Solo tramite l’Isee in corso di validità è possibile pagare meno la rata di dilazione delle cartelle esattoriali. Un indicatore basso, infatti, consente di rateizzare il pagamento in 120 mesi.
Con le cartelle esattoriali, l’Isee potrebbe essere determinante per pagare meno ogni mese. Per chi vuole aderire a un piano di dilazione dei propri debiti con l’Agenzia delle Entrate potrebbe essere necessario essere in possesso di un Isee in corso di validità.
Quando un soggetto che ha contratto debiti e si trova a dover pagare delle cartelle esattoriali non riesce a sostenere il peso di una rateazione ordinaria, può richiedere di pagare meno ogni mese allungando il piano di rateizzazione. In questo caso si deve presentare domanda per aderire a un piano di dilazione straordinario che arriva fino a 120 rate di importo costante. Per farlo, però, è necessario dimostrare di non poter pagare il debito secondo quanto previsto da un piano ordinario con un massimo di 72 rate.
Cartelle esattoriali e Isee, quando si può pagare meno
Un piano di dilazione straordinario, che concede fino a 120 rate mensili, permette di pagare meno ogni mese allungando il periodo in cui si versano le rate. Proprio per questo motivo, soprattutto per chi ha problemi a pagare il debito, potrebbe essere una soluzione ottimale che spalma il debito in più anni (e più rate) permettendo alla rata di abbassarsi.
Nel 2024 questa soluzione non è concessa a tutti, visto che il piano di rateizzazione ordinario prevede solo 72 rate al massimo. Per poter aderire al piano straordinario è necessario dimostrare di non riuscire a pagare il debito spalmato su 72 mesi. Come si dimostra? La situazione si verifica quando l’importo della rata che si deve pagare supera il 20% del reddito mensile del nucleo familiare che risulta dall’Isee. Il dato determinante, in questo caso, non è il valore Isee ma l’Indicatore della situazione reddituale (Isr) che è riportato nell’Isee.
Che cos’è l’Isr nell’Isee?
Isr è un valore contenuto nell’Isee ed è l’indicatore della situazione reddituale. Si tratta di un indicatore composto dal reddito complessivo di tutti i componenti del nucleo familiare al netto di determinate somme che vanno portate in detrazione (come l’importo degli assegni periodici corrisposti al coniuge separato) e di spese (come il canone di locazione).
L’Isee, infatti, si ottiene attraverso una formula che prende in considerazione l’Isr e l’Isp (la somma del patrimonio mobiliare di ciascun componente del nucleo familiare), ovvero:
Isee= (Isr +0,2*Isp)/Se (dove Se è la scala di equivalenza applicata).
Il valore del reddito complessivo del nucleo familiare, quindi, serve per determinare se un nucleo può sostenere il peso di una rata del piano di dilazione delle cartelle esattoriali, e solo se l’ammontare della rata supera il 20% del reddito mensile del nucleo è possibile attivare il piano di dilazione a 120 rate che permette, di fatto, di pagare ogni mese un importo minore (visto che si spalma il pagamento in 120 mesi anziché in 72).
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