La direttiva case green prevede l’obbligo di adeguamento energetico per i proprietari degli immobili. Un aiuto sui lavori è dato dal mutuo green. Ecco di cosa si tratta.
L’approvazione provvisoria della direttiva case green da parte del Parlamento UE inizia a preoccupare gli italiani. L’adeguamento energetico richiesto dal diritto europeo porterà i proprietari degli immobili ad eseguire per forza di cose lavori di riqualificazione per migliorare la classe energetica degli edifici.
Entro il 2030 il patrimonio residenziale italiano dovrà raggiungere almeno la classe E per poi arrivare nei tre anni successivi alla classe D, dunque nel 2033. Dal 2040 al 2050 si punta invece a raggiungere le zero emissioni.
Tali standard da raggiungere alle scadenze sopra indicate iniziano a destare preoccupazione perché allo stato attuale circa il 62% del parco immobili italiano appartiene alle categorie più basse. Stiamo parlando di circa 34 milioni di edifici residenziali rientranti nelle classi F e G. Una constatazione questa che esporrà sicuramente i proprietari a costi molto onoresi per mettere in piedi i lavori di riqualificazione necessari all’allineamento ai nuovi standard previsti dal provvedimento.
Stando a quanto confermato dagli esperti, e come vedremo nel corso dell’articolo, il solo miglioramento energetico di un appartamento in un condominio costruito negli anni 80 potrebbe obbligare il proprietario ad un esborso di circa 60.000 euro per una casa di 100 metri quadri.
Fortunatamente, un aiuto per coprire le spese legate agli interventi obbligatori richiesti dalla direttiva case green arriva dai cosiddetti mutui green. Ma in cosa consistono e come funzionano? Vediamo subito di dare una risposta esauriente al quesito.
Case green, arriva il mutuo su misura per i lavori di adeguamento
Anche se le disposizioni contenute nella direttiva case green, per il momento approvate solo in prima battuta dal Parlamento Europeo peseranno in termini economici sulle tasche degli italiani in virtù dell’adeguamento obbligatorio degli edifici, una chance per finanziare i lavori necessari è offerta dai mutui green.
Si tratta di semplici prestiti ipotecari, offerti da qualsiasi istituto di credito, attraverso cui è possibile finanziare l’acquisto di un immobile di classe energetica alta e non solo. Anche i lavori di ristrutturazione di una casa a basso impatto ambientale, infatti, così come la progettazione, rientrano in questo nuovo aiuto.
Al solo pensiero che si tratti di un mutuo, in molti si staranno chiedendo come funziona dal lato degli interessi. Per il momento, e la cosa lascerà sorpresi molti lettori, la soluzione si presenta essere molto vantaggiosa.
Case green, quali sono gli interessi di un mutuo green
L’aiuto finanziario offerto quasi come diretta conseguenza della direttiva case green è più conveniente di quanto si possa immaginare. Dal punto di vista economico, infatti, i tassi di interesse sono molto bassi, e come se non bastasse, è possibile godere di una serie di detrazioni fiscali.
Non solo, per le classi già ricomprese nelle classi energetiche “A” o “B” i proprietari possono beneficiare di uno sconto pari allo 0,10% del tasso di interesse medio. Secondo i dati elaborati dall’Ufficio Studi di Telemutuo, ad esempio, su un mutuo green del valore di 100.000 euro in circa venti anni si potrebbero risparmiare all’incirca 1.440 euro rispetto a quanto previsto da un classico mutuo.
Case green, quanto costa l’adeguamento energetico
Qualora dovesse andare in porto la direttiva case green, una volta concluso il negoziato tra Parlamento UE, Consiglio e Commissione europea, i proprietari degli immobili dovranno per forza di cose ricorrere all’adeguamento energetico disposto dal provvedimento.
Se fortunatamente i costi da sostenere per mettere a punto i lavori possono essere tamponati in qualche modo dal mutuo green, non va sicuramente sottovalutato l’esborso monetario a cui si va incontro per essere in linea con i nuovi standard energetici.
La domanda più in voga del momento è: quanto costerà adeguare l’immobile una volta approvata la direttiva case green in via definitiva?
Le ipotesi di spesa variano al variare del tipo di immobile oggetto di riqualificazione. Supponiamo di voler conoscere il costo degli adeguamenti energetici eseguiti su un immobile costruito negli anni 80, composto da diversi appartamenti singoli non più grandi di 100 metri quadri.
Nel caso specifico, il passaggio dalla classe energetica di tipo G a quella D porterà a sostenere una spesa di 60.000 euro per ciascun appartamento se si eseguono lavori sulle pareti, sulla copertura o semplicemente sul solaio, di cui 36.000 euro sono destinati unicamente alla coibentazione.
Per una casa singola di circa 100 metri quadrati i costi addirittura raddoppiano. L’adeguamento richiesto dalla direttiva case green in tal caso si pagherà di più, fino a 120.000 euro. Se invece i lavori dovranno essere eseguiti su una villa (200 metri quadrati gli interventi costeranno il triplo: si potrà arrivare a spendere circa 180.000 euro.
Se si ravvisa la necessità di un qualche intervento di rafforzamento dell’immobile, sulle parti dello stesso ammalorate, di miglioramento sismico o sui paramenti i costi da sostenere per ciascun appartamento arrivano a toccare i 50.000 euro.
Attenzione poi alle caldaie. La sostituzione di quelle vecchie con impianti fotovoltaici è decretata dalla direttiva case green. Il provvedimento, infatti, stabilisce che a partire dal prossimo anno (2024) è vietata l’installazione di caldaie alimentate a combustibili fossili. Insomma, un’altra spesa va aggiunta all’elenco di quelle appena viste.
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