Caro carburanti, quanto risparmiamo con la tassazione ridotta? Assonime fornisce un quadro riepilogativo sulle agevolazioni previste per Iva e accise. Intanto il Governo pensa ad una proroga.
I prezzi del carburante tornano a crescere nonostante il congelamento delle imposte. L’intervento del governo sulle accise, che ha ridotto la tassazione di 30,5 centesimi, è stato prorogato fino all’8 luglio 2022. Ma potrebbe non bastare. I prezzi aumentano e potrebbe essere necessaria una ulteriore proroga della misura.
Come ipotizzato dalla sottosegretaria all’Economia, Maria Cecilia Guerra, nel suo intervento a Mattina 24 su Rainews 24 «è molto probabile che il governo intervenga ancora. Banalmente l’aumento dei prezzi fa anche aumentare il gettito dell’Iva, che non vogliamo mettere nelle casse dello Stato, ma lo utilizziamo per abbassare le accise e tenere calmierato il prezzo». Per l’energia, ha sottolineato Guerra:«il governo ha fatto già interventi per 30 miliardi».
Resta dunque da capire come si muoverà il Governo dopo l’8 luglio sul fronte delle accise.
Intanto Assonime, a seguito dell’emanazione dei provvedimenti legislativi messi a punto dal Governo per fronteggiare l’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici, ha pubblicato la circolare n. 17 del 31 maggio, con la quale esamina alcune delle misure urgenti in materia di accise e Iva sui carburanti.
Chiarimenti dall’Assonime sul taglio di accise e Iva
Il documento pubblicato dall’associazione analizza le specifiche misure agevolative che sono previste per il periodo dal 3 maggio 2022 all’8 luglio 2022, ai sensi, prima, del decreto legge n. 38/2022 e, poi, confluite nel Decreto legge n. 21/2022.
Sono state vagliate dall’Associazione le azioni volte alla riduzione di accise e Iva che si applicano fino a luglio, mettendo in evidenza la necessità di individuare misure per non penalizzare gli operatori della fascia intermedia e finale della filiera di distribuzione dei carburanti.
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In particolare, secondo quanto disposto dall’articolo 1-bis del dl 21/2022 convertito con Legge 20 maggio 2022, n. 51, è stata esaminata la riduzione temporanea delle aliquote di imposta, ai fini delle accise e dell’Iva, sul gas naturale usato per autotrazione.
Le imposte, in base ai provvedimenti attuati, sono state rideterminate dal 22 marzo all’8 luglio 2022, nel seguente modo:
- benzina da euro 728,40 a euro 478,40 per mille litri;
- oli da gas o gasolio usato come carburante: da euro 617,40 a euro 367,40 per mille litri;
- gas di petrolio liquefatti (Gpl) usati come carburanti: 182,61 euro per mille chilogrammi;
- gas naturale usato per autotrazione: zero euro per metro cubo.
Inoltre, con riferimento al gas naturale per autotrazione, è stata prevista anche l’aliquota Iva del 5%, per il medesimo periodo. Dunque, per far avere benefici maggiori ai consumatori si è agito su un doppio binario: non solo sull’azzeramento delle accise, ma anche sull’abbattimento dell’aliquota Iva dal 22% al 5%.
Quanto risparmiamo davvero con la riduzione di accise e Iva?
Nella circolare Assonime analizza le misure di riduzione d’imposta sui carburanti, soffermandosi anche sulle correlate disposizioni adottate al fine sia di garantire la corretta applicazione delle aliquote impositive ridotte, sia di prevenire il rischio di eventuali manovre speculative, riportando alcune considerazioni anche in merito all’impatto e alla portata applicativa delle misure.
Dall’analisi è emerso come, a livello pratico, la riduzione degli oneri fiscali (accise e Iva) sul consumo finale di benzina e gasolio usato come carburante, per il periodo dal 22 marzo all’8 luglio 2022, ammonta complessivamente a 305 euro per mille litri di prodotto. Il beneficio ha effetti anche sugli specifici impieghi agevolati di benzina e gasolio, usato come carburante, per esempio nel caso dell’impiego in agricoltura.
Il testo della circolare sottolinea inoltre come inizialmente, ovvero dal 22 marzo al 21 aprile 2022, era stata stabilita la disapplicazione delle specifiche aliquote agevolate di cui ordinariamente beneficiano la benzina e il gasolio usato come carburante per l’esercizio del servizio di taxi.
Tale disapplicazione, però, non è stata prorogata nei successivi decreti; pertanto, a decorrere dal 22 aprile 2022, sono tornate applicabili le ordinarie aliquote d’imposta previste per benzina e gasolio utilizzati come carburanti nel servizio di taxi.
Altra misura dapprima prevista nel dl 21/2022 (per il periodo dal 22 marzo al 21 aprile 2022) e poi non replicata è quella che prevedeva l’obbligo, per i titolari dei depositi fiscali e per gli esercenti dei depositi commerciali, di riportare nel c.d. “e-DAS” (documento amministrativo semplificato telematico) l’aliquota di accisa applicata ai quantitativi dei carburanti indicati nel documento stesso.
I prezzi della benzina oggi
Come reso noto da ministero della Transizione ecologica sul suo sito, la media nazionale della benzina in modalità self service rilevata la settimana scorsa (23-29 maggio) si è attestata a 1,885 euro al litro, circa 1 centesimo in più dalla settimana precedente, quando era a 1,873 euro. Il gasolio, sempre al self, si attesta a 1,812 euro al litro, quasi 1 centesimo in meno della settimana precedente (1,819) mentre i prezzi praticati del Gpl vanno da 0,837 a 0,851 euro/litro.
I prezzi di oggi continuano a salire. L’ultimo monitoraggio di Quotidiano Energia in base ai dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mise aggiornati alle 8 di ieri, 31 maggio, riporta che il prezzo della benzina verde ha superato 1,9 euro al litro.
Il prezzo medio nazionale praticato per la benzina oggi in modalità self è salito a 1,914 euro/litro (valore precedente 1,902). Il diesel self si è portato a 1,831 euro/litro (da 1,821). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio aumenta a 2,049 (da 2,037), il diesel servito sale a 1,973 (da 1,963).
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