Pur non essendo previste restrizioni per il cenone della vigilia e il pranzo di Natale, gli esperti forniscono alcuni consigli sulle regole da seguire a tavola nelle abitazioni private.
Non ci saranno restrizioni specifiche per il cenone della vigilia e per i pranzi di Natale e Santo Stefano, ma le regole da seguire a tavola sono molte. Gli esperti hanno più volte, negli ultimi giorni, dato qualche consiglio sulle precauzioni da tenere nelle abitazioni private per le festività.
Ma cosa bisogna fare e quali sono le regole da rispettare assolutamente? Il decreto Festività approvato in Consiglio dei ministri non contiene restrizioni riguardanti le abitazioni private e anche all’interno di bar e ristoranti le limitazioni sono minime: è solo vietato l’accesso al chiuso - anche per le consumazioni al bancone - per i non vaccinati.
Nelle case non ci saranno limitazioni alle visite di amici e parenti, contrariamente a quanto successo nel 2020. Ma ci sono alcune raccomandazioni, a partire da quelle ribadite in conferenza stampa dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che si appella ai comportamenti individuali.
Speranza invita alla massima cautela, chiedendo di utilizzare la mascherina quando possibile, di rispettare il distanziamento e le norme igieniche. Le precauzioni da prendere vengono riassunte dal Cts, come riporta il Corriere della Sera: vediamo quali sono.
Natale, l’uso delle mascherine in casa
Il primo invito rivolto a tutti è quello di indossare le mascherine (nei momenti diversi dal consumo di cibi e bevande) quando vengono invitate molte persone. L’utilizzo delle mascherine è raccomandato soprattutto in presenza di persone fragili o anziani, anche se vaccinati.
Inoltre l’invito è quello ad impiegare il più possibile le mascherine di tipo Ffp2, che proteggono maggiormente e riducono il rischio soprattutto in presenza di una variante molto contagiosa com’è Omicron. L’altro invito è quello di igienizzare spesso le mani e di aprire le finestre, magari ogni 30 minuti, per garantire il ricambio dell’aria.
Le tavolate per pranzi e cene a Natale
L’invito è quello di evitare le tavolate a cui partecipano più di dieci persone, riducendo il numero degli invitati. Inoltre viene consigliato di mantenere spazi ampi con un minimo di distanziamento tra i posti a tavoli.
Un altro suggerimento è quello di Massimo Andreoni, primario di Infettivologia a Tor Vergata, secondo il quale potrebbe essere una buona idea allestire tavoli separati tra nonni e nipoti. A tavola, poi, si dovrebbe evitare lo scambio di posate e bicchieri oltre che il ricorso ai buffet.
Il distanziamento e gli abbracci
Gli esperti consigliano di mantenere per quanto possibile il distanziamento tra gli ospiti nelle abitazioni private. Anche tra parenti non conviventi c’è chi ritiene che sia meglio evitare contatti diretti come gli abbracci.
Per esempio Sergio Abrignani, immunologo del Cts, spiega che lui non farà abbracciare nonni e nipoti. Attenzione particolare dovrà infatti essere rivolta ai bambini: tra i giovani e i più piccoli i casi sono in netta crescita e per questo sarebbe meglio evitare contatti con persone fragili.
Pranzo e cena di Natale, servono tampone e green pass?
Gli esperti invitano anche a creare delle bolle composte solamente da persone negative. In particolare, in caso di feste in casa sarebbe consigliato informarsi per sapere se gli ospiti hanno il super green pass o hanno fatto un tampone con esito negativo.
Peraltro c’è chi, come Andrea Crisanti, sostiene che non sia sufficiente un tampone rapido in farmacia o un test fai da te, ma ci si debba sottoporre a quello molecolare. Infine in caso di sintomi, anche se riconducibili a un semplice raffreddore, l’invito è quello di non partecipare a eventi e feste.
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