Il vicino fa dei lavori in casa, personalmente o mediante una ditta e infastidisce gli altri condomini con rumore, polvere e impedendo loro di utilizzare le parti comuni. Ecco come difendersi.
I lavori in casa sono spesso causa di fastidio e stress per gli stessi proprietari, e possono risultare altrettanto incomodi anche per i vicini di casa. Inevitabilmente per eseguire dei lavori di riparazione o ristrutturazione di un immobile ci saranno forti rumori degli attrezzi impiegati, un grande quantitativo di polvere sollevata e un utilizzo particolare delle parti comuni dell’edificio. Ecco quando la legge consente di difendersi e come fare.
Rumore dei lavori dalla casa del vicino
Per quanto riguarda il rumore provocato dai lavori bisogna innanzitutto consultare il regolamento condominiale, il quale potrebbe prevedere degli orari entro cui svolgere i lavori per non disturbare gli altri inquilini. Il mancato rispetto del regolamento condominiale, infatti, può comportare anche delle sanzioni. Quando, perciò, il vicino lascia eseguire dei lavori rumorosi negli orari non consentiti è possibile rivolgersi direttamente all’amministratore di condominio.
Il regolamento condominiale potrebbe comunque non includere delle specifiche in merito o addirittura non essere presente; pertanto, in questi casi bisogna affidarsi alla normativa legale. Per quanto riguarda l’ipotesi di reato, è necessario che il rumore sia tale da infastidire una grande quantità di persone, almeno l’intero edificio. In presenza di queste condizioni è possibile contattare le forze dell’ordine e procedere con una denuncia.
Quando, invece, le persone infastidite sono limitate è comunque presente una tutela civile. Il rumore che supera la soglia della normale tollerabilità, infatti, costituisce un illecito, che potrebbe dar luogo a un risarcimento danni. Il rumore provocato dai lavori, tuttavia, difficilmente riesce a superare suddetta soglia, in quanto intervengono gli interessi contrastanti delle parti. I vicini hanno diritto alla quiete tanto quanto l’inquilino ha diritto a far eseguire dei lavori nella sua abitazione.
L’illecito si configura comunque quando il rumore avviene per periodi eccessivamente prolungati oppure in orari non consoni, ma solo difficilmente si caratterizza per la sua intensità. Alcuni attrezzi, come un semplice trapano, producono inevitabilmente un rumore intollerabile che però è giustificato da un fine, purché sia limitato nel tempo. In caso di illecito, è possibile avviare una causa civile.
Polvere dall’abitazione del vicino che sta eseguendo dei lavori
La polvere innalzata dai lavori infastidisce inevitabilmente i vicini più prossimi, che potrebbero essere costretti perfino a tenere le finestre chiuse per evitare che entri nella loro abitazione. In questo caso, anche se la polvere è una conseguenza immediata dei lavori, esistono dei metodi per evitarla, perciò la normativa impone di adottarli.
In particolare, la Cassazione ha stabilito che la ditta incaricata dei lavori deve adoperare tutte le precauzioni possibili per evitare il sollevamento della polvere, ad esempio bagnando le murature e i materiali provenienti dalla demolizione. Se ciò non viene fatto, il titolare della ditta commette un vero e proprio reato e può essere denunciato presso le forze dell’ordine. La maggior tutela riservata dalla Corte di cassazione al caso della polvere deriva con tutta probabilità dalle possibili conseguenze sulla salute.
In ogni caso, la responsabilità della ditta che si occupa dei lavori non esclude quella del proprietario di casa, il quale secondo il Codice civile ha una responsabilità oggettiva ed è tenuto al pagamento del risarcimento danni e del rimborso spese, ad esempio per la pulizia dello stabile. Anche in questa circostanza, la soluzione è rappresentata da una causa civile che, peraltro, non è automatica dopo la denuncia del titolare della ditta.
Utilizzo delle parti comuni
Evidentemente per eseguire dei lavori in un appartamento sarà necessario usufruire delle parti comuni, ad esempio delle scale oppure, più facilmente, degli ascensori per trasportare materiali e attrezzature. In questo caso si può rintracciare la tutela nel regolamento condominiale, che ad esempio potrebbe vietare l’utilizzo dell’ascensore per i carichi pesanti.
Oltre a questa ipotesi, i vicini non possono impedire l’utilizzo dell’ascensore e delle altre parti comuni dell’edificio, purché non vengano danneggiate e venga garantita la possibilità di utilizzo da parte di tutti i condomini. In particolare, non deve essere impedito agli altri di farne uso, ma non c’è un limite di tempo per ognuno.
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