Il decreto Salva casa da il via libera ai micro appartamenti, più bassi in altezza e più piccoli in superficie. Ecco i business che potrebbero nascere.
Con il decreto Salva casa potrebbero nascere nuove opportunità di business, vediamo in che modo e come guadagnare. Il salva casa è un decreto nato per sanare i piccoli abusi edilizi, quelli commessi nelle mura domestiche per migliorare la casa. Si tratta di tutti quei lavori realizzati negli anni ad esempio, per chiudere o aprire una porta, per realizzare una stanza in più o un nuovo bagno, per soppalcare un ambiente e ricavarne una nuova stanza. Interventi che, soprattutto fino a qualche decina di anni fa, erano all’ordine del giorno e che oggi non fanno più coincidere lo stato di fatto della casa con quello previsto dalle planimetrie catastali.
La differenza in questione, configurandosi come un abuso, non permetteva ai proprietari di poter vendere l’immobile. Siccome che si tratta di una situazione che coinvolge la maggior parte delle abitazioni in Italia, si è pensato alla sanatoria per permettere di immettere nuovamente l’immobile sul mercato.
All’idea originaria del decreto Salva casa, però, si sono aggiunti gli emendamenti che hanno apportato delle novità rilevanti nel passaggio in Commissione: quello presentato dalla Lega sulle micro abitazioni è stato approvato e prevede una revisione ai requisiti igienico-sanitari per l’abitabilità dell’immobile.
Via libera ai micro appartamenti
Il testo dell’emendamento prevede che siano rese abitabili gli appartamenti più bassi di 2,70 metri: il nuovo limite da rispettare è di 2,40 metri. Si riducono anche le superfici che, per i monolocali, passano dai 28 metri quadrati minimi a 20 metri quadrati. Salvini, a tal proposito, annuncia che la novità dei micro appartamenti potrebbe servire anche a dare una risposta alla crescente richiesta di studenti e lavoratori di alloggi nelle grandi città. Se da una parte questo è vero, dall’altra si rischia che si dia il via ad alloggi sempre meno vivibili per chi li abita.
Dall’opposizione arrivano le prime polemiche e il capogruppo Pd, Chiara Braga, annuncia che "Salvini sdogana la ‘casetta dei sette nani‘”. Ovviamente per l’abitabilità è previsto che gli immobili siano oggetto di una ristrutturazione o una riqualificazione che permetta di garantire le giuste condizioni igienico-sanitarie (come ad esempio un adeguato ricambio di aria all’interno del monolocale).
Aumentare le abitazioni disponibili
Tra le altre novità del decreto interviene anche la semplificazione alle procedure per il cambio di destinazione d’uso dei locali che sono ubicati al piano terra: in questo caso sarà possibile la trasformazione in abitazione senza grandi permessi.
Tutte e due queste norme mirano a rispondere al crescente bisogno di abitazioni nelle aree urbane, ma anche a permettere di convertire spazi commerciali o uffici in abitazioni. La speranza generalizzata è che, con l’aumentare delle abitazioni a disposizione si riesca anche a calmierare i prezzi degli affitti.
Tutto questo, ovviamente, apre a delle idee di business che potrebbero portare guadagni inaspettati sia nel settore delle costruzioni, sia nella riconversione di fabbricati già esistenti.
Come guadagnare con il decreto Salva-casa? Nascono nuove opportunità di business
Chiunque abbia un sottotetto di altezza adeguata, con la nuova norma, potrebbe pensare di trasformarlo in soluzioni abitative. Se prima, infatti, erano necessari almeno 2,70 metri in altezza, oggi ne basterebbero 2,40 per rendere la soluzione abitabile.
Le ditte edili potrebbero specializzarsi proprio in questo tipo di interventi (che diventerebbero molto richiesti) e offrire soluzioni per trovare nuove abitazioni senza il bisogno di costruire nuovi edifici: dal sottotetto ai rustici, dai locali commerciali agli uffici, la possibilità di cambiare la destinazione d’uso di un immobile verrebbe incontro a questo scopo che, grazie alle nuove misure (monolocale di almeno 20 metri quadrati) permetterebbe di realizzare un micro appartamento anche in un garage (se dotato di un bagno e della giusta areazione).
Appare chiaro come le nuove norme permettano, con investimenti che al momento potrebbero essere anche contenuti, di realizzare numerosi monolocali di 20 metri quadrati da affittare o rivendere a un prezzo decisamente più alto di quello che si riuscirebbe a trarre da un locale commerciale, da un ufficio, da un sottotetto o sa una rimessa per le auto.
Altre soluzioni di business potrebbero essere rappresentata anche dalla costruzione di nuovi fabbricati destinati proprio ai micro appartamenti in cui realizzare un numero di unità abitative relativamente alto (al posto di una casa da 100 metri quadrati si possono tranquillamente realizzare 4 monolocali di 20 metri quadrati) da destinare a giovani coppie o a lavoratori/studenti.
Il rischio che si corre in questo frangente è quello di realizzare, ovunque si possa, una soluzione abitativa micro da affittare (o vendere) a prezzi concorrenziali, a discapito, però, della vivibilità stessa della casa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA