Caro energia e inflazione, arriva il nuovo Recovery? Il piano anti-Usa dell’Ue

Giacomo Andreoli

19/01/2023

Il commissario all’Economia Gentiloni annuncia che in primavera arriverà il Piano industriale green dell’Ue per affrontare l’inflazione e il caro-energia, rispondendo ai sussidi verdi degli Usa.

Caro energia e inflazione, arriva il nuovo Recovery? Il piano anti-Usa dell’Ue

Sta per arrivare in Europa un nuovo fondo comune sul modello dei piani Sure e Next Generation Eu varati durante le prime ondate della pandemia da Covid-19. Ad annunciarlo è stata la Commissione europea, che proporrà il piano a tutti gli Stati membri e chiederà una rapida approvazione.

Il commissario all’Economia Paolo Gentiloni ha confermato che si tratterà di un Piano industriale green (il nome sarà probabilmente Net-Zero Industry Act). La strategia è rispondere ai sussidi miliardari concessi dal governo federale americano ad aziende e cittadini degli Usa, per favorire la transizione ecologica e combattere inflazione e crisi energetica.

Piano Ue anti-inflazione, l’Italia ci rimette?

Gentiloni ha spiegato dal Forum economico mondiale di Davos che il piano sarà proposto in primavera e non consisterà in un semplice via libera generalizzato agli aiuti di Stato, operazione che rischierebbe di aumentare il divario competitivo tra i Paesi Ue, favorendo giganti come Germania e Francia a discapito delle nazioni più deboli economicamente o con debiti più ingenti (a partire dall’Italia).

Questa ipotesi era infatti stata duramente criticata dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che aveva invitato a non fare un “autogol”.

In cosa consiste il nuovo possibile Recovery dell’Ue

Il Piano industriale green permetterà la velocizzazione delle procedure burocratiche nei settori legati all’innovazione e alla transizione ecologica, accompagnando il tutto con nuovi fondi comuni. Eurobond, insomma, come nel caso del Recovery Fund. Ancora non è chiaro, però, se saranno previsti aiuti a fondo perduto, prestiti (sul modello Sure), o un mix tra le due cose.

Il Next Generation Eu vale 750 miliardi di euro. Difficile che si arrivi a una nuova dotazione così ingente, ma lo stanziamento dovrà essere comunque corposo per rispondere all’Inflation reduction act degli Usa. Il piano cosiddetto Ira vale infatti 369 miliardi di dollari, a favore di industrie e politiche verdi.

In particolare fa storcere il naso all’Ue la decisione di concedere incentivi fiscali agli acquirenti di veicoli elettrici. Il bonus arriva a 7.500 dollari per comprare un’auto elettrica nuova e a 4.500 dollari per una usata. Ma solo se sono auto e moto statunitensi. A questo si sommano i programmi di credito d’imposta. A uno di questi possono aderire le aziende dell’Ue: nessun’altra concessione è stata fatta da Washington.

Secondo il Commissario Ue agli Affari economici, Valdis Dombrovskis, il piano Ira “è fatto in maniera discriminatoria, non per costruire catene del valore transatlantiche, ma piuttosto per tagliarle”.

Inflazione e caro energia, a chi andranno i nuovi sostegni europei?

L’idea della Commissione Ue, anticipata dalla presidente Ursula Von der Leyen a Davos, è considerare il nuovo fondo a supporto del Green Deal, per per raggiungere l’obiettivo ambizioso di zero emissioni di carbonio nel 2050. I fondi potrebbero garantire agli Stati membri sussidi ad hoc alle imprese, a partire dai crediti d’imposta per le aziende più in difficoltà e quelle che più verrebbero colpite dagli effetti del piano americano.

Si vorrebbe favorire in particolare l’industria delle rinnovabili, a partire da idrogeno, solare, eolico e pompe di calore. Si punterà quindi ad evitare la delocalizzazione, combattendo le pratiche sleali extra Ue (prima di tutto cinesi) e spingendo i partner internazionali a nuovi accordi, piuttosto che manovre competitive.

Il primo settore ad essere coinvolto sarebbe l’automotive e l’idea è di usare i fondi per la riconversione ecologica mantenendo l’obiettivo dello stop alla vendita di auto e moto a benzina e diesel dal 2035.

Quando arriva il nuovo fondo europeo?

I soldi potrebbero integrare il budget comunitario per il prossimo anno, a partire quindi dal 2024. Prima di questa data sarà difficile vedere nuove tranche di denaro per gli Stati membri oltre a quelle previste dai vari Pnrr. In ogni caso la probabilità che il fondo venga istituito è alta, anche visto l’ok della Germania dopo il pressing dell’Italia.

Tuttavia l’Olanda si oppone. Il primo ministro Mark Rutte ha commentato la proposta dicendo: “Ora alcuni dicono, servono più finanziamenti europei, beh, ce ne sono così tanti. Non sono a favore, ci sono così tanti soldi messi in comune, il Recovery fund, i progetti europei, i soldi per gli obiettivi 2030 per la transizione energetica”.

Iscriviti a Money.it

Trading online
in
Demo

Fai Trading Online senza rischi con un conto demo gratuito: puoi operare su Forex, Borsa, Indici, Materie prime e Criptovalute.