Come le aziende entrano nell’economia del Web3

Giulia Adonopoulos

27 Maggio 2022 - 17:12

Ecco come i brand stanno utilizzando gli NFT e gli altri strumenti del Web3 per creare valore, brand awareness e connettersi meglio con i clienti. Il panel con Money.it alla Blockchain Week Rome 2022.

Come le aziende entrano nell’economia del Web3

Il Web3, la nuova rivoluzione di internet basata sulla tecnologia blockchain, è un settore che le grandi aziende stanno tenendo sottocchio, e non mancano i casi di brand famosi che vi si stanno già approcciando, testando una serie di modi per creare valore, dall’aumento della brand awareness alla sperimentazione di nuovi modelli di proprietà dei prodotti, utilizzando gli strumenti del Web3 come gli NFT.

Sorprendentemente Web3, NFT e finanza decentralizzata (DeFi) non coinvolgono solo l’e-commerce, ma stanno guadagnando terreno anche nel retail e, secondo le stime, la tecnologia blockchain avrà un impatto dirompente sul settore della vendita al dettaglio nei prossimi anni.

Come le aziende entrano nella Web3 economy è stato un argomento di discussione durante la Blockchain Week Rome 2022, il più grande evento in Italia dedicato a blockchain e criptovalute, in programma dal 24 al 28 maggio, cui Money.it è media partner per il terzo anno consecutivo. Il panel “How brands enter the web3 economy” tenuto da Daniele Mensi (Managing Director di DigitalBits) e Antonello Cugusi (CEO Coinbar) moderato da Dario Colombo, giornalista di Money.it, ha affrontato casi d’uso, iniziative, opportunità del Web3 nella strategia aziendale e come le nuove tecnologie decentralizzate possono migliorare la retail experience nella vita quotidiana.

Come i brand entrano nel Web3

Web3 è il termine usato per indicare il web decentralizzato. È alimentato da tecnologie che consentono al flusso di dati tra utenti e alle applicazioni di essere basati su reti peer-to-peer anziché controllati da un sistema centralizzato. Ciò si traduce in uno scambio di informazioni più fluido, trasparente e sicuro tra utenti e app. Il Web3 è anche definito token economy, dove blockchain e criptovalute svolgono il ruolo cruciale per le negoziazioni.

Molti marchi stanno creando i propri prodotti per il Web3, spesso in collaborazione con altri brand affermati e piattaforme NFT (pensiamo ad esempio alla collaborazione di Gucci, di Ralph Lauren o di Nike con Roblox). Le aziende mantengono il controllo delle risorse che creano, compreso aspetto e funzionamento nell’ambiente virtuale. Questi esperimenti attirano i consumatori più giovani e le aziende possono ottenere più informazioni sul loro comportamento.

Un altro approccio è quello della creazione di prodotti ibridi: l’oggetto fisico diventa virtuale, un NFT. Tramite blockchain i dati del prodotto vengono registrati sotto forma di smart contract e una volta trascritti su blockchain sono immutabili. L’oggetto diventa così un bene digitale unico e autentico impossibile da contraffare. Sono diversi i marchi di moda che hanno lanciato prodotti o collezioni NFT, offrendo agli acquirenti il privilege access a vantaggi esclusivi come la possibilità di partecipare a eventi virtuali o nel mondo reale come sfilate o lanci di nuove collezioni, accessi a svendite e altri eventi e servizi. In questo modo il brand crea anche una comunità, concetto molto caro agli utenti.

Un’altra strategia consiste nella proprietà distribuita. Pensiamo, per esempio, a un carrello della spesa condiviso dove un articolo ha due prezzi: uno per l’acquisto individuale e uno per l’acquisto condiviso che consente a più persone di ottenere prezzi più bassi o sconti. Per i marchi di lusso la proprietà condivisa di un oggetto di particolare pregio, come una borsa o un gioiello, viene ceduto al gruppo di clienti o trattato come un investimento per poi essere rivenduto con un profitto.

Come incentivare l’adozione delle crypto nel retail

Abbiamo detto che gli strumenti del Web3 non sono prerogativa del mondo digitale. Crypto e blockchain possono essere utilizzate anche nella vita quotidiana: non tutti lo sanno, ma è possibile spendere i propri Bitcoin e altre valute virtuali in bar, ristoranti, negozi e comprare servizi e prodotti nel mondo reale. Un esempio in Italia è Coinbar a Roma, il primo Bitcoin Cafè d’Europa collegato all’omonima piattaforma di exchange dove è possibile scoprire come funziona il mondo delle criptovalute, scambiarle e utilizzarle per pagare la spesa e la colazione.

“Il ruolo dell’exchange è accompagnare le aziende nell’adozione di queste tecnologie in modo che siano fruibili nel mondo quotidiano”, spiega Antonello Cugusi, founder e Ceo di Coinbar. “NFT e metaverso possono essere uno strumento di engagement per il cliente: il brand può proporre il prodotto in uno spazio diverso, più accattivante, e un sistema di pagamento più flessibile e decentralizzato”.

Quella del Web3 è una rivoluzione tecnologica che cambierà in meglio la relazione tra le persone e i soldi, ma perché si arrivi a un’adozione più massiva delle criptovalute nelle vendite al dettaglio bisogna superare i limiti ancora presenti dei costi e dei tempi di transazione e delle commissioni ancora elevati, soprattutto sui micropagamenti, e implementare soluzioni retail focused.

Sul palco della Blockchain Week Rome Daniele Mensi ha annunciato che dalla prossima stagione, grazie a DigitalBits - criptosponsor di AS Roma e Inter, il club nerazzurro comincerà a introdurre il concetto di NFT ticket e i tifosi, nel prossimo futuro, potranno acquistare i biglietti NFT cui verrà legato l’accesso a esperienze e altri vantaggi.

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