RAI è il Codacons, convinto che la TV pubblica possa fare a meno dei 1,8 miliardi di euro versati ogni anno dai contribuenti, tagliando qualche spreco e «attraverso la concorrenza ad armi pari con le altre reti attraverso la raccolta pubblicitaria».
Dai dati del Bilancio di sostenibilità RAI 2021, la componente di ricavi proveniente dalla pubblicità ammonta a soli 680 milioni di euro, pari a un quarto delle entrate totali. Un importo che da solo non copre i costi operativi. Sarà pertanto difficile che il canone venga totalmente abolito, ma è più probabile che sia individuato un nuovo metodo di pagamento.

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