Una grave crisi di siccità sta attraversando l’Italia. Forse seguendo alcune semplici regole di comportamento per non sprecare l’acqua era possibile diminuirne gli effetti. Ecco quali sono.
L’acqua è un bene prezioso, tanto che nel tempo è stato rinominato “oro blu”. I cambiamenti climatici e la distribuzione privilegiata dell’acqua nel mondo hanno reso tale risorsa sempre più importante, anche a livello strategico e politico. Gli attivisti da tempo cercano di spiegare come non sprecare l’acqua con comportamenti virtuosi. Fare attenzione oggi per un futuro senza crisi dell’acqua, questo è il motto di chi, dalle aziende alle proprie abitazioni, fa un uso consapevole dell’oro blu.
Quando si parla di non sprecare l’acqua non si tratta neanche di consigli, ma di vere e proprie regole di comportamento. Fin dalle scuole della prima infanzia viene insegnato ai bambini come risparmiare l’acqua e a riconoscere il privilegio di vivere in una parte del mondo più fortunata. Anche se con la crisi climatica gli ambienti a rischio siccità sono in continuo aumento.
L’Italia quest’anno sta vivendo un periodo di estrema siccità dato da un connubio di diversi fattori, quali per esempio le poche piogge e un caldo eccezionale. Caso esemplare è quello del Piemonte, dove sono circa 170 i comuni a rischio interruzione dell’acqua nelle ore notturne. In alcuni comuni ordinanze di limitazione e divieti sull’utilizzo dell’acqua sono state già promulgate, come a Tradate dove è vietato innaffiare orti, lavare macchine e riempire piscine.
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Stop allo spreco di acqua: 10 regole in caso per le abitazioni
I maggiori sprechi dell’acqua non avvengono nelle abitazioni private, ma un buon comportamento in casa da parte di tutti può fare la differenza soprattutto nel piccolo, nel proprio Comune. Secondo i dati Istat del 2018 le perdite idriche sono in aumento e oltre il 42% del volume dell’acqua immesso nella rete non raggiunge gli utenti. Se a questo dato si aggiunge lo spreco dell’acqua in casa si raggiunge facilmente un livello di spreco tale da diminuire, soprattutto in estate, la quantità di acqua nel Comune.
Sono i comportamenti quotidiani che possono fare la differenza. Le regole anti spreco che possono essere introdotte nella quotidianità sono piuttosto semplici e non salvano solo dalla siccità, ma riesco a far risparmiare sulla bolletta dell’acqua.
Ecco 10 regole per non sprecare acqua in casa:
- 1. Chiudere i rubinetti, sia quando si lavano i denti, sia quando si fa la spesa, tra un’insaponata e l’altra. In questo modo si può risparmiare fino a 6 litri d’acqua al minuto;
- 2. Diminuire il tempo della doccia, infatti ogni minuto passato sotto la doccia consumano dai 6 ai 10 litri d’acqua;
- 3. Preferire la doccia alla vasca da bagno, in modo tale da diminuire del 75% il consumo d’acqua;
- 4. Installare rubinetti areati, che consentono di risparmiare acqua senza diminuire la pressione;
- 5. Scongelare gli alimenti all’aria o con l’utilizzo di un microonde;
- 6. Utilizzare l’acqua avanzata del deumidificatore, del condizionatore, quella con cui si cuoce la pasta o che rimane nei bicchieri a tavola dopo i pasti;
- 7. Utilizzare gli elettrodomestici (lavatrice e lavastoviglie) solo a pieno carico o, se possibile, in modalità “eco”. Con questa accortezza si risparmia elettricità, oltre che a consumare meno acqua;
- 8. Lavare le verdure lasciandole a mollo in una bacinella;
- 9. Riparare i rubinetti che gocciolano;
- 10. Ripara il water che perde per risparmiare circa 52.000 litri d’acqua in un anno.
Stop allo spreco di acqua: 10 regole in caso per le amministrazioni
Sono però le aziende e le grandi infrastrutture a sprecare più acqua in assoluto. Condizioni degradate negli impianti di trasporto, come centrali e tubi, sono la causa di perdite di acqua quantificabili in circa 3,4 miliardi di metri cubi di acqua, ovvero almeno 156 litri al giorno per abitante.
Legambiente Lazio ha trascritto in un post Facebook 10 regole essenziali per le amministrazioni. Ecco quali sono:
- 1. Abbattere le perdite con interventi straordinari di manutenzione delle reti idriche da parte dei gestori;
- 2. Limitare o fare divieto di innaffiamento dei giardini ornamentali durante i periodi di crisi idrica e fare divieto di utilizzo di acqua potabile per l’irrigazione di orti durante le ore diurne;
- 3. Rafforzare le azioni di contrasto contro i reati di captazione illecita lungo i corsi dei fiumi, nei laghi e in tutte le risorse idriche naturali, per abbattere l’emungimento illegale d’acqua;
- 4. Limitare o sospendere l’erogazione notturna;
- 5. Garantire l’erogazione di punti acqua pubblici installando opportuni rubinetti e limitare o sospendere il flusso idrico delle fontane storico-ornamentali;
- Fare divieto di riempimento di piscine mobili e limitare usi ludici non legati ad aspetti igienico-sanitari.;
- 7. Limitare o fare divieto di lavaggio casalingo o con l’utilizzo di altri flussi idrici potabili per il lavaggio di autovetture e moto.;
- 8. Aggiornare i regolamenti edilizi per stabilire obblighi di recupero delle acque piovane per tutti gli usi compatibili, installazione di sistemi di risparmio idrico, introduzione di incentivi per il trattamento e recupero delle acque grigie (Come si fa già in oltre 800 Comuni italiani).
- 9. Trattenere l’Acqua in aree urbane in interventi su spazi pubblici (piazze, parcheggi, edilizia) vanno costruite vasche sotterranee di recupero e trattenimento di acque meteoriche. Intervento sempre più diffuso nelle città europee, che ha la doppia funzione di messa in sicurezza, consentendo di indirizzare acqua nei momenti di pioggia estrema verso i serbatoi, e di recupero di acqua da utilizzare per tutti gli usi negli spazi pubblici utile nei periodi di carenza;
- 10. Limitare i volumi di imbottigliamento nei periodi di crisi idrica, aumentando i canoni per reinvestire nell’efficientamento della rete.
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