Come abbassare la rata della rottamazione e pagare meno

Patrizia Del Pidio

11 Ottobre 2024 - 11:35

Per chi ha aderito alla rottamazione quater c’è la possibilità di abbassare la rata che si versa andando a rimodulare il piano di dilazione grazie al servizio «Conti tu». Ecco come fare.

Come abbassare la rata della rottamazione e pagare meno

Come abbassare la rata della rottamazione quater e pagare un importo più basso? Quasi per ogni rata in scadenza della definizione agevolata si sta procedendo a prevedere una proroga. Siamo a ridosso della sesta rata e l’attuale rottamazione ha già previsto per tre volte lo slittamento di una data e la possibilità di pagarla qualche settimana/mese dopo.

La prima proroga c’è stata dopo le prime due scadenze e ha concesso il recupero di entrambe le rate entro il 18 dicembre. La seconda è intervenuta dopo la scadenza della terza rata fissata al 28 febbraio, permettendo di pagare le prime tre rate entro il 15 marzo. L’ultima proroga è intervenuta dopo la scadenza della quinta rata, fissata al 31 luglio e slittata, poi, al 15 settembre.

L’avvicendarsi delle proroghe quasi per ogni scadenza, però, ha fatto emergere un problema della rottamazione: anche se i contribuenti aderiscono, poi nel corso del piano di dilazione tendono a decadere. Probabilmente accade a chi ha rottamato troppe cartelle esattoriali dando luogo a una rata troppo alta a cui non riesce a far fronte. Una soluzione c’è.

La rottamazione non aiuta chi deve pagare

Anche se la rottamazione quater è una sanatoria che consente di godere di uno sconto importante sulle cartelle esattoriali che si devono pagare, di contro ha una rigidità eccessiva per le scadenze e, probabilmente, una cadenza troppo lunga. Le rate, infatti, dovendo essere versate ogni tre mesi circa, hanno un importo che, in alcuni casi, diventa abbastanza alto. Se fossero a cadenza mensile, invece, sarebbe più facile onorare l’impegno del versamento, visto che il singolo importo sarebbe più basso.

Le rottamazioni, e non solo la quater, hanno avuto come risultato generalizzato un largo numero di decaduti. Non si può pensare che qualcuno che non ha voglia di sanare i propri debiti possa aderire a una sanatoria, pagare qualche rata e lasciare, poi, decadere il piano di dilazione per tornare alle azioni esecutive. La spiegazione, quindi, di queste numerose decadenze va ricercata nell’impossibilità di riuscire a versare la singola rata.

Quello che molti non sanno, però, è che l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione del contribuente uno strumento che, fin dall’inizio, permette di rimodulare la rate secondo le proprie necessità. Non si tratta di un allungamento del piano di dilazione o di un aumento del numero delle rate, quanto di un servizio che consente di scegliere quali debiti mantenere nella rottamazione e quali, invece, lasciare decadere.

Abbassare l’importo della rottamazione

Il servizio in questione è “Conti tu” che consente al contribuente di non proseguire con il versamento dell’intero importo dovuto, ma di scegliere di continuare a pagare con la rottamazione solo alcune delle cartelle o degli avvisi contenuti nella “Comunicazione delle somme dovute”.

Il contribuente che ha aderito alla rottamazione quater, quindi, può decidere di far decadere solo alcune delle cartelle dalla sanatoria, continuando a pagare la rottamazione solo per le altre: in questo modo la rata della rottamazione si abbassa e consente di onorare i pagamenti più agevolmente.

Per utilizzare il servizio “Conti tu” è necessario, nel portale dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, compilare il form che appare nella pagina e selezionale solo le cartelle e gli avvisi che si intende continuare a pagare con la rottamazione. Per queste cartelle e avvisi sarà visualizzato l’importo dovuto complessivo e quello che si deve versare con le singole rate che, nel numero, rimarranno quelle indicate nella domanda di adesione alla rottamazione quater.

Una volta completata la procedura è possibile scaricare i nuovi moduli di pagamento con l’importo aggiornato che esclude quello delle cartelle che si è deciso di non continuare a pagare nel piano.

Le cartelle eliminate dalla rottamazione, ovviamente, torneranno come “esigibili” e l’Agenzia delle Entrate riprenderà le eventuali azioni di recupero dei crediti.

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