Divorziare in 1 giorno è possibile, grazie al via libera della Cassazione che risolve i dubbi sulla riforma Cartabia. Ecco cosa hanno stabilito i giudici e come fare per accedere a questa procedura.
La riforma Cartabia sul rito civile ha introdotto importanti modifiche alle procedure di separazione e divorzio, con il maggiore obbiettivo di snellirle e velocizzare i passaggi burocratici, al fine di divorziare in tempi più brevi e ridurre le spese legali e processuali. Le novità sul rito unico si basano sulla possibilità di presentare contestualmente la domanda di separazione e di divorzio e sono ormai in vigore da diversi mesi, ma solo in questi giorni è arrivata la conferma della Cassazione.
Già dall’entrata in vigore della riforma, in febbraio 2023, molti tribunali hanno iniziato ad applicare le nuove norme, ma altrettante corti hanno mostrato parecchie perplessità e incertezze interpretative. Con il precedente della Corte di cassazione dovrebbero finalmente uniformarsi le applicazioni, permettendo così di divorziare in 1 giorno.
Divorzio in 1 giorno, l’ok della Cassazione
Lunedì 16 ottobre la Corte di cassazione ha depositato la sentenza n. 28727 che si pone ad oggi come il principale precedente sull’applicazione della riforma Cartabia in ambito civile. Ciò è stato permesso dal rinvio pregiudiziale del tribunale di Treviso che ha, per l’appunto, sollecitato una risposta ai dubbi interpretativi che da mesi arrovellano i giudici.
La Cassazione ha quindi confermato l’applicazione dell’articolo 473 bis 51 del Codice di procedura civile, secondo il quale i coniugi possono presentare congiuntamente la domanda di separazione e scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio. In sintesi, le parti possono chiedere subito il divorzio insieme alla domanda di separazione, anziché dover attendere quest’ultima.
Nulla di diverso da quanto previsto dalla riforma, ma il chiarimento normativo risulta fondamentale per ottenere l’applicazione della procedura nei vari tribunali italiani. Di questo avviso anche l’Organismo congressuale forense, che ha sottolineato l’importanza di un criterio interpretativo univoco a cui far riferimento. In particolare, l’ammissione delle procedure consensuali nel procedimento unico è finalmente confermata.
È possibile divorziare in 1 giorno?
Come permette tutto ciò di divorziare in 1 giorno? Molto semplicemente, prima dell’entrata in vigore della riforma Cartabia per richiedere il divorzio era necessario attendere il passaggio in giudicato della sentenza di separazione (6 mesi per la consensuale e 12 mesi per la giudiziale). Dopo aver atteso questo periodo era quindi necessario aspettare ulteriormente per la fissazione dell’udienza e per giungere finalmente alla sentenza.
Ad ora, invece, è possibile chiedere preventivamente il divorzio insieme alla domanda di separazione. In questo modo, viene da subito fissata la data in cui sarà passata in giudicato la separazione cosicché i giudici possano in automatico pronunciare il divorzio.
Prima della riforma la separazione in tribunale era assimilata anche nelle tempistiche a una qualsiasi causa civile, tanto da richiedere fino a 3 anni di tempo nella peggiore delle ipotesi. E ciò solo per la separazione, dalla cui sentenza era necessario attendere anche il passaggio in giudicato per richiedere il divorzio, instaurando una nuova causa. L’intero procedimento poteva durare così diversi anni.
Non solo, il doppio passaggio sovraccaricava i tribunali e aumentava l’insorgenza di controversie e liti tra i coniugi, con l’effetto finale di rallentare ulteriormente i procedimenti. Chiedendo a priori lo scioglimento, invece, è possibile divorziare in 1 solo giorno dalla separazione, senza dover fare nient’altro.
Come divorziare in 1 giorno
Per divorziare in 1 giorno bisogna presentare la domanda cumulativa con la separazione, presentando il ricorso al tribunale competente (in base alla residenza dei coniugi o al Comune dove è stato celebrato il matrimonio) tramite l’avvocato, avendo cura di inserire tutte le richieste avanzate e i mezzi di prova, tra cui quelli obbligatori:
- Dichiarazioni dei redditi degli ultimi 3 anni;
- elenco dei beni in proprietà e delle quote societarie;
- estratti conto dei rapporti bancari e finanziari;
- piano genitoriale (in presenza di minori).
È facoltativo, ma estremamente utile, aggiungere anche documenti volti ad avvalorare le proprie richieste e attestare le dichiarazioni fatte (ad esempio se si richiede l’addebito). Dato che tutto deve essere contenuto nella domanda, la prima udienza viene fissata entro 3 giorni dalla presentazione del ricorso in un tempo molto breve: massimo 90 giorni dal deposito.
In questo periodo è ancora possibile aggiungere documenti e domande, poi la prima udienza potrà già decretare la separazione con sentenza parziale. Da questo momento si contano i termini di 6 mesi (12 se la procedura non è consensuale), dopo i quali è immediato il divorzio.
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